Una vita difficile

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《Murdoc, perché ti sei ridotto così? Guardati... sei ubriaco fradicio...》dico all'uomo, mentre questo si siede sul mio letto. Le mie parole come al solito, non vengono recepite subito da Murdoc ma, dopo alcuni minuti, mi risponde strascicandosi dietro alcune parole un po' confuse. 《Sai 2D, l'alcool per me è come una donna: soddisfa quel vuoto che provo interiormente. Tutti i giorni la stessa storia. Interviste, foto, domande fastidiose da parte dei giornalisti, eccetera. Tutte cose stressanti ma che ogni persona famosa deve subire. L'alcool per me è un'oasi nel deserto, nel vero senso della parola... poi ci sei tu》 quando dice questa ultima frase, mi indica col dito indice. Sono un po' terrorizzato ma cerco di mantenere la calma. 《I-in che senso ci sono io?》gli chiedo con voce incerta. 《Mh, beh perché tu mi capisci, no? Anche tu sei stressato da questa vita, non è così? Anche tu vorresti avere una vita più libera e tranquilla, giusto?》 In effetti aveva ragione. I giornalisti in questo ultimo periodo non ci stanno dando un attimo di tregua, con le loro domande fastidiose. 《Sì, hai ragione Murdoc. Anche io vorrei vivere senza pensieri ma ormai abbiamo scelto questa strada e non ci possiamo fare nulla se dei giornalisti ci riempiono di domande scomode. Ma tu non ti puoi ridurre così ogni santo giorno!》gli dico con le sopracciglia agrottate.
Lui si ferma un secondo e mi inizia a guardare con espressione seria.《Come ho fatto a farti tutti quei lividi? S-sono stato veramente io a farteli?》mi chiede con aria quasi sconvolta. Lentamente, inizia ad allungare una mano verso di me, per toccare quei grossi lividi viola che ho sul viso. Non so se spostarmi o restare fermo; per precauzione decido di chiudere gli occhi. Ad un tratto, sento le sue mani ruvide che mi sfiorano le guance.

Un tocco così delicato non l'avevo mai sentito.

Apro lentamente gli occhi e vedo che sta esaminando i lividi uno ad uno, con sguardo serio.
《Ahi..》appena tocca il livido più grosso che ho sotto all'occhio sinistro, emetto un gemito di dolore.
《Cazzo, mi dispiace... N-non volevo farti così male ieri...》mi dice, ritraendo la mano.

Abbasso lo sguardo.

Sto per dirgli qualcosa ma vengo subito interrotto da una sua azione al quanto strana.

Mi abbraccia.

Rimango sbalordito dal suo gesto.
Il calore del suo petto si fonde con il mio ma ho paura di quello che potrebbe fare se solo provassi a muovermi.
《M-mi dispiace un sacco 2D...》 mi sussurra queste parole all'orecchio ma io non so che dire. Decido di picchiettargli la schiena in modo affettivo. 《N-non ti preoccupare Murdoc... ormai ci sono abituato...》 gli dico con tono inquieto.

Altro silenzio.

Ad un tratto, sento che Murdoc si è ormai addormentato, ma attaccato a me. Cerco di muovermi ma non riesco a causa della sua presa. Lentamente, sgattaiolo fuori dalle sue braccia e decido di lasciarlo lí, sopra al mio materasso. 《Andrò a dormire sul divano...》penso, facendo spallucce.
Esco dalla mia stanza ma prima di chiudere la porta dietro di me, mi fermo un attimo a guardare l'uomo.

È ubriaco fradicio, semi nudo e puzza di fumo ma sta sera si è trasformato in un'altra persona. Sembrava così dispiaciuto per quello che ha fatto ieri che quasi si sarebbe seppellito sotto tre metri di terra per l'imbarazzo che provava.

Alzo i tacchi e decido di andare in sala.

Arrivo sul divano e, a capo fitto, mi lancio su di esso per la troppa stanchezza.

《È stata la notte più strana di tutta la mia vita.》

Cinquanta Sfumature Di Niccals 1~Gorillaz// 2DocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora