Hard Rock cafè

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Dopo che Noodle è uscita dalla mia stanza, decido di andare in bagno per perfezionare la mianimmagine.
Prendo il pettine a denti sottili, mi sistemo i capelli e decido di mettere un po' di gel. Dopo aver sistemato la mia figura, decido che è arrivato il momento di uscire.
Vado verso la porta della mia stanza, afferrando velocemente la giacca che ho appoggiato precedentemente sul mio letto. Una volta fuori dalla mia camera, riesco a percepire che Murdoc è passato proprio davanti alla mia stanza in quanto nell'aria c'è un forte odore di dopo barba misto tabacco: un miscuglio di odori che amo.

Mi lancio giù dalle scale in modo rapido. Appena arrivo in salotto, vedo Murdoc girato di spalle che sta parlando con Russel. Lentamente mi avvicino a loro.
<<Sì Russel, faremo tardi sta sera. Ma non ti preoccupare, torneremo sani e salvi, te lo garantisco. E adesso dove diamne ho messo le chiavi della Stylo... NOODLE, HAI PRESO TE LE CHIAVI DELLA MIA MACCHINA?>> dopo aver detto ciò, Murdoc va nell'altra stanza, lasciandomi da solo con Russel che mi sta squadrando dalla testa ai piedi.
<<Ehi 2D, ma dove diamine andate sta sera?>> mi chiede Russel aggrottando le sopracciglia in modo confuso. Faccio spallucce rispondendogli che non lo so nemmeno io. <<Uff... ehi... se ti fa qualcosa, il mio numero ce l'hai. Chiamami se hai o avete bisogno di me, ok? Non sentirti in colpa a chiamarmi, mi raccomando D.>> mi dice Russel abbassando il tono di voce per non farsi sentire dagli altri. Io annuisco con la testa continuando a guardare Russel in modo un po' confuso.
<<Oh eccoti 2D. Andiamo dai...>> dice Murdoc mentre passa tra me e Russel. Decido di seguire l'uomo, stando sempre sotto lo sguardo pungente di Russel che continua a fissarci fino a che non siamo usciti completamente di casa.

Dopo che Murdoc si chiude la porta principale dietro le spalle, tira un sospiro di sollievo. <<Ma che gli è preso a Russel sta sera?>> chiedo in modo confuso. L'uomo dalla pelle verde mi risponde tenendosi le tempie con due dita, <<Non lo so ma sta diventando davvero pesante quel ragazzo... non fa altro che chiedere cosa facciamo, dove andiamo, con chi siamo... nemmeno una madre si preoccuperebbe così tanto...>>. Io sorrido leggermente sentendo la risposta di Murdoc. <<Già...>> dico ridendo lievemente. <<Beh, adesso siamo liberi... andiamo, sali in macchina.>> mi dice Murdoc mentre si avvia verso la Stylo per aprire le portiere dell'auto. Una volta entrambi dentro a quest'ultima, Murdoc mette in moto e inizia a guidare lungo le strade londinesi. La città non è molto affollata e per le strade si scorre abbastanza bene. Mentre aspetto che l'uomo mi porti a destinazione, inizio ad osservare l'interno della vettura: sul cruscotto ci sono cicche di sigarette ovunque; sotto ai sedili ci stanno alcune bottiglie di liquori ormai vuote che ad ogni curva che facciamo, si muovono in qua e in là, facendo un rumore di vetro che sbatte contro le guide metalliche del sedile. Ad un tratto sento la voce di Murdoc che attira la mia attenzione, <<Eccoci... siamo arrivati...>>. Alzo gli occhi e vedo che sopra di noi c'è un insegna con su scritto "Hard Rock cafè London". Mi strofino gli occhi con le mani ma quello che mi si presenta danti , è tutto vero.

