non farla difficile.

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Da lontano vidi il gruppo dei ragazzi così mi fiondai verso di loro. Arrivai col mio solito fare da indifferente anche se la presenza di Mario mi strizzava lo stomaco sempre di più, ovviamente non lo diedi a notare. Tirava un'aria strana, mi guardai intorno impaziente.

-Beh? Tutta questa fretta..- dissi, alzando la voce.
-Cazzo urli piuttosto guarda laggiù.- mi interruppe Mirko. In effetti vidi due macchine insolite con due uomini dentro per ciascuna.
-Sono lì da un ora, vanno e vengono ed è così da qualche giorno. Probabilmente ci sarà un blitz a giorni.. dobbiamo stare attenti.- disse Giulio preoccupato. Guardai i ragazzi, poi sentii il rumore di due portiere che si chiudevano. Cazzo. Mi girai di scatto.

-State tranquilli, impassibili.- tirai due colpi di tosse per tranquillizzarmi un attimo. Iniziavo a sentire freddo.
C'era un silenzio assordante, uno di quelli che precede la tempesta.

Nicole:

Mi affacciai alla finestra per prendere un po' d'aria, rimasi chiusa in casa tutto il giorno. Improvvisamente mi cadde l'occhio su un gruppo di persone direttamente davanti al mio appartamento. Dall'alto e da lontano, non riuscivo a capire chi fossero. Quando ad un certo punto dei lampeggianti che si spensero subito all'entrata del rione attirarono la mia attenzione. Lì capii che stava succedendo qualcosa di strano. Volli andare a vedere. Mi diedi una sistemata veloce e feci attenzione a non svegliare mio padre, poi scesi di fretta.

Gionata:

Ci si avvicinarono due uomini vestiti di nero col marsupio.

-Ragazzi..- disse uno, con la voce profonda.
Lo guardammo, io feci un mezzo sorriso.
-Buonasera.. cosa succede?- chiese Mario, tranquillo. Lo invidiavo così tanto, in queste situazioni riusciva sempre a mantenere la calma.

-Sappiamo che in questo posto c'è un giro di droga. Voi sapete nulla?- disse l'uomo, mentre l'altro con le braccia incrociate, si guardava le spalle, come se aspettasse qualcuno.
Noi scuotemmo la testa, tra qualche no, io ero quello più teso e si vedeva.
L'uomo ci guardó con un'espressione non tanto convinta. Si girò verso l'altro, si lanciarono uno sguardo, e dopodiché si rivolse direttamente a me.

-Tutto bene ragazzo? Sei sbiancato.- mi si geló il sangue. Sapevo benissimo di avere più di 3 grammi addosso.
-Si si..- dissi a voce bassa, quasi tremando, mentre guardavo il pavimento che sembra sprofondare.
-Posso vedere dei documenti?-
-Non li ho dietro.-
-Svuota le tasche.- sbiancai.
-Perchè?- risposi freddo, alzando lo sguardo.

Vidi lo sguardo degli altri andare verso di me, come per dire "ma che cazzo fai".
Mirko fece il gesto di piantarla.
-Sai chi sono io?- disse l'uomo alzando la voce, per poi tirare fuori il distintivo. Si stava mettendo male.

Perché cazzo mi sono fatto prendere dal panico? Non mi era mai successo, e adesso avevo il cuore in gola.
L'uomo si rivolse all'altro e gli fece cenno di avvicinarsi.
-O svuoti le tasche ora o ci saranno conseguenze.- mi disse minaccioso, mentre si avvicinava pericolosamente.
Io mi alzai, indietreggiai, mentre gli altri mi dicevano di no con la testa.
-Fra stai tranquillo cazzo fai.- disse Mirko.
-Mi scusi agente, è un ragazzo abbastanza ansioso..- disse Mario, alzandosi, seguito dagli altri, con uno sguardo truce verso di me.

-Non mi interessa, non farla difficile figliolo, fammi vedere cos'hai nelle tasche. Non complicare le cose.-
Mi fermai a guardarlo, quasi con aria di sfida, anche se stavo avendo un mancamento.

-Il ragazzo vuole complicare le cose a quanto pare.- i due si lanciarono uno sguardo ed il secondo iniziò a tirare fuori della roba metallica. Cominciai a vedere appannato.
Alla vista delle manette, Giulio si mise tra me e lo sbirro.
-Signor agente c'è stato un malinteso..-
-Togliti se non vuoi finire nei guai pure tu.- disse spostandolo con un braccio.
Improvvisamente sentii una voce femminile da dietro. Mi girai di scatto.

Nicole:

Passai tra gli androni senza farmi notare, finchè arrivai abbastanza vicino per capire chi fossero. Mi si gelò il sangue. Due uomini che inveivano contro.. Gionata? E uno di loro aveva le manette.. Sobbalzai, forse troppo rumorosamente, tanto che mi tappai la bocca da sola istintivamente e mi nascosi dietro ad un muro.

Gionata:

Indietreggiai sempre di più finchè non sentii un sobbalzo provenire da dietro di me, se ne accorsero pure gli sbirri, tant'è che tutti impanicati si diressero verso quel punto, chiedendo chi ci fosse. Ne approfittai per buttare quello schifo che avevo in tasca in un cespuglio là accanto e insieme ai ragazzi seguimmo quei due. Improvvisamente uno se ne uscì da dietro a un muro, tenendo per un braccio.. Nicole?

La rabbia prese il posto dell'ansia non appena vidi che quella merda d'uomo la stava strattonando. Non c'ho visto più. Mi fiondai verso quel pezzo di merda e lo spinsi. Sentii gli urli della ragazza ma non capivo cosa dicesse, qualche urlo dai ragazzi che cercavano di fermarmi e uno spingersi generale, non capivo un cazzo, volevo ammazzarlo.

-Prendi me pezzo di merda! Prenditela con un uomo non con una ragazza!- in un men che non si dica mi ritrovai in manette, strattonato da quei due sbirri. Cercai di liberarmi invano, mi stavano portando in macchina. Mi guardai indietro e l'unica cosa che vidi fu volto di Nicole sconvolto con le lacrime agli occhi. Quella visione mi fece male.
Non sapevo cosa pensare, mi lasciai trascinare in macchina.

ciny. • sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora