Capitolo 20

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"È pronta a riceverla" mi disse la segretaria.
Annuì e sospirando aprì la porta dell'ufficio.

"E così dopo anni ci vediamo.." Disse lui con espressione quasi incredula.

"Già anche se avrei preferito in altre circostanze.." gli risposi con disappunto.

"Bene, dimmi tutto Tyler" Disse pronto per sentire la notizia che gli avrei sganciato.

Guardai dopo anni il viso davanti a me, mentre ero seduto nella poltrona dinanzi alla sua scrivania di chissà quale legno pregiato.
Il viso di Jack Russel con gli anni era cambiato di poco e aveva sempre la sua aria dura e di sfida che molte persone temevano.

Gli diedi il fascicolo che avevo nelle mie mani, senza dire una parola e lui alzò un sopracciglio guardandomi attentamente, lo prese e si infilò gli occhiali iniziando a sfogliarlo e mettendosi una mano davanti alla bocca come era stato sempre solito fare quando rifletteva e guardava.

Quando finì disse guardandomi duramente " non ne uscirai vivo lo sai vero?"

Lo guardai soppesando le sue parole e annuì più che deciso e consapevole di quel che aveva detto.

"Mi darai comunque una mano?" Gli domandai con freddezza.

Lui sospirò e buttando il fascicolo sulla scrivania insieme agli occhiali che si sfilò lo vidi pensare e poco dopo alzarsi dalla sua poltrona.

Si incamminò verso il mobile e tirando su un vaso prese qualcosa che non avevo visto bene.. rimise il vaso come era poco prima e si inchinò ad aprire un cassetto che subito dopo si aprì completamente automaticamente appena lo aprì.
Prese uno dei telefoni che vi erano lì dentro e richiuse tutto rimettendo tutto come prima.

"Questo è il tuo biglietto per vincere la guerra che stai per fare ma è anche la tua condanna. Qui vi sono tutti i contatti che ti servono per organizzare tutto e procedere con il piano che hai in mente, sia ben chiaro che finito tutto, questo" Disse mostrandomi il telefono "dovrà essere eliminato." Finì di dire con autorità e chiarezza.

Annuì e risposi alzandomi e facendogli segno di stringergli la mano "grazie Jack.. davvero."

"Ringraziami quando tutto sarà finito. Conto che tu ne esca fuori figliolo." Disse lui dandomi anche una pacca gentile sulla spalla.

Me ne uscì da quell'ufficio con un lascia passare che speravo mi avrebbe aiutato in quello che a breve mi sarei avventurato, anzi nella merda in cui più che altro sarei finito .

****
Pov's chris
Avevo fatto tutto che mi aveva detto Tyler e non appena arrivata alle Hawaii vidi tutti tranne che lui.

Mi venne la pelle d'oca quando rividi Aaron con espressione di chi la sapeva lunga, erano anni che non lo vedevo l'ultima volta fu quando avevo chiuso con la mia vecchia vita, che se adesso ci ripenso non sembra nemmeno essere così dato le circostanze.

"Dove è lui?" Gli domandai dopo averlo abbracciato.

Era cambiato, aveva l'aria un po' più invecchiata anche se era sempre il solito Aaron.

"Verrà qui chris anche se non si sa di preciso quando." Rispose lui appoggiando una mano sulla mia spalla per rassicurarmi.

Mi scostai e incrociai le braccia afflitta e preoccupata.

*****
Ero rannicchiata su una amaca mentre il rumore del mare mi ricordava la colonna sonora mia e di Tyler.

Non rispondeva mai al telefono, anzi mi dava staccato e io non ne potevo più di questo non sapere e del suo silenzio.

Era peggio di quando era successo tutto ciò in passato, questa volta sentivo che era più grossa la questione e starmene lì senza far nulla, perché non potevo far un bel niente di tutto ciò mi logorava quanto non saper niente di lui.

Erano passati quasi due mesi e Aaron diceva di saper quanto me, ma non gli credevo faceva il gioco sporco e non volevo vederlo e preferivo che mi stesse lontano.

Guardai il telefono che avevo tra le mani e guardai se avevo dei messaggi o chiamate ma ovviamente nulla. Ancora.

"Chris!" Mi sentì chiamare da lontano.

Mi alzai mettendomi seduta per vedere chi era, e vidi mio padre in lontananza nella casa farmi cenno di raggiungerlo.

Annuì anche se di sicuro non mi aveva vista e scendendo da lì mi incamminai verso di lui.

"Fa che sia Tyler.. fa che sia venuto qui o che ha chiamato.." mi ripetevo mentre camminavo ed ero sempre più vicina alla casa.

Quando entrai Aaron e mio padre mi guardarono con espressione rabbuiata.

"Cosa gli è successo? Sta bene?" Dissi allarmandomi e iniziando ad agitarmi.

"È arrivato questo poco fa.." Disse Aaron dandomi una busta gialla.

"L'ha mandata ty?" Chiesi esitante mentre afferravo la busta grande e gialla.

Aaron scosse la testa.
Mi rabbuiai e prendendo il contenuto che vi era dentro lasciai la busta cadere a terra.

Erano foto e dei documenti.
Era lui Tyler.. con degli uomini.

Era vivo e stava bene, sorrisi grata di ciò e poi passai a guardare i documenti.

Corrugai la fronte e guardai con rabbia loro, "è impossibile. Lui non farebbe tutto questo, come è possibile che c'è un mandato per lui? Sta aiutando l'agenzia e loro lo vogliono mettere dietro alle sbarre?" Iniziai ad alzare la voce.

"Ha violato chissà quanti protocolli per non parlare del fatto che ha praticamente dato l'agenzia in mano a dei terroristi. È spacciato chris non ne uscirà vivo in entrambi i modi." Disse Aaron ammettendo tutto ciò come una pugnalata.

Gettai ciò che avevo in mano e che incriminavano l'uomo che amavo sulla tavola con foga e dissi puntando l'indice contro Aaron con rabbia " non ti azzardarlo nemmeno a dirlo. Sei vivo solo grazie a lui ricordatelo." E lo guardai ceca di rabbia e infine dissi " io me ne vado.  Andrò lì, ovunque lui sia e lo aiuterò perché deve uscirne fuori da tutto questo per forza. Quindi dimmi dove è Aaron."

Lui mi guardò senza battere ciglio e rispose "No non manderai tutto a puttane se tu muori lui farà lo stesso e tutto questo non sarà servito a nulla."

"Dimmi dove è." Insistetti.

"Tesoro.." fece per dire mio padre ma io lo zittì "No non dire nulla è la mia vita e voglio andare da lui. Non ha nessuno li e tutti lo credono un doppiogiochista o già morto e chissà cos'altro. Quindi non dirmi tesoro o altre cose papà perché sono stanca." Risposi duramente e con cattiveria.

"Va bene." Disse Aaron stanco e forse esaurito.

"Aaron no." Disse mio padre guardandolo duramente e prendendolo per un braccio.

"Ti dirò dove è, tu lo raggiungerai ma verrò anche io con te, che sia chiaro." Rispose lui velocemente e guardandomi attentamente.

Finalmente l'avrei rivisto gli sarei stata vicino e avremmo superato tutto ciò insieme.

Annuì e sorrisi dopo molto tempo.

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