ci vediamo stasera.

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Mario p.o.v.

Il silenzio di casa mia era interrotto a tratti dal pianto di Miriam, che era distesa a pancia in giù sul mio letto. Devo dire che mi era mancata.

-Sono stata una stupida..- disse con la voce soffocata dal pianto e dal cuscino su cui era poggiata.
-Vorrei dirti te l'avevo detto ma non mi sembra il caso adesso.- risposi con un velo di ironia. Io le ho sempre voluto bene ma ha sempre avuto questo vizio di non ascoltare mai gli altri, e vederla così mi fa incazzare tantissimo.
Però in fondo so che non si è comportata così con cattiveria.
Si giró verso di me, asciugandosi le lacrime sulle guance.
-Mi dispiace Mario..- disse con un filo di voce.
-Vieni qua.- la abbracciai, in fondo ne aveva bisogno.
-Non meriti di stare così per una persona del genere, non lo meriti.-
Decisi di portarla nel nostro posto, dove poi passammo il resto della giornata.

Il sole era ormai sceso da un pezzo e come al solito, ero riuscito a farla stare meglio. Fino a che poi mi chiese qualcosa che non mi aspettavo, che un po' mi strinse il petto.
-Gionata come sta?-
A quella domanda non risposi subito, perché nemmeno io conoscevo una risposta. Non lo sentivo più, non lo vedevo più. Ci pensai un po' su ma alla fine scelsi di essere sincero.
-È da un po' che non si fa vivo..-
-Pensi sia mia la colpa?-
-Non per fare lo stronzo eh, ma un po' ciò che è successo ha infierito.-
-Un classicone.-
E poi sprofondammo nel silenzio. Mi limitai ad osservarla, per quello che la poca luce mi mostrava di lei. Non so spiegare ciò che mi fece provare, ma non mi era mai successo prima di conoscere lei.

Miriam p.o.v.

Dopo quella giornata con Mario passai diverso tempo in casa, chiusa in me stessa a pensare, persino mio padre si rese conto che c'era qualcosa che non andava in me. La scuola la seguivo poco o nulla, principalmente perché non volevo ritrovarmi nella stessa stanza con quella persona, non volevo vederlo.
Una mattina mi svegliai con un presentimento, non saprei definirlo ma mi alzai dal letto e mi sistemai per uscire. Mi ero fissata che dovevo capire che fine avesse fatto Gionata perché in effetti manco più io l'avevo visto in giro.
Sapevo sua madre lavorasse a quell'ora quindi provai a suonare al suo campanello. Ovviamente, senza risposta. Quindi scesi giù ed iniziai a girovagare per il quartiere, mi sentivo un po' una stupida. Non avevo intenzione di scrivergli, dopo tutto quello che era successo, dopo come l'avevo trattato, non volevo riapparire a caso nella sua vita con un messaggino, non è rispettabile come cosa.
Sembrava stessi cercando una persona scomparsa ma la mia determinazione a rivederlo quella mattina era veramente alta e in quei casi non mi ferma nessuno. Siccome era tarda mattinata decisi di andare a pranzare nella prima pizzeria che vidi. Entrando, sentii delle voci che venivano da fuori, dal retro, avvicinandomi sentii che erano voci di ragazzi che si divertivano, insomma sembrava un pranzo tra amici e non ci misi molto a notare chi fossero, quindi andai verso di loro. Appena mi videro ci fu un attimo di silenzio, poi iniziarono quasi ad esultare.
-Ma guarda chi c'è!- la voce di Diego, unica. Insomma sembrava fosse appena arrivato qualcuno di importante, poi mi resi conto che forse per loro, lo ero davvero. Lo ero sempre stata, mi sono comportata da stronza con tutti, e volevo farmi perdonare, mi mancavano.
-È da una vita che non ti vediamo, come stai? Che ci fai qui?- mi chiese Mirko, con un sorriso stampato in faccia.
-Sto meglio, molto meglio devo dire.- risposi accendendomi una sigaretta. -Volevo pranzare e sono entrata nel primo posto che mi capitava, sembra fatto apposta eh?-
-Dai siediti con noi non abbiamo ancora mangiato.-
Non mi aspettavo tutto questo dopo come mi ero comportata con loro, sicuramente c'entrava Mario, ma in ogni caso mi resi conto che erano loro ciò di cui avevo davvero bisogno. Notai che Gionata mancava.
-Con il tipo?- la domanda che mi aspettavo da tutto il tempo. Feci una faccia abbastanza schifata, che presero tutti come risposta molto chiara, infatti si misero a ridere.
-Non voglio dire te l'avevamo detto ma..-
-Non dirlo Diego, appunto.- lo bloccai subito, ridendo, perché odio dover ammettere i miei sbagli stupidi.
Passammo tutto il pranzo a chiacchierare del più e del meno e ad aggiornarci sulle cose che erano successe nel frattempo, il fatto di dovermi scusare non mi pesava più, si sentiva che non ce n'era bisogno, non era cambiato nulla.

Insomma finito il pranzo tornammo insieme al nostro solito posto, sulle scale in ferro sotto il palazzo di Mirko. E li la nostalgia mi invase la testa, ed iniziai a pensare al perché ero uscita quella mattina.
-Ho una domanda da farvi.- dissi attirando l'attenzione di tutti. Dalle loro facce sembrava già sapessero cosa volevo chiedere.
-Avete più sentito Gio?- e li Mirko ammiccó un sorriso.
-Si è un po' allontanato, insomma ogni tanto sbuca ma è strano, non è più lui da un bel po' e sinceramente nessuno di noi lo sente più, non risponde nemmeno più ai messaggi e l'unica cosa che sappiamo è che ha finito i domiciliari, poi per il resto nulla.- rispose Tommy con voce calma. -..però se sei fortunata può sbucare da un momento all'altro.- l'ultima frase l'ha detta con un sorrisetto veramente irritante per quanto avesse capito ciò a cui stavo pensando.
-Per sapere, coglione. Volevo solo parlargli.-
Non sono molto brava a nascondere ciò che provo. Infatti la mia ultima frase fu finita da un "SI, CERTO" e versi increduli di tutta risposta da ognuno di loro. Non provai nemmeno a controbattere.
-Se ti può interessare, spesso la sera va al bar qua in fondo alla strada.-
-Ma quello pieno di uomini viscidi e alcolizzati?- chiesi, più per prepararmi mentalmente a ciò che avrei dovuto affrontare quella sera. Perché si, volevo trovarlo.
Annuirono di tutta risposta, e io sospirai.
-Grazie per l'informazione.- sorrisi, e dopo averli salutati tutti al volo scappai verso casa mia.
-Non dirmi che stai andando lì Miriam.- disse Diego ridendo, mentre mi allontanavo.
-Ci vediamo stasera!- fu l'unica cosa che risposi. Avevo una voglia assurda di trovarlo e dirgli tutto quello su cui avevo ragionato negli ultimi giorni.

Cenai assieme a mio padre e dopo aver finito mi diressi subito verso quel bar, se avevo fortuna per davvero ce l'avrei trovato.

ciao a tutti, finalmente sono tornata anche se non spero più in una crescita di questa storia data la mia poca costanza nel pubblicare, però posso dire che voglio ricominciare a scrivere e per questo ho deciso di impegnarmi per davvero. spero il capitolo vi sia piaciuto <3
-v

ciny. • sfera ebbastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora