Io e Matteo ci scambiammo i numeri per organizzarci sul pomeriggio, dopodiché tornammo in classe. Nulla di nuovo, all'uscita il mio amico si offrì di accompagnarmi di nuovo, così accettai.
Appena entrata in casa mi precipitai sotto la doccia, solo quella mattina avevo accumulato un sacco di stress e non sapevo il perché.
Mi buttai sul letto, senza manco mangiare.
Non riuscivo a togliermi dalla testa gli abbracci di Gionata. Ogni volta che ci ripensavo mi si stringeva lo stomaco, era una bella sensazione.
Una sensazione che non avevo mai provato così forte, tanto che avevo voglia di tornare tra le sue braccia. Non per un motivo preciso, semplicemente ci stavo bene.Così, senza accorgermene, mi addormentai.
Un rumore sordo mi svegliò all'improvviso, mi alzai di scatto, guardando le 5 chiamate perse da Matteo. Cazzo!
Mi alzai in fretta mentre lo richiamavo.
-Matteo.. scusa! Mi sono addormentata..-
-Non ti preoccupare.. ti sto aspettando sotto il tuo palazzo comunque.-
-Certo, due minuti e scendo!-
Ma quanto cazzo avevo dormito? Mi diedi una sistemata veloce, presi qualche soldo e scesi di corsa.Trovai il mio amico appoggiato al muro, intento a girare una canna. Aveva su un cappellino con la visiera a becco che aveva tirato giusto per nascondere gli occhi, tanto che per guardare bene a dritto doveva alzare il viso. Tipico di uno che odia abbassare lo sguardo. Mi piaceva questa cosa.
Sentendomi ansimare per la corsa fatta, si giró di scatto verso di me, mentre chiudeva la cartina. Gli spuntó un enorme sorriso sulla faccia, e mi venne incontro, salutandomi con due baci sulle guance.
-Quanto dormi?- chiese sorridendo, per poi accendersi quel cimelio.
-Scusami.. stanotte ho fatto tardi!- non avevo voglia di riempirlo dei miei cazzi già da subito, quindi deviai la conversazione.
-Quella mica te la tieni per te?- chiesi indicando la canna che teneva in bocca, intento ad aspirarla.
Socchiuse gli occhi, per poi scuotere la testa ed afferrarla, facendo per porgermela. Feci un piccolo sorriso malizioso.-Cos'è questo accento campano?-
-Sono di Napoli!- risposi ridendo.
Mi piaceva questo Matteo perché era sempre sorridente, come Mario. Mi dava un senso di positività, che era ció di cui avevo davvero bisogno in quel momento.La giornata la passammo a camminare vicini per il quartiere. Fui attenta a non passare sotto la finestra di Gionata, a conoscerlo avrebbe sicuramente pensato male, e così per poi finire a litigare di nuovo, e non mi andava.
Ogni tanto mi tornava in mente ieri sera. In quei momenti non vedevo l'ora di tornare a casa di Gionata. Non che mi sentissi a disagio con Matteo, anzi, solo che ogni tanto ripensando a quegli episodi volevo solo stare dal mio vicino.
Io e il mio nuovo amico parlammo di tutto, ma proprio tutto. Gli raccontai del mio trasloco, qualche parte del mio passato, mentre lui mi raccontó di tutto ciò che stava passando. Ci ritrovammo molto nei discorsi che facevamo. E questa sintonia così non l'avevo mai sentita con nessuno.
-Allora a domani pulce.- disse posizionandosi davanti a me.
-A domani, dumbo.- risi, gli avevo dato quel soprannome per il fatto che aveva un po' le orecchie a sventola, ovviamente nulla di offensivo, anzi rise pure lui di getto, dandomi una spintarella.
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, finchè dopo qualche esitazione mi diede un bacio sulla guancia. Sorrisi, notando che stava arrossendo. Forse pure io.Ci salutammo con un cenno per poi tornare ognuno per la rispettiva via.
Salita in casa, un senso di leggerezza mi riempì il petto, stavo davvero bene. Quel pomeriggio con Matteo fu strano ma piacevole, sinceramente l'avrei rifatto.
Nic:
Ei dumbo, se ti va possiamo uscire di nuovo, sono stata bene.Matteo:
Sicuro ;)Bloccai il telefono e mi sdraiai sul letto, ricordandomi che di lì a poco sarei dovuta andare da Gionata. E a quel pensiero, mi si strinse lo stomaco, e di nuovo mi tornó in mente il suo abbraccio. Sorrisi lievemente, per poi alzarmi e darmi una sistemata.
[...]
Stavo fumando sul balcone insieme a Gionata, mentre in sottofondo sentivo le risate dei miei amici, quando mi arrivó un messaggio, immaginando chi fosse.
Matteo:
Che ne dici domani? Possiamo cenare fuori, in una pizzeria qua vicino dove conosco il proprietario..Nic:
Ei, volentieri. Per le 8:30 fatti trovare sotto casa :)Mi misi il telefono in tasca, e sorrisi sbuffando il fumo.
-Chi era?- chiese Gionata divertito.
-Un amico..- risposi sempre sorridendo, continuando a guardare davanti a me.Non feci caso alla sua reazione, anche se pensavo che gli avesse dato fastidio come di suo solito. Stranamente non disse nulla.
Notai che si erano fatte già le 7, quindi salutai di corsa i ragazzi. Stavolta Gionata era diffidente, mi salutò con un semplice bacio sulla guancia. Ci rimasi male, mi aspettavo un abbraccio.. sembrava seriamente offeso ma non lo dava a vedere.
Improvvisamente venni bloccata dalla sua voce che mi chiamava, mentre stavo sulla soglia di casa.
-Dove vai di fretta?-
-Esco.- il mio cuore mi saltó in gola.
-Con l'amico?- marcó l'ultima parola con un tono infastidito.
-Ne ho già uno di padre Gionata.- non ne feci a meno di rispondergli acidamente. Non credo di dover rendere conto a lui di ciò che faccio.Rimase zitto per un po', la sua espressione cambió di netto. Sembrava quasi afflitto.
-Buon divertimento principessa.- alzó le braccia, con un tono ironico che mi dava solo ai nervi, e poi si sbattè sonoramente la porta dietro.
Sbuffai, per poi correre in casa.
[...]
ehilà, vi sta piacendo la storia?
[capitolo di passaggio]