Lauren l'aveva invitata a colazione. Si erano scambiate i numeri di telefono il giorno prima e la corvina aveva approfittato subito dell'occasione per invitare la cubana.Camila, sbadata com'era, non aveva preventivato che in realtà l'invito avesse un secondo fine, ma avrebbe dovuto capirlo. L'amicizia fra lei e Lauren era sbocciata proprio per scopi secondari, quindi non aveva altro motivo che offrirle la colazione se non per chiederle un favore.
Lauren indossava un cappotto verde, lungo, che le arrivava sotto le ginocchia. I jeans fasciavano le sue gambe mettendole in mostra anche senza volerlo, mentre i tacchi slanciavano la sua figura longilinea e la maglietta stringeva l'addome tonico. Camila dovette respirare profondamente, quando il suo sguardo vagheggiò insistentemente la sagoma della corvina. Sembrava una donna matura, con una carriera lodevole avviata, invece che una ragazza all'ultimo anno di liceo inesperta sulle relazioni.
«A cosa devo l'onore?» Chiese ironica Camila, approssimandosi a Lauren che era rimasta in piedi ad accoglierla finché non si trovò abbastanza vicina da sedersi.
«Dev'esserci un motivo specifico?» Rimbeccò la corvina, fingendosi offesa dall'attitudine cinica di Camila.
La cubana reclinò la testa, inarcò le sopracciglia «Ma per favore.»
Lauren roteò gli occhi al cielo, poi li abbassò sul caffè bollente poggiato di fronte a lei. Con una mano tenne ferma la tazza, con l'altra contornò il bordo facendo scivolare il dito sopra. Si vedeva che era stata colta in fallo.
Camila congiunse le mani sul tavolo e si aggettò leggermente in avanti, sostenendo il peso delle spalle sui gomiti. Attese pazientemente che Lauren vuotasse il sacco, poi quando smascherò le sue reali intenzioni, Camila desiderò che non l'avesse mai fatto.
«Allora... Ho invitato Lucy fuori, stasera. Noi non usciamo da un po', quindi sinceramente non so cosa fare, cosa potrebbe piacerle...» Iniziò a spiegare, tentennando.
Camila raddrizzò le spalle, deglutì e con quanta più oggettività possibile disse «Se non lo sai tu, non posso saperlo io.»
«Lo so, lo so.» Assentì Lauren, sorseggiando il caffè «Mi servirebbero solo dei consigli, poi deciderò se siano validi o meno, ma non ho la minima idea di cosa fare, perciò ti prego, qualsiasi cosa ti passi per la mente.»
Camila ci pensò intensamente. Non era mai stata ad un appuntamento, a parte quella volta che sua madre l'aveva lasciata da sola in casa con Gregor, il figlio del vicino, perché doveva occuparsi di alcune commissioni. Lui le aveva chiesto se restare da soli in casa fosse come andare ad un appuntamento, ma Camila gli aveva spiegato che era tutt'altra storia. Lui, comunque, aveva sempre rivendicato quel giorno come tale.
Non sapeva bene cosa dire, non conosceva i meccanismi delle uscite, non si era mai potuta sperimentare in tal modo. Non aveva nemmeno mai pensato alla sua uscita perfetta, perché era convinta che la perfezione non risiedesse in ciò che uno faceva durante la serata, ma fosse intrinseca a come due persone si trovavano assieme.
Però Lauren le stava chiedendo tutt'altro, quindi era costretta a pensarci per risolvere l'enigma. Estemporaneamente, le sovvenne un pensiero. Dinah, pochi giorni prima, le aveva raccontato lo svolgersi della sua uscita e Camila aveva desiderato con tutta se stessa che quelle due persone che passeggiavano nel parco, con un gelato in mano, fossero lei e Lauren. Forse non era l'idea romantica che aveva in mente la corvina, ma lei tentò comunque.
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She Loves Her
Fanfiction17/12/2017 #12 in fanfiction 27/12/2016 #4 in fanfiction 02/01/2018 #7 in fanfiction Camila è innamorata di Lauren da tre anni, ma Lauren è fidanzata con Lucy. Camila, non potendo esternare i suoi sentimenti a causa di un'innata timidezza, scrive q...