Chiudo la portiera dell'auto e inizio ad avvicinarmi all'entrata del locale. Murdoc mi segue e mi si affianca, anche lui con il naso all'insù per osservare l'insegna luminosa che sta sopra le nostre teste. <<Pazzesco... ancora non ci credo che sono davanti all'Hard Rock cafè di Londra... qui ci sono stati i piu grandi musicisti di sempre...>> dico continuando a guardare l'insegna. <<Ehi, ancora non ci credi che siamo qui?>> mi chiede Murdoc spostanto il suo sguardo sul mio viso. Io ridendo leggermente, nego con la testa mentre sposto lo sguardo sui suoi occhi. L'uomo mi prende da un fianco per farmi entrare nel locale e così, io e Murdoc entriamo in questo posto pieno di cimeli preziosi, appartenuti a parecchi artisti di grande fama. Appena entriamo, si presenta davanti a noi una grande sala con attaccate alle pareti, numerose cornici contenenti cimeli di tutti i tipi. La prima cosa che mi attira è il testo scritto da John Lennon della canzone Help! che io ho sempre adorato. Di fianco ad esso, c'è un'altra cornice contenente uno dei bassi di Paul McCartney. Su di un'altra parete ci sono altri cimeli appartenuti ad altri artisti come: giacche, chitarre e testi di Jimi Handrix; vestiti indossati da Madonna; altri cimeli anche di Bon Jovi e altri che se li osservassi tutti, Murdoc mi abbandonerebbe qui.

<<Prego, questo è il vostro tavolo.>> una voce cordiale mi riporta con i piedi per terra. Il cameriere ci lascia due menù e ci fa sedere al nostro tavolo. Siamo in una saletta abbastanza appartata dove ci sono pochi tavoli di fianco al nostro. Appena entriamo nella stanza, mi sento un mucchio di occhi puntati addosso ma cerco di non farci caso. <<Allora, che vuoi mangiare sta sera? Qui hanno di tutto ma io penso che prenderò un hamburger... ho voglia di cheeseburger. Oh, è vero che tu sei vegetariano D... comunque se giri il menù ci son->> Murdoc mi sembra al quanto preoccuato per la nostra serata. <<Stai tranquillo Murdoc, di sicuro sta sera riesco a mangiare anche io>> lo interrompo ridendo leggermente. Lo sguardo dell'uomo si fa più sereno e tranquillo.

Dopo una mezz'oretta arriva il nostro ordine e così, iniziamo a mangiare.

<<Ehi 2D, com'è la tua insalata?>> mi chiede Murdoc mentre si pulisce la bocca con il tovagliolo. Io gli sorrido, rispondendogli che è deliziosa. <<Il tuo panino invece?>> chiedo all'uomo dalla pelle verde. Anche lui mi risponde che è ottimo riprendendo poi a mangiare.

Dopo aver finito di cenare, prima di chiedere il conto, Murdoc chiede qualcosa al cameriere che però non riesco a captare. Inizio perciò, a guardarlo con aria confusa. L'uomo se ne accorge e mi tranquillizza facendomi l'occhiolino. Ad un tratto torna il cameriere con in mano una bottiglia di vino particolarmente raffinato. Inizio a guardare Murdoc con occhi sgranati. Il cameriere se ne va, lasciandoci la bottiglia sul tavolo. <<E quella cosa sarebbe?>> chiedo con tono di voce confuso. Murdoc prende fra le mani la bottiglia di vetro scuro, iniziando a leggere l'etichetta dorata. <<Champagne Dom Pérignon, caro il mio 2D... sta sera si festeggia, tesorino mio>> mi dice Murdoc mentre si morde il labbro inferiore, continuando a fissare la bottiglia.

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Angolo autrice

Saaaaalveeee
è da un po' che non aggiorno le mie storie ma l'ispirazione certe volte gioca brutti scherzi... in sti giorni un pochetto di tempo libero ce l' ho ma non assicuro nulla... spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto :))
Vi saluto amici! E grazie per i bellissimi commenti che mi lasciate ogni volta! Siete i migliori lettori su wattpad! Grazie infinite!♡♡♡♡

Cinquanta Sfumature Di Niccals 1~Gorillaz// 2DocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora