Durante il tragitto per tornare a casa, io non spiccico parola e continuo a guardare fuori dal finestrino in modo da distrarmi.
L'intervista fattaci oggi mi ha letteralmente sfinito e in più, Murdoc non mi è di grande aiuto.Appena arriviamo a casa, scendo velocemente dall'auto, seguito da Noodle che non vede l'ora di farsi un bagno rilassante.
<<Ehi, Stu... tutto ok?>> mi chiede la ragazzina mentre arriviamo sulla soglia di casa. Io la guardo e, sorridendo leggermente, le rispondo:<< Sì, è solo che queste interviste mi buttano a terra. Ho bisogno di riposarmi...>>. Noodle annuisce sentendo le mie parole poi, prima lei poi io, entriamo in casa. Appena sono nel corridoio, vado subito verso camera mia: ho bisogno di stare da solo e riflettere.
Arrivato davanti alla porta bianca con su scritto "'Ello", afferro la maniglia e la apro per poi chiuderla subito dietro alle mie spalle. Sospiro leggermente, poi mi butto sul mio letto ancora tutto scompigliato da sta mattina. Il profumo di Murdoc è ancora impregnato nelle lenzuola. Inizio a stringere fra le mani quei sottili brandelli di stoffa che la scorsa notte ci hanno avvolto, e subito mi vengono in mente alcune scene sempre riguardanti la nottata trascorsa con lui. Le sue mani ruvide che passavano lungo le mie gambe lisce e i suoi baci sul collo che mi piacciono tanto. I nostri versi di passione che hanno rotto quel silenzio che mi circonda molto spesso quando sono chiuso qui dentro, mi sembra di sentirli ancora rimbombare fra queste pareti.
Poi, ad un tratto sento bussare alla porta. Rimango in silenzio, anche perchè mi si è creato un magone in gola che non mi permette di parlare.
<<2D, lo so che sei lì dentro... posso entrare?>> la voce dall'altra parte della porta la riconosco subito ma non rispondo comunque.
<<2D... ti prego...>> la voce dell'uomo si è fatta più sottile rispetto a come è di solito. Alzo leggermente il capo e decido di rispondere. <<Entra...>> dico quasi a bassa voce, con le corde vocali che tremano quanto una foglia quando viene mossa dal vento autunnale.
Lentamente, la porta si apre e un raggio di luce entra nella mia stanza, infrangendo quel buio che invade sempre questo posto.
Sono ancora steso sul mio letto con il volto immerso nelle lenzuola.
Murdoc entra lentamente in camera mia, chiudendosi la porta alle spalle, facendo tornare quel buio che mi piace tanto e che mi rispecchia un po'. Sento i suoi passi che si avvicinano sempre di più al mio letto. Sento le sue mani che mi accarezzano la schiena ma non vanno oltre. <<Ehi...>> sento la sua voce sussurrare nella mia stanza, che mi fa stringere ancora di più quel magone che mi si è creato in gola. Mi sposto leggermente dalla parte del letto in cui dorme lui per fargli un po' di spazio ma non spicco parola.
<<2D... che hai? Perchè sei triste adesso? Eppure sta mattina eri diverso...>> la domanda di Murdoc mi fa scendere una lacrima lungo il viso che si va a riversare sulle mie labbra, bagnandole di un liquido salato. Nessuna risposta da parte mia.
Anche Murdoc non parla e ora c'è un assordante silenzio che colma la mia stanza.-Lo dovrebbe sapere cos'ho. È colpa sua se sono triste, è sempre colpa sua. Oggi si è comportato da stronzo, ma non come fa di solito. Insomma, ha fatto il casanova davanti a quella ragazza che lavorava alla BBC e l'ha fatto proprio davanti ai miei occhi. In più, quando Jim gli ha chiesto come stavano andando i rapporti con me, mi ha descritto davvero come uno scemo. È per questo che sto piangendo, solamente per colpa sua!-
Ad un tratto, sento che l'uomo si sta alzando dal materasso per poi uscire dalla stanza. Però, non voglio che se ne vada.
<<Murdoc...>> dico con voce tremante. L'uomo si blocca davanti alla porta della mia stanza. <<Ti prego, non te ne andare...>> continuo con voce sempre fragile. Murdoc si volta e viene verso di me. Io, intanto mi metto a sedere sul materasso. Mi asciugo velocemente le lacrime con le mani e riprendo a parlare. <<Ho paura di... di perderti Murdoc... sei troppo importante per me, non posso pensare di vivere senza di te e di tornare quello che ero prima... io ti amo Murdoc ma il nostro amore ha troppi buchi... io ce la sto mettendo tutta per continuare a mantenere vivo quel fuoco che hai dentro e che provi nei miei confronti, ma non so se ci riuscirò ancora per molto...>> . L'uomo mi guarda con occhi sgranati, <<Che intendi dire 2D? Io ti amo e ti amerò per sempre, finchè non saremo sotto tre metri di terra, te lo giuro. Anch'io non ti voglio perdere e->> non lo faccio finire e inizio ad alzare la voce. <<Allora perchè continui a comportarti da casanova tutte le volte che incontri una bella ragazza? Eh? Tu continui a tormentarmi con questo tuo comportamento, lo sai? Io sto male quando fai così ed è per questo se mi vedi triste o arrabbiato. Oggi, durante l'intervista con Jim, mi hai fatto capire che mi vedi ancora come quello Stuart Pot che ero nel '98: stupido, impacciato, che non ne combina una giusta e che è bravo solamente a interpretare un'icona per portare soldi nelle tasche del suo tiranno. In pratica, io ero, e sono ancora oggi il tuo "schiavo" che deve farti diventare l'uomo con più fama e ricchezza al mondo. Vero? E' così, giusto? Tu mi hai praticamente usato in tutti questi anni e io ci sono cascato un'altra fottutissima volta. Sotto quei tuoi sorrisi si nasconde il tiranno che si chiama Murdoc Alphonse Niccals. Non esiste più, e forse non è mai esistito il Murdoc che pensavo di conoscere. Colui che ci tiene ai suoi compagni e che mi ama. Tu continui a tenere quella maschera sul volto che nasconde il vero te, ma questo a me non piace affatto. Ti chiedo di cambiare Murdoc, non ce la faccio più a sentire le tue parole pesanti come massi che poi mi cadono addosso causandomi altre ferite permanenti, sia dentro che fuori.>> appena finisco di parlare, il silenzio ritorna ad invadere i nostri timpani. Intanto, delle lacrime salate iniziano a scendere lungo il mio viso. Poi, ad un tratto sento una mano di Murdoc che si scontra sul mio viso. Il dolore che sento è indescrivibile: oltre a formarsi un livido viola sulla mia guancia, sento il cuore che mi si sta rompendo in mille pezzi, come fa uno specchio quando viene colpito da una pietra.
Le lacrime iniziano a scendere lungo il mio viso più velocemente. Inizio a singhiozzare ma non voglio mostrarmi debole di fronte all'uomo. <<E' tutto qui? Credi di risolvere la questione con uno schiaffo?>> dico all'uomo cercando di tenere saldo il tono di voce, anche se un po' tremolante.
Murdoc non risponde.
Mi allungo verso il comodino per accendere la mia bajour. Appena la luce debole della lampada ci illumina, mi volto verso l'uomo e quello che ho davanti agli occhi mi lascia senza parole.
STAI LEGGENDO
Cinquanta Sfumature Di Niccals 1~Gorillaz// 2Doc
FanfictionLa storia di due ragazzi diversi in tutti i sensi che alla fine trovano l'amore. -Murdoc: un ragazzo rude e dalle maniere forti, annega i suoi problemi nell'alcool e nel fumo di sigaretta. -2D: un ragazzo sbadato ma dall'animo gentile, con la mente...