Capitolo 18

4K 135 0
                                    

Pov's Tyler
Il tempo trascorreva..
Erano passati ormai due mesi da quando ero ritornato insieme a chris dalle Hawaii, per via della faccenda su Charles.

Chris era a Liverpool da una settimana, doveva risolvere dei problemi di lavoro direttamente ritornando la, e questa cosa mi innervosiva e mi incupiva di più, il terrore che uno degli scagnozzi di charles gli facesse del male mi faceva rabbrividire e mancar l'aria.

Ovviamente avevo contatto alcuni che mi dovevano dei favori per controllare chris che non le succedesse nulla. Nonostante alcuni agenti che ero riuscito a controllarla la paura non andava via comunque.

"Quel figlio di puttana l'ha fatta franca anche questa volta." Disse Josh tirando un cazzotto sulla scrivania, facendola quasi vibrare.

Mi ripresi dal mio rimuginare e gli prestai attenzione guardandolo attentamente. Eravamo pieni di lavoro e da poco l'agenzia aveva subito un brutto accaduto. Era stata compromessa e molti buoni agenti ci hanno rimesso per colpa di quelli che facevano il doppio gioco.

"Prima l'attacco in agenzia e per poco non ci facevano fuori anche noi.. ho dovuto avvisare maggior parte di quelle famiglie e dire che i loro cari erano morti, e questo perché? Perchè non stiamo facendo abbastanza Tyler. E ora questo. Ce l'avevamo quasi in pugno ed è riuscito a scappare dopo che eravamo riusciti ad rintracciarlo. Cazzo.." continuò lui dando un calcio forte ancora una volta alla scrivania pesante che si spostò leggermente.

Aveva ragione e odiavo quanto lui questo schifo di situazione molto.

"Josh calmati. È tardi e non dormi da due giorni. Torna a casa da Kelly. Prima che ti uccida lei. Devi riposarti, sai bene che ci aspettano ancora giornate più odiosamente merdose, hai capito?" Gli dissi stanco e con voce rauca.

Lui mi guardò per un minuto in silenzio fissandomi con sguardo quasi glaciale.
Stava per aprire bocca ed io lo precedetti " No. Vai a casa da Kelly cazzo." Gli urlai quasi.

Lui mi guardò male e alla fine annuì uscendo frustrato quanto me dall'ufficio sbattendo la porta.

Chiusi gli occhi e mi massaggiai con gli indici le tempie. Mi esplodeva il cervello e non mi ricordavo neanche quando era stata l'ultima volta che avevo dormito o ero ritornato a casa.

Guardai l'orologio ed erano le 23:30, presi il telefono e provai a richiamare chris che da tutto il giorno non rispondeva al telefono.

Avevo l'ansia fino a quando non sentì finalmente la sua voce calda e famigliare.

"Ty" Disse dolcemente rispondendo.

"Finalmente mi rispondi.." gli risposi quasi come se fosse un rimprovero.

"Si scusami.. è stata una giornata infernale. Tutto bene?" Domando lei con voce stanca.

"No per niente.. ma andrà meglio. Te invece li a Liverpool?" Le chiesi incrociando le gambe sulla scrivania.

"Mi dispiace amore.. qui a Liverpool è un casino però è tutto risolvibile. Non so ancora per quanto ne avrò qui, ma voglio rivederti, mi manchi troppo ty." Disse lei sospirando.

"Spero che si risolva tutto presto così che tu possa ritornare qui da me, anche tu mi manchi, non è più bello ritornare a casa se non ci sei te ad aspettarmi." Le dissi in soprappensiero.

"Lo so lo è anche per me.. mio padre sta bene?" Domando con preoccupazione.

Non vedevo suo padre da quando ero uscito dalla villa l'ultima volta, erano ormai tre giorni..

"Si piccola sta bene non preoccuparti, anche Kelly e Josh stanno bene." Le dissi intuendo che stava per chiedermi anche di loro.

"Okey perfetto allora.."

******
Mi incamminai salendo i gradini e aprendo la porta entrai dentro la villa.

Le luci erano ancora accese, "Rob?" Lo chiamai per vedere se era ancora sveglio.

Non sentì replicare nessuna risposta se non dei rumori strani. Corrugai la fronte finché non sentì un trambusto alla fine del corridoio, proveniva dallo studio di Robert.

Presi la pistola che avevo dietro ai jeans, e mi incamminai verso lo studio la porta era chiusa e aprendola piano piano, vidi un uomo che teneva il viso di Robert appiccicato alla scrivania, spalancai la porta con la pistola puntata sul tizio.

Lui mi vide e non fece in tempo a dire nulla che gli sparsi alla spalla facendolo cadere a terra.

Mi precipitai verso Rob per vedere come stava, ma a parte qualche ferita stava bene.

Con rabbia e forza presi per la maglia il tizio a terra che si lamentava e lo trascinai appoggiandolo contro al mobile.

"Chi cazzo sei? Ti manda Charles?" Gli dissi puntandogli l'arma alla tempia.

Lui sorrise e rispose " non hai idea di quello che vuole fare ancora. Ti distruggerà la vita, e oltre a questo mi ha detto di dirti che l'unica soluzione per finire tutto questo è che l'agenzia lasci stare  lui e torres, vi hanno dimostrato che l'agenzia non serve a niente se è invulnerabile è facile da compromettere, vogliono un unica cosa da te e se non avrai modo di accontentarli ti porteranno via tutto quello che hai e che hai di più caro e questo finché loro sono in vita."

Lo strinsi più forte contro al mobile alzandolo da terra e sollevandolo in alto con il braccio, "stronzate..." urlai con la pistola pronta da utilizzare nell'altra mano.

Lui fece delle smorfie divertite e di dolore, "invece è tutto vero. Vogliono che tu vada da loro, gli servi Davis. Hanno un compito per te ed è meglio che tu lo svolga prima che vadino dalla tua bella fidanzatina a Liverpool.."

Non lo feci più parlare e lo colpì con la pistola in faccia, facendogli perdere i sensi. Lasciai la presa e lo lasciai cadere a terra come se fosse un sacco.

Mi voltai e Rob con il viso pesto di lividi e sangue mi guardava seriamente.

Mi misi una mano tra i capelli e chiamai dei soccorsi e i federali per mettere dentro il figlio di puttana che aveva perso i sensi.

****
Guardai Rob salire sull'ambulanza mentre il tizio mi fissava dalla macchina dell'FBI.

"Voglio che venga interrogato domani in mattinata da Josh, fino ad allora nessuno deve vederlo." Disse ad uno degli agenti mentre annuiva seriamente poco prima di andarsene.

Avevo le mani sporche di sangue secco anche quella notte, Charles sapeva di chris, e aveva bisogno di me per lasciarla stare. Il direttore non sarebbe mai stato disposto a farmi andare da Charles, mai.

Dopo quello che era successo ero sicuro che il tempo era ormai terminato. Ancora altro tempo e sarebbe arrivato direttamente a chris.

Camminai verso la villa e vi entrai, andai in cucina e tirai fuori una bottiglia di whisky, non presi neanche un bicchiere, bevvi direttamente dalla bottiglia, la gola bruciava insieme alla mia testa.

Appoggiai la bottiglia al bancone e tastandomi la tasca presi il telefono.

Guardai tra le mani il telefonino del tizio e lo appoggiai vicino alla bottiglia di vetro di Jack daniel's .

Burning Truth Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora