Camila non si era mai sentita così ridicola in vita sua. Lauren le aveva comprato una maglietta all'emporio scolastico, con il cognome di Marnie stampato sul retro.Molte ragazze ne indossavano una, quindi non era una novità, però la cubana già sapeva che quel cambiamento repentino nel suo abbigliamento sarebbe stato motivo di scherno da parte dei compagni. Perché qualsiasi cosa facessero gli altri non era valutata e soppesata come quando a farlo era Camila.
Usavano due pesi e due misure, ed un po' la cubana si incolpava di questo perché lei non provava nemmeno a difendersi, si era semplicemente adeguata alla situazione, accettando di essere lo zimbello della scuola perché troppo vigliacca per difendersi. Dinah le aveva ripetuto un centinaio di volte che avrebbe dovuto rispondere a tono, ma non era facile insorgere quando avevi il carattere chiuso e remissivo di Camila.
«Andrai alla grande!» La incoraggiò Lauren, afferrandola per le spalle per spronare il passo incerto con il quale avanzava.
Dinah le passeggiava alla sua destra. Camila aveva ricercato innumerevoli volte il suo sguardo, pregando per un salvataggio dell'ultimo minuto che la polinesiana si rifiutava di offrirle. Secondo lei far vedere alla sua migliore amica le conseguenze delle sue azioni, le sarebbe servito per allontanarsi da Lauren ed evitare un brutto colpo che, prima o poi, sarebbe arrivato.
«Ok, allora.» La istruì Lauren quando arrivarono a metà strada «Marnie è laggiù. Ricordi il piano?» Inclinò leggermente la testa su un lato per intercettare lo sguardo della cubana.
Camila annuì, ma Lauren le ingiunse di ripeterlo ad alta voce. Sosteneva che fosse una tecnica infallibile "verbalizzarlo più volte è un modo tenace per convincersi di qualcosa."
«Le passo davanti, muovo i capelli, mi presento.» Ripeté meccanicamente Camila, sentendo le sue parole risuonare come una tediosa omelia.
Guarda cosa ti sei ridotta a fare per sviare Lauren dalla verità. Si rimproverò, trovando tutta la faccenda assurda.
Avrebbe voluto sottrarsi al volere della corvina, ma quando le aveva proposto l'idea Lauren sembrava così contenta di poter finalmente barattare il favore che Camila stesse le stava facendo. Non se l'era sentita di ricusare davanti a quegli occhi fulgidi che la fissavano.
«Ok, ricordati che noi saremo qui.» Disse Lauren con fare confortante, prima di darle una spinta.
Camila barcollò in avanti, recuperando stabilità solo grazie all'ausilio delle braccia che arrancarono fendendo solo aria. Quando ritrovò l'equilibrio, si voltò verso la corvina e con risentimento le disse «Anche più piano andava bene.»
«Scusa, ho un po' esagerato.» Si pentì la corvina, estendendo le labbra in un sorriso compunto che annientò il livore di Camila.
Poi le fece gesto con le mani di incamminarsi e Camila, come un automa controllato a distanza dal volere e dagli impulsi di Lauren, mosse i primi passi verso Marnie.
La ragazza era seduta su una panchina, un libro di scienze aperto sulle gambe e la fronte aggrottata, concentrata sulla materia di studio.
Torna indietro, è una cazzata. Torna indietro. Si ripeté mentalmente, ma quando provò a girarsi per ripercorrere la strada al contrario e allontanarsi il più possibile, Lauren assunse una posizione austera, alzò il mento nella sua direzione accentuando il suo disaccordo e con un cenno rigido le impose nuovamente di voltarsi e proseguire.
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She Loves Her
Fanfiction17/12/2017 #12 in fanfiction 27/12/2016 #4 in fanfiction 02/01/2018 #7 in fanfiction Camila è innamorata di Lauren da tre anni, ma Lauren è fidanzata con Lucy. Camila, non potendo esternare i suoi sentimenti a causa di un'innata timidezza, scrive q...