Capitolo 24

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I giorni trascorrevano con estrema lentezza, la rabbia e la delusione nei confronti di Tyler e Aaron non diminuivano nemmeno.

Era ormai una settimana che non volevo saperne di nessuno, odiavo comportarmi così anche con kelly.
Sapevo anche bene che l'ultima cosa che non le serviva era vedermi e sopportare il mio stato, ed era così che preferivo allora non vederla, doveva pensare a se stessa e al bambino che a breve avrebbe avuto, non a me.

Kaleo mi stava affianco molto e negli ultimi giorni trascorrevo con lui le mie notti insonnie al mare ad aspettare l'alba.
Non riuscivo a chiudere più occhio dopo ciò che era accaduto con Tyler, ed era così che ogni notte mi ritrovavo seduta sulla sabbia, mentre il mare e la notte aspettavano l'alba..
Kaleo dopo che mi parlò di Grace si presentò sempre lì a sedersi al mio fianco e a parlare mentre io rimanevo in silenzio ad ascoltarlo.

Avevo trascorso l'intera giornata a pulire casa e far qualunque cosa pur distrarmi e nonostante fossi stanca anche quella sera non riuscivo a prendere sonno. Decisi di farmi una doccia e mettermi un prendisole e dirigermi come la sera precedente in spiaggia.

Mi sedetti e dopo un ora arrivò anche kaleo.

"Anche sta sera non hai sonno.." Disse lui non affatto sorpreso.

Annuì leggermente e sospirai.

Sentivo il suo sguardo su di me e mi voltai verso di lui per annuire.

"È come se avessi paura di dormire." Gli risposi istintivamente per la prima volta.

Lui mi guardò sorpreso e corrugò la fronte aspettando che andassi avanti per parlare.

Gli raccontai cosa era successo con Tyler e Aaron quasi una settimana prima e lui mi guardò incredulo.

Non disse nulla anche se lo vedevo pensare e forse rimuginare su qualcosa mentre guardava il mare.

Dopo non so quanto tempo parlò rompendo il silenzio e quasi spaventandomi.

"Quello che ha fatto è sbagliato ma sai in fondo del perché lui lo abbia fatto, e non odi lui ma odi il fatto che tenga di più a proteggerti che ad averti lì con lui in pericolo... per quanto abbia sbagliato e tu sia in pensiero sai bene che logorandoti non risolvi nulla." Rispose lui giocando con la sabbia.

Lo guardai severamente e nonostante avesse ragione la cosa non mi andava ugualmente giù.

Restai li a guardare l'alba sorgere fin quando non mi alzai e salutando kaleo camminai verso casa.

****
Aprì le palpebre al suono del telefonino che squillava.
Mi guardai intorno leggermente scossa alla ricerca del telefonino e sporgendomi sul letto lo afferrai dal comodino.

Risposi senza neanche guardare chi era.
"Pronto?" Dissi socchiudendo gli occhi stanca.

Ci fu qualche secondo di silenzio e trambusto e infine sentii qualcuno che respirava con fatica...

"Pronto chi è?" Continuai preoccupata.
Forse è Tyler..
prima che potessi far il suo nome..

"Chris sono io.." Disse la voce di Aaron.

"Che succede?" Gli domandai con ansia. Pensando subito al peggio. E con delusione e sollievo per un primo momento.

"Scusami è che stavo correndo e mi sono appena fermato a far pausa.. volevo sentire come stavi, è da giorni che non ti vedo e che provo venire al tuo alloggio ma non ti trovo." Spiegò lui con preoccupazione.

Sospirai seccata e appoggiando una mano sulla fronte mentre il gomito premeva sul cuscino, risposi arrogantemente "mi hai chiamato solo per questo?"

"Beh si.. siamo tutti preoccupati per te chris e tu continui con il tuo silenzio costante e ad evitare ogni messaggio o chiamata." Rispose lui stancamente.

Non risposi e l'unica cosa che feci fu riattaccare. Non avevo voglia di andare avanti a parlare. Volevo rimanere a dormire e a crogiolarmi in me stessa per l'intera giornata.

Mi sdraiai e chiusi gli occhi crollando a dormire finalmente.

*****
Pov's Tyler
Correndo veloce come non mai a perdi fiato per evitare le pallottole e gli uomini di Raul, quasi non mi usciva il cuore dal petto.

Quel bastardo di Charles non mi aveva detto che era pieno zeppo di uomini il magazzino di Raul.

Dovevo "solamente" prendere una valigetta per conto di Charles e torres, un lavoro "semplice è affatto complicato" ed invece era tutto il contrario.

Mentre correvo in mezzo ad un parcheggio pieno di macchine continuai a correre come non mai mentre sentivo un dolore lancinante nel fianco. Cazzo..
Gli uomini ancora mi seguivano sparando e a me mancava poco per arrivare al furgone che mi aspettava alla fine del parcheggio.

Quando vidi gli sportelloni aprirsi a pochi metri davanti a me, mi ci fiondai dentro con tutta l'agilità che avevo.

"C'è l'hai vero?" Domando uno degli uomini di Charles, Valentine.

Gli consegnai la valigetta e mi premetti sul fianco guardandomi poco dopo la mano.

Era piena di sangue...
Valentine e gli altri non notarono nulla.

Quando fui scaricato al mio appartamento, avvertì un formicolio per la gamba mentre camminavo.

Mi levai via la maglia con difficoltà e stringendo i denti e guardandomi allo specchio vidi che avevo un bel buco e perdevo ancora sangue.

Aprendo il kit che avevo li a portata di mano in bagno buttai non so quanto disinfettante e cercai di pulire mentre mordevo uno asciugamano e urlavo.

Dio come bruciava..

Forza Tyler c'è la puoi fare.

Presi le pinze ed infilandola nella carne bucata, urlai e cercai quella dannata pallottola finché non la trovai. La estrassi e buttando tutto nel lavandino sporco del mio sangue tamponai la ferita con l'asciugamano che avevo poco prima.

Tenni premuto e camminai fuori dal bagno sudando freddo.

Aprì la dispensa e presi una bottiglia di liquore.
Tirai via il tappo con i denti e lo sputai sul mobile, ne tracannai una buona sorsata e poi appoggiai la bottiglia sul mobile e camminai ancora verso il bagno.

Okey. Ora dovevo mettere i punti e cazzo dopo avrei finito del tutto.

Levai via l'asciugamano dal fianco e disinfettando strinsi i denti fortemente mentre bruciava come fuoco sulla ferita.

Con mani tremanti cercai un ago e filo nel kit imbrattando tutto di sangue.

Li presi ed pulendo la pelle iniziai a cucire i punti cercando di portare pazienza più che mai.

******
"Allora? Che fine hai fatto Davis?" Disse Derek nervosamente.

"Arrivo.. mi sono beccato una pallottola e sai come è mi sono rattoppato la ferita." Spiegai frettolosamente mentre mi guardavo allo specchio.

Mi ero fatto da poco la doccia e attaccando un cerotto grande sulla ferita feci una smorfia mentre aspettavo che Derek rispondesse.

"Ah.. allora va bene, ti aspetto il prima possibile qui." Si raccomandò velocemente.

"Si." Risposi riattaccando infine.

Camminai verso la camera dolorante e nella tasca dei pantaloni tirai fuori l'oggetto che Charles si aspettava di avere, e non quello che avevo sostituito dandolo a Valentine.

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