Scrollai le spalle, senza guardare il ragazzo, che mi stava osservando come se si aspettasse qualcosa da me. Sbuffó, appoggiandosi alla ringhiera.
-Vuoi continuare a tenermi il muso per sempre?- chiese, prendendo la mia sigaretta e facendone un tiro.
Lo guardai, alzando un sopracciglio.
-Ho i miei motivi, e li conosci bene.- dissi acida, riprendendo mi la sigaretta.-Non so di che parli.- il moro si giró verso di me, così gli diedi uno sguardo nervoso.
Rimase così, a guardarmi, mentre io, infastidita dalla sua presenza in quel momento, ballettavo con una gamba e cercavo in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo.Improvvisamente, mi prese il viso tra le mani, obbligandomi a un contatto visivo.
Inizialmente lo guardai male, malissimo, tanto che lui ritrasse subito le mani.-Vuoi sapere davvero che c'è?- dissi calma, pungente, mentre feci l'ultimo tiro della Winston, per poi buttare il mozzicone dal terrazzo.
Gionata in tutta risposta incrociò le braccia, mettendosi così nella mia solita posizione di quando sono incazzata con qualcuno, facendo un sorriso beffardo, ed alzando il mento.Vedendolo così per un attimo mi venne istintivo di fare una smorfia, un mezzo sorriso, ma in quel momento avevo tutt'altra voglia di sorridere.
Mi puntai sulle gambe.
-C'è che da quando hai voluto "ricominciare", mi hai fatto credere che ti importasse davvero di averti vicino. E invece hai deciso di troncare totalmente i rapporti, senza un apparente motivo. Qui non sei l'unico che ha ancora paura del passato, non sei l'unico ad avere bisogno di gente vera attorno per stare bene, e di certo non sei l'unico che ha problemi a fidarsi degli altri.- pronunciai l'ultima frase puntandogli un dito sul petto, con un sorriso acido che mi era spuntato sul volto per il troppo nervoso che avevo in quel momento.Ma lui, niente. Continuava ad avere quell'espressione beffarda sul viso, come se sapesse benissimo già da prima cosa volevo dirgli, cosa che mi fece imbestialire ancora di più. Mi sentivo le guance caldissime dalla rabbia.
-Ti togli quell'espressione da coglione dalla faccia?- alzai la voce, allargando le braccia.
-Sei un pomodoro lo sai?- rispose sorridendo.
Non ci vidi più, io ero seria, e lui? Si preoccupava della mia faccia?
Credeva davvero di essere l'unico a stare male per gli altri?-Fottiti.- dissi su tutte le furie facendo per tornare in casa, ma lui mi prese per un braccio e mi attiró a se, in un abbraccio più che inaspettato.
Non ricambiai inizialmente, non capii quel gesto. Feci per divincolarmi ma lui stringeva la presa, così dovetti arrendermi alla sua stretta. Nell'instante in cui le sue braccia mi circondarono il mio cuore inizió a battere più forte del dovuto. Come me la spiegavo questa? Non lo so. Sapevo solo che in quel momento iniziai a capirci ben poco, se non che fu l'abbraccio più bello e vero che qualcuno mi avesse mai dato.
Ricambiai il gesto, incapace a fare altro, notando che, essendo io molto più piccola di statura di lui, sembrava che stessi affogando nella sua felpa.
Quell'abbraccio sembrava durare un'eternità, ed io speravo solo che non finisse mai. Non disse una parola, se non qualche sospiro. Appoggiando la testa sul suo petto, sentii che il suo cuore batteva velocissimo, probabilmente già da un po'.
-Hai un buon odore.- disse mentre, a malincuore, si staccó. Sorrisi di rimando.
-Quindi hai ancora intenzione di tenermi il muso?- chiese avvicinandosi al mio viso, con l'espressione di prima.
-Sempre se non fai lo stronzo.- dissi, con un mezzo sorriso, dandogli una spintarella sul petto. Al che lui, mi riprese le braccia e mi fece unire al suo corpo iniziando un altro abbraccio, stavolta più stretto, come se dovessi vaporizzarmi da un momento all'altro.
Io aspirai forte l'odore della sua felpa che era veramente buono.