Ero da poco scesa dall'auto e l'autista aveva appena scaricato tutte le valigie. Ero davanti alla mia vecchia casa, la guardavo e non potevo far a meno di sentirmi pervadere non solo dai ricordi ma da anche quelle emozioni che fino a quel giorno avevo cercato di non far uscire.
Il mio capo si girò quando la porta della casa vicina più che famigliare per me si aprì.
Ero leggermente titubante e preoccupata era impossibile che lui abitasse li.
Come infatti pensavo uscirono da quella porta dei bambini con in spalla lo zainetto accompagnati dalla loro probabile madre.Sorrisi per un istante e scuotendo la testa camminai verso la porta di casa mia. L'apri con le chiavi che avevo ancora e fortunatamente la serratura non era stata cambiata..
Entrai dentro e l'odore famigliare di fiori che vi era dentro mi fece stare bene, mia mamma aveva sempre adorato che la casa profumasse in questo modo.
Mi feci strada tranquillamente con la valigia e il borsone salendo le scale, camminai verso la mia vecchia stanza e quando l'apri non potevo crederci.. era tutto rimasto come era prima che me ne andassi.
Appoggiai tutto vicino al letto, e andando verso la mia vecchia scrivania riguardai un po' le mie vecchie cose."Christine?" Mi sentì chiamare da mio padre.
Mi girai verso la porta di camera mia sentendo i passi più vicini, poco dopo essermi voltata verso la porta, il viso di mio padre inizialmente sembrò impallidirsi mentre mi guardava attentamente con occhi attenti.Forse un tempo mi sarebbe stato difficile ma adesso lo guardavo negli occhi con sicurezza.
"Tesoro.." disse lui avvicinandosi a me poco prima di abbracciarmi, io mi avvicinai a lui e quando le sue braccia mi circondarono non feci altro che abbracciarlo, era bello abbracciare mio padre, mi era mancato un sacco.
"Finalmente ti rivedo.." continuò lui senza rompere l'abbraccio.
"Lo so.. papà " gli dissi capendo cosa volesse dirmi in realtà, sapevo bene che non aveva mai accettato questa mia scelta a differenza della mamma.
Dopo pochi istanti ci staccammo da quell'abbraccio pieno di significati.
E lui guardo prima me e poi la mia stanza, "l'abbiamo lasciata così come era dopo che te ne sei andata via.. tua madre non voleva ne prendere in considerazione di trasferirci e ne di toccare questa stanza. Aveva i suoi buoni motivi di credere che tu saresti ritornata." Disse mio padre con voce tranquilla ma dura.
Sapevo bene quanto avessi ferito mio padre ma anche se mi meritavo le mie colpe e i suoi rimproveri, doveva capire che dovevo farlo.
"Papà non voglio discutere con te di questo, adesso voglio andare a trovare la mamma." Gli dissi sicura e sostenendo il suo sguardo guardingo.
Lui annuì e accarezzandomi una spalla uscimmo da camera mia e iniziammo a scendere le scale.
"Devi sapere una cosa su tua madre chris." Incominciò a dire mio padre mentre scendevo l'ultimo scalino.
Mi voltai verso di lui per scrutarlo attentamente, " non abbiamo seppellito tua madre al cimitero, le sue volontà erano di essere cremata e poi c'è una cosa che voleva che io ti dicessi e che ti consegnassi, queste sono le chiavi di un deposito in una banca di Miami con le sue cose e quello che ha lasciato per te." Disse lui aprendo un cassetto del mobiletto nell'atrio. Mi diede un portachiavi con due chiavi.
Le guardai mentre le appoggiava nella mia mano e annuì.
"Dove sono le sue ceneri?" Gli domandai titubante e subito dopo.
"Vieni" Disse lui voltandosi mentre lo seguivo.
Mi portò verso lo studio della mamma e sopra ad uno scaffale c'era un urna funeraria argentata e semplice.
"Perché mamma voleva essere cremata ed essere lasciata qui in studio? Non ha senso papà.." gli dissi perplessa.
Lui non rispose ed invece disse " immagino sarai stanca, ti lascio un po' di tempo per te se vuoi andiamo fuori a cena sta sera così avremo tempo di parlare e te sarai più riposata. Intanto finisco del lavoro va bene?"
Sorrisi leggermente ed annuì.
Uscendo dallo studio di mamma decisi di andare su in camera mia a sistemare i miei bagagli.
Dopo aver riposto alcuni abiti sulla cassapanca, aprì la porta che portava alla cabina armadio e mi stupì della valanga di vestiti, scarpe e borse che ho e che compravo di continuo.
Andai dentro e mentre guardavo e sfioravo i vari abiti e tessuti mi fermai ad un tratto ad una maglietta a maniche corte verde e larga.
La tolsi dall'appendiabiti e la guardai attentamente, l'annusai e sapevo bene perché adorassi questo profumo dolciastro.
Era la sua maglia, ricordo bene quando me la diede, dopo quello stupido acquazzone al mare la mia vita non aveva fatto altro che subire una netta svolta e solo per via della consapevolezza che avevo sempre di più, ogni volta che gli ero stata affianco.
La rimisi nella gruccia e decisi di uscire dalla cabina per farmi un bel bagno e dopo riposarmi un po'.
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" Ho sentito che mia figlia è un osso duro quasi più di me in tribunale... immagino che tu sappia che prima o poi finiremo entrambi davanti al giudice un giorno." Scherzò mio padre mentre stava sorseggiando del vino.Sorrisi scuotendo la testa e risposi "impossibile... e se anche succedesse vincerei io, come sempre d'altronde." Gli risposi scherzando e sicura. In parte era la verità non avevo ancora perso una causa da quando ero diventata avvocato e ne andavo fin troppo fiera di questo.
Lui sorpreso alzò le sopracciglia "in passato quando avrei pensato a quello che avresti fatto un giorno di sicuro avrei detto la scrittrice, non l'avvocatessa." Rispose sinceramente.
Mandai giù un boccone di carne e per poco non mi strozzai... avevo scordato del mio sogno nel cassetto, il pensiero che mio padre se ne ricordasse al contrario di me, leggermente mi preoccupava.
"Pensa non me ne ricordavo più.. alla fine invece ho scelto la giustizia" gli risposi quasi pragmatica.
Lui annuì insicuro mentre masticava il suo boccone.
La cena prosegui tra qualche chiacchiera e qualche chiamata di lavoro che uno dei due a volte riceveva.
Mi era mancato mio padre, ma non so il perché ero qui da meno di un giorno e già sentivo quasi di soffocare.
Quando arrivammo a casa mio padre se ne andò a dormire, io invece restai sveglia fino a tardi a mettermi avanti con del lavoro.
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Burning Truth
RomansaChris a distanza di anni e di silenzi, si ritrova intrappolata in una vita infelice e di paure, dopo essersi dedicata interamente alla sua carriera ora si ritrova a fare i conti con il dolore e i rimpianti della morte di sua madre... che scelte pren...