La giusta atmosfera

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Dopo aver pagato il conto dell'Hard Rock cafè, usciamo dal locale.
<<Grazie mille per la stupenda serata, Murdoc. Ti amo tantissimo.>> dico, mentre avvicino le mie labbra sulla guancia dell'uomo dalla pelle verde. Murdoc mi sorride maliziosamente. <<Tranquillo zuccherino, la serata non è ancora finita.>> mi dice mentre si morde il labbro inferiore in modo malizioso. Io lo guardo con espressione confusa. <<Non torniamo a casa?>> chiedo con fare incerto. Murdoc mi continua a guardare con fare malizioso e mi risponde di no muovendo il capo.

Una volta arrivati davanti alla Stylo, Murdoc mi fa cenno di entrare nell'auto. <<Ma quindi dove andiamo adesso?>> chiedo mentre mi allaccio la cintura di sicurezza. L'uomo, con fare deciso, accende il motore e mi risponde: <<Lo scoprirai a breve...>>. Dopo aver ascoltato le parole di Murdoc, inizio a perdermi fuori dal finestrino della macchina. I lampioni illuminano fiocamente le strade che Murdoc ha deciso di percorrere mentre le luci delle case che stanno sui lati della strada, si accendono mano a mano che il sole si nasconde dietro ai grattacieli in lontananza.
In radio danno una delle mie canzoni preferite che mi fanno ricordare la mia infanzia. Così inizio a pensare alla prima volta in cui conobbi Murdoc. Diciamo che fu un puro caso quell'incontro ma, se lui non avesse mai scelto il negozio in cui lavoravo a quei tempi, ora non sarei qui: seduto su questo sedile di pele bianca rovinata.

H 22.04

<<Eccoci qui.>> la voce profonda di Murdoc mi fa ritornare con i piedi per terra. Mi volto verso di lui e lo guardo con occhi confusi. L'uomo mi guarda e mi sorride poi scende dall'auto. Io decido di fare la stessa cosa e così apro la portiera per uscire dall'auto. Appena mi volto verso Murdoc vedo che dietro alle sue spalle c'è un'insegna luminosa con su scritto "The Cutty Sark", uno dei pub più rinomati di tutta Londra.
<<Wow...>> dico guardando Murdoc. L'uomo, dopo aver visto il mio stupore, mi prende la mano e mi porta con lui, dentro a quel pub con vista mozziafato sul Tamigi.

Appena entriamo nel locale, Murdoc saluta in fretta il barman per poi trascinarmi con di lui.
<<Ok, ora chiudi gli occhi.>> mi dice, continuando a tenere saldamente la mia mano. Io annuisco con il capo per poi chiudere gli occhi. Lentamente, vengo trascinato da Murdoc. Ad un tratto sento che l'aria è cambiata, si è fatta più frizzante e umidiccia.
<<Ora aprili.>> dice la voce roca di Murdoc. Io faccio come mi viene detto di fare e appena spalanco gli occhi, il fiato mi viene a mancare per qualche secondo. Davanti a me ci sono gli altissimi grattaceli londinesi ricoperti di luci gialle o bianche che risplendono sull'acqua scura del Tamigi. Il cielo è di un colore blu scuro, pieno di piccole stelle che stanno a guardarci da lassù.
<<E' davvero magnifico qui... come... come facevi a sapere dell'esistenza di questo posto?>> chiedo all'uomo mentre mi incammino verso il muretto della terrazza che da sul meraviglioso spettacolo notturno. <<Sai, io me ne intendo di alcolici ma anche di pub... e appena ho scoperto questo posto, ho pensato subito che ti poteva piacere bere una birra con questo sfondo mozzafiato. Giusto?>> dice Murdoc mentre si avvicina a me. Mi volto verso di lui per guardarlo negli occhi: le sue parole sono così dolci che il mio povero cuore rischia di sciogliersi da un momento all'altro. <<Ma certo che mi piace! Oh Murdoc...>> dico all'uomo mentre gli afferro il collo con entrambe le braccia. L'uomo inizia a fissare intensamente le mie labbra e senza battere ciglio, decido di fare la prima mossa. Ci iniziamo a baciare come facciamo di solito ma con questa atmosfera alle nostre spalle mi sento diverso, un ragazzo che ha trovato finalemente qualcuno che lo capisse realmente.

Cinquanta Sfumature Di Niccals 1~Gorillaz// 2DocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora