ti devo parlare.

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Salimmo in casa, mio padre non c'era e così ne approfittai per prendere lo stretto necessario e riporlo in una borsa, poi gli scrissi un biglietto.

"Vado da Marta a Brescia, non aspettarmi."

Marta era la mia presunta migliore amica, ma da quando mi trasferii non si era manco degnata di rintracciarmi.

La scusa dell'andare da lei seppi che sarebbe fallita miseramente, ma non mi interessó più di tanto.

Scesi di corsa dal mio appartamento e trovai Mirko e Gionata che mi stavano aspettando, il secondo era abbastanza scocciato, stranamente.

-Andiamo coi motorini fino a Milano e poi prendiamo il treno diretto per Genova. Non ci vorrá molto, ma dovremmo scappare dai controllori..- disse Mirko passandosi una mano sulla nuca, mentre ci incamminavamo verso i mezzi.

Sinceramente, non avevo mai preso un treno senza pagare il biglietto, ma dato che non avevo abbastanza soldi in quel momento dovetti arrangiarmi.

L'imbrunire della sera ci diede il benvenuto a Cogoleto.
Appena usciti di stazione ció che mi trovai davanti fu un paese che si rialzava sulla collina, più lontano dei condomini malandati.
Ci incamminammo subito.

Non ero mai stata in quel posto, ma l'idea di avere il mare a due passi mi piaceva molto.

Durante il tragitto Mirko disse che stavamo andando a casa di un certo Diego, un suo amico insomma.

Dopo qualche minuto arrivammo in questo quartiere, diverso da Ciny, i palazzi erano bassi e salivano sulla collina a mo di scala.

"Qui sembra seriamente abbandonato!" pensai, mentre mi guardavo intorno.

-Seguitemi.- ci disse Mirko voltandosi, dopo aver salutato della gente.
Entrammo in sto palazzetto cadente e salimmo qualche rampa di scale finchè finalmente arrivammo nell'appartamento del suo amico. Appena ci aprì notai che era abbastanza spoglia come casa, ma più o meno era simile alla mia, forse con qualche stanza in più.

Il mio amico gettó le chiavi a caso su un mobile per poi dirci che in quel momento Diego non c'era.

-Fate come foste a casa vostra.- disse andando in una stanza a caso.

Nel frattempo, io, con un po' di imbarazzo mi sedetti sul divano, poggiando la borsa a terra, e Gionata fece lo stesso.

E così, caló un silenzio imbarazzante.

Decisi di trovare qualcosa da fare, tipo guardare fuori dalla finestra quel poco che si poteva vedere del paese ed il mare, con un senso di ansia che mi divorava lo stomaco, indecisa se parlargli o no, ma poi mi feci coraggio.

-Senti io volevo dirti..- iniziai a parlare, ma venni interrotta dalla suoneria del suo telefono, un messaggio.
Ma è mai possibile?

Gionata:

Nicole inizió a parlarmi e alzai gli occhi per guardarla come un segno che la stavo ascoltando, quando ad un certo punto mi suonó il cellulare.

-Cazzo è- dissi sbuffando, sinceramente curioso di sapere cosa stava per dirmi.

Da: Diego fratm
Frate Mario sta a Cogo, Vaz ha avuto dei problemi con la roba, in pratica l'hanno beccato e siccome lavorano assieme anche Mario è entrato nei casini, adesso sono in questura e più di questo non so dirti, non preoccupatevi per lui e soprattutto non andate là, stanno facendo controlli ovunque e stanno cercando di capire se Mario e Vaz hanno altri agganci, non provate a chiamarli ne a mettervi in contatto con loro altrimenti finiamo tutti nei casini. Cazzo, dobbiamo disfarci di sta merda. Appena so qualcosa ti faccio sapere.

Dopo aver letto, sotto gli occhi curiosi della ragazza, chiamai Mirko e feci leggere anche a lui, alzandomi.

-Chi è?- chiese, seguendomi, la mora.
-Diego. Ha detto che hanno preso Mario e un'altro perché lavoravano insieme, e ora stanno facendo controlli..-
-Per vedere se hanno agganci?- mi interruppe lei.
-Eh.. ma come lo sai?-
-Sono figlia di una ex sbirra alcolizzata.-

Sgranai gli occhi, ma la sua affermazione mi fece ridere per come la disse in modo buffo, facendomi dimenticare per un attimo la mia preoccupazione e soprattutto che ce l'avevo con lei. Mi nascosi sotto le mani fingendo la mia solita espressione seria, per non far vedere che stavo ridendo.

Iniziai a ballettare, per non dare troppo peso al suo sguardo.

-Adesso non dobbiamo fare nulla, probabilmente ci saranno dei controlli anche nelle case in questi giorni quindi cercate di stare il più possibile tranquilli e indifferenti, e non dovete fare assolutamente nulla di illegale..- disse il mio amico mentre stavo tirando fuori l'erba da sgrindare.

-..a partire da questo.- indicò la mia quasi cannetta ridendo. Alzai gli occhi, rimettendola in tasca.

Andammo a mangiare, e Nicole decise di cucinare per tutti.
Mentre stava girata verso i fornelli non ho potuto fare a meno di guardarla, in fondo aveva un bel culo.
Infatti Mirko se ne accorse e mi tiró una spallata, al che gli sorrisi.

Istinto maschile, dai!

Solo che a guardarla negli occhi non ci riuscivo, indipendentemente dal fatto che ce l'avessi ancora con lei, c'era qualcos'altro che mi faceva quasi vergognare di incontrare il suo sguardo.

Nicole:

Dopo cena, Gionata mise i suoi piatti a lavare ed andó subito in stanza. Mirko disse che avrei dovuto dormire con lui dato che le altre stanze erano chiuse a chiave, quasi non mi dispiaceva sinceramente.

-Aspetto notizie.- disse chiudendosi la porta dietro.

Stavo sistemando i piatti nel lavandino quando Mirko mi fermó.
-Vai..- disse sorridendo.
E io capii.

Andai in stanza quasi correndo.

-Io ti devo parlare.-

ciny. • sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora