Domande senza risposta

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<<Ciao...>> saluto l'uomo dalla pelle verde in modo timido. Riprendo il pacchetto di Malboro e lo porgo a Murdoc. <<Ah, si grazie...>> mentre si avvicina a me, si abbassa sullo stesso scalino dove sono seduto io. Prende una sigaretta dal mio pacchetto e se l'accende con il suo amatissimo accendino d'argento, lo "zippo" degli anni '80.
Inizia ad aspirare il tabacco della sigaretta in modo disinvolto, come fa sempre ma nessuno dei due spiccica parola. Rimaniamo in uno di quei silenzi che una persona non vorrebbe mai creare. Io ho sempre odiato questo tipo di situazioni in cui nessuno ha intenzione o coraggio, di iniziare una conversazione.

All'interno della mia testa ci sono mille martelli pneumatici che si stanno sbizzarrendo in modo fastidioso. Così, prendo il boccetto contenente le pillole di antidolorifico che uso sempre in questi casi. Faccio uscire tre pilloline bianche e rosse dal bussolotto. Mi fermo qualche secondo a fissarle: sono perfettamente ovali, di colore lucido che quasi ti invitano a mandarle giù.
<<Non dovresti prenderne così tante...>> la voce roca mi riporta coi piedi per terra. <<Già, ma se non ne prendo almeno tre, non mi fanno alcun effetto...>> rispondo e, in un secondo butto giù quelle tre perle allungate scintillanti. Sento l'uomo sospirare. <<Senti, che ti ha preso? C'è qualcosa che mi devi dire, 2D?>> quando usa il mio nome inventato da lui, vuol dire che è serio. Sospirando, gli rispondo in modo confuso <<N-no... cioè, sì m-ma...>>. Murdoc finisce la sua sigaretta e inizia a parlare: <<Avanti, con me puoi dire tutto. Abbiamo fatto una promessa, ricordi? Dobbiamo dire solo e soltanto la verità, come una vera coppia>>. Quelle sue parole mi fanno ragionare. E' lui che dovrebbe darmi delle spiegazioni e non io.  <<Murdoc, dovresti essere tu a darmi delle spiegazioni, e non il contrario...>> dico con tono di voce esile. Ad un tratto sento dei brividi che iniziano a percorrere la mia schiena, fino ad arrivare dietro la mia nuca. L'adrenalina si inizia a far sentire quando i battiti del mio cuore non sono più regolari. Le mani iniziano a tremare ma lo sguardo mi rimane fermo e impassibile. Murdoc mi sta guardando con uno espressione confusa, pieno di domande. <<I-io? Per quale motivo ti dovrei dare delle spiegazioni?>> mi chiede in modo perplesso. <<Perchè ieri hai fatto quello che hai fatto? Non dicevi di amarmi fino a poco tempo fa? Ora cos'è..? Non ti soddisfo più forse? Hai bisogno di qualche puttana lurida che ti faccia arrapare per bene perchè io non sono più all'altezza? EH? DIMMELO!>> delle lacrime tiepide iniziano a scndere lungo le mie guance diventate rosse per lo sfogo. Murdoc rimane a guardarmi con espressione esterefatta. Non mi ha mai visto fare una scenata del genere ma questa volta è diverso. Ho bisogno di spiegazioni, ORA.

<<Allora...?>> dico con voce affannata. Murdoc inizia a balbettare qualcosa d'incomprensibile. <<I-io l'ho fatto solamente per farti divertire... non pensavo non ti piacessero questo tipo di cose... m-mi dispiace 2D... ma io l'ho fatto solamente perchè ti a->> ad un certo punto, il nostro discorso viene interrotto dalla comparsa di un auto della polizia londinese che si ferma proprio davanti a casa nostra. Dall'auto scendono due poliziotti: uno alto e magro, l'altro basso e tozzo, con due grossi baffi sotto al naso. I distintivi dei due scintillano proprio come facevano prima le mie tre pillole.
<<Polizia. Lei è il signor Niccals? Murdoc Niccals?>> il polizziotto più basso inizia a parlare. Sia io che Murdoc ci alziamo dagli sclaini della nostra abitazione e guardiamo entrambi gli agenti con sguardo esterefatto. <<S-sì... Che ho fatto?>> chiede l'uomo dalla pelle verde con voce incredula. <<Lei deve venire con noi in caserma. Le verrà spiegato tutto una volta arrivati là. Ora entri in macchina.>> dice il polizziotto magro. Il polizziotto basso si avvicina a Murdoc prendendogli i polsi e imprigionandoli in due manette luccicanti ma un po' brigose da mettere. Murdoc si gira verso di me guardandomi con occhi vuoti, non sa cosa gli sta succedendo ma nemmeno io lo so. I due poliziotti fanno sedere Murdoc in macchina per poi partire. A mano a mano che l'auto nera si allontana dal nostro quartiere, mi inizia a salire un'ansia atroce. Mi butto verso la porta principale di casa nostra per entrare nell'abitazione. <<RUSSEL! NOODLE! MURDOC E'....è... è stato... arrestato...>> mi lascio andare accasciandomi sul muro del corridoio di casa, mentre guardo la sagoma offuscata di Russel che sta venendo verso di me.

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Ebbene gente, dopo un prolungatissimo periodo del vuoto dello scrittore, eccomi qua! Sono molto felice che questa mia fanfiction vi stia piacendo (tanto da farla arrivare 1^ nella classifica dell'ashtag "gorillaz", grazie mille davvero) e per questo, ho deciso che farò il "sequel" (sempre se così lo si puo' chiamare) di questa mia storiella. Detto ciò, vi aguro buon proseguimento e ci si vede presto con altri aggiornamenti.

Da Alice è tutto, bye bye!

Cinquanta Sfumature Di Niccals 1~Gorillaz// 2DocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora