Just like a carnival...

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Il volto di Murdoc è a pochi centimetri dal mio.
<<Murdoc...>> sussurro. <<Dimmi Stu...>> risponde l'uomo, mantenendo sempre il tono di voce basso. <<Prima di uscire, sta mattina io... Io ti avevo promesso che dopo la conferenza sarai stato a tua completa disposizione... beh, il momento è arrivato, no?>> dico mentre allungo le braccia sul collo di Murdoc che continua a guardarmi con espressione maliziosa. L'uomo, appena mi avvicino al suo lobo dell'orecchio per stuzzicarlo, allunga le mani sulla mia schiena e mi fa ritornare in posizione composta, davanti a lui. Io rimango a fissarlo con sguardo confuso.
<<Hai ragione, ma ho voglia di cambiare posto. Sta sera, quando arriverà il momento, ti porterò in un posto più adatto per farlo, ok? Credi di riuscire a resistere fino a sta sera zuccherino?>> mi chiede l'uomo mentre si morde il labbro inferiore. Io gli sorrido in modo gentile e nel mentre annuisco. <<Bene, allora adesso rilassiamoci un po' poi, ci ribecchiamo sta sera, ok?>> le labbra dell'uomo si fanno sempre più vicine al mio viso, fino ad andarsi a scontrare sulle mie. Il bacio, per mia sfortuna, dura poco. Appena le sue labbra si staccano dalle mie, cerco invano di riprenderle, ma nulla da fare.
Murdoc si alza dal mio letto e se ne va verso la porta di camera mia. Io lo seguo con gli occhi mentre lui se ne esce, lasciandomi qui, sopra al mio letto.
Appena la porta si chiude dietro alle spalle di Murdoc, il buio della mia stanza mi inizia ad abbracciare in modo soffocante.
Scendo lentamente dal letto e vado verso la mia scrivania. Inizio a cercare con le mani la mia giacca. Una volta trovata inizio a frugare nelle tasche di essa per trovare il mio accendino e una sigaretta. Finalmente li trovo e così, andando verso la mia finestra, mi accendo la sigaretta. Inizio ad aspirare la nicotina lentamente in modo da sentire per bene ogni tiro che do.
Lo sguardo inizia ad andare fuori, attraversando il vetro della mia finestra. Il tempo grigio londinese mi ricorda chi sono: un ragazzo tutto da scoprire e sempre pieno di sorprese. Pensate che nemmeno io so alcune cose su me stesso.

Inizio a pensare, forse troppo ma è solo grazie alla mia mente che mi vengono delle belle canzoni.
Sputo fuori il fumo come fa un drago dalle squame rosse che sta per bruciarti con il suo fuoco.
Aspiro un altro po' dalla mia sigaretta storta e stropicciata poi, come un fulmine a ciel sereno, mi saltano in mente alcune parole, perfette per una canzone.

"It's made up of junk
Spitting in wood
Ripe in a passport tree
Stepped in the light
Oh, then the tree came down
Seven hours more"

Sì! Prendo subito carta e una matita e inizio a scrivere. Senza farci caso, lascio che la sigaretta venga consumata dal vento.
La matita scorre velocemente sul foglio di carta sgualcito, lasciando segni quasi indelebili dal gran che spingo, proprio come fa Murdoc sulla mia pelle mentre siamo a letto. Mi iniziano a venire in mente varie scene passate insieme all'uomo, proprio in questa stanza.

"Oh, I haven't seen the glory
Coming, coming, coming
And we play
We play, we play we play like a...
Just like a carnival
Game just like a carnival,
Laugh, just like a carnival,
Joke like a...
Spinning me round and around and around
Just like a carnival

We play to win, just to find the dark
Go again, and we both fall out
I wanna spend this time with you
Doing nothing"

Lancio per terra la matita in modo nervoso. Rileggo le parole che ho scritto a voce alta cercando di trovare una melodia perfetta ma non riesco. Decido di andare a consultare Murdoc e gli altri perché questo testo è uno dei testi più belli che mi siano mai usciti fuori.

Vado di corsa verso la porta della mia stanza, cercando di non inciampare in qualche vestito lasciato sul pavimento.
Esco di fretta, tenendo in pugno il foglio con su scritto il testo della mia nuova canzone.
Vado verso il corridoio della casa per raggiungere il salotto.
<<Ragazzi! Ragazzi! Ce l'ho! Sentite un po' qua!>> Inizio a cantare leggendo il foglio stropicciato, mentre Noodle e Russel mi guardano un po' confusi.
Riga per riga, gli canto ogni singola parola scritta su quel foglio mal ridotto. Nessuno fiata e, nel mentre, dietro alle mie spalle sento dei passi pesanti arrivare verso il salotto. Io continuo a cantare fino ad arrivare all'ultima parola scritta. Una volta finito di leggere, riprendo fiato e alzo gli occhi verso Noodle e Russel. Entrambi non sanno cosa dire, hanno la bocca semi aperta e gli occhi sbarrati. <<w-wow 2D... è davvero stupenda... come... come hai fatto?>> mi chiede incredula Noodle. Io la guardo sorridendo, continuando ad ansimare. << mi sono arrivate le parole una dopo l'altra e bum, ecco il testo... stavo pensando fra me e me... di solito mi capita proprio mentre sto riflettendo sulla mia vita... forse dovrei farlo più spesso...>> dico ridendo leggermente. Ad un tratto mi sento prendere dalle spalle da due mani forti. Mi paralizzo per un attimo poi, mi volto lentamente. <<E bravo il mio 2D! Questo testo spacca ragazzo mio! Dobbiamo provare assolutamente...>> Murdoc guarda l'orologio che ha al polso e accenna ad un sorriso. <<Ormai è troppo tardi per provare ma domani tenetevi pronti perché dobbiamo assolutamente trovare una melodia che possa accompagnare queste parole meravigliose.>> l'affermazione di Murdoc lascia tutti e tre spiazzati. Noodle e Russel soprattutto.
<<O-ok Murdoc... beh sono felice che ti sia piaciuto...>> gli dico arrossendo leggermente. <<Già, è un gran bel testo... Vado a prendermi una birra, ne volete una anche voi?>> ci chiede l'uomo verde mentre s'incammina verso la cucina. Noodle e Russel rispondono di no mentre io dico di sì in modo incerto. L'uomo prende due birre dal frigo e torna da me, portandomi una bottiglia di vetro verde scuro, proprio come la sua pelle quando sta sul mio letto avvolto dal buio della mia stanza.
Ingoio la salvia a fatica mentre prendo in mano la bottiglia. <<Ehi 2D, ti dispiacerebbe venire un secondo con me fuori? Ti vorrei parlare e poi ho... Ho bisogno di una boccata d'aria fresca...>> Mi chiede l'uomo prendendomi da una spalla, in modo da non farmi avere altra scelta se non quella di annuire lentamente col capo.
Passo dopo passo, andiamo verso la porta d'entrata per uscire. Murdoc mi lascia passare per primo attraverso l'uscio e, dopo che l'uomo chiude la porta dietro alle nostre spalle, si siede sui gradini freddi di cemento armato che stanno davanti alla nostra entrata.
Prendo coraggio e mi vado a sedere di fianco a lui. Appena mi appoggio sullo scalino, Murdoc apre con i denti la sua bottiglia senza battere ciglio. <<Come diamine fai?>> gli chiedo ridendo leggermente. Murdoc guarda prima la bottiglia poi me, dicendomi: << Ormai ci sono abituato... vuoi una mano?>> conclude indicando la mia bottiglia ancora sigillata. Io lo guardo confuso poi, capendo a cosa si stesse riferendo, gli rispondo di no. <<Anche io ho il mio metodo...>> gli dico con espressione soddisfatta. Prendo la bottiglia verso il fondo e, con una mossa veloce, faccio leva sul tappo utilizzando lo spigolo di uno scalino. La bottiglia si stappa ma la birra inizia a fare un po' di schiuma. Inizio ad entrare nel panico e decido di leccare la schiuma che sta fuoriuscendo. Solo dopo aver ripulito il collo della bottiglia, mi accorgo che Murdoc mi sta fissando con occhi sgranati. Velocemente mi ricompongo e, lentamente si forma un silenzio davvero imbarazzante.

Cinquanta Sfumature Di Niccals 1~Gorillaz// 2DocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora