«Ti prego, ti prego, ti prego» mi implora mio fratello.
Siamo a casa nostra ed io sono comodamente seduto sul divano, con il mio angelo biondo personale accoccolato al petto. Mi sento in pace e non rinuncerei per nulla al mondo a tale sensazione.
Sto lavorando tanto, soprattutto perché dal risultato del mio impegno dipenderà il mio futuro all'interno del team dell'azienda. Oggi è il mio giorno libero e mio fratello mi sta stressando perché vuole fare una partita alla Wii.
Chris incrocia le mani come se stesse pregando e sporge il labbruccio all'infuori, facendomi gli occhi dolci.
Maledizione, sta cercando di fregarmi.
Ashlee scoppia a ridere, facendo vibrare il mio petto con la sua risata. Mi lancia un'occhiata da sopra la spalla e sorride, complice.
«Andiamo, Roy!» dice. Poi allunga una mano in direzione di Chris. «Come si fa a dire di no davanti a questa espressione dolce?»
Io sbuffo e alzo gli occhi al cielo. «E va bene, solo una partita però» concedo, togliendomi il braccio di Ashlee dalle spalle. Mio fratello inizia a saltellare contento e a battere le mani, spingendomi ad alzare nuovamente gli occhi al cielo. Mi alzo in piedi e afferro il telecomando che Chris mi sta porgendo. Mentre lui smanetta con il televisore, io mi giro verso la mia ragazza e le punto il dito contro. «Con te farò i conti dopo»
Lei sorride maliziosa e si alza, avvicinandosi a me in modo sensuale. Si sporge fino al mio orecchio «Non vedo l'ora» sussurra.
Io spalanco gli occhi.
Gesù! Non riuscirò a stare concentrato sul videogioco in questo modo.
Ashlee ridacchia e dopo sparisce chissà dove in corridoio. Mi siedo di nuovo sul divano con Chris al mio fianco e insieme iniziamo a giocare a Mario Kart, anche se vado continuamente fuori strada con il mio kart di Luigi, dato che la mia mente è occupata a elaborare pensieri poco casti su quella biondina che amo più di me stesso, lasciandomi battere da un ragazzino di otto anni.
«Roy, sei una schiappa!» mi insulta lui, una volta terminata la partita.
Sbuffo. «Non è colpa mia» mi giustifico.
Lui mi scocca un'occhiataccia, puntandomi il dito contro. «Invece sì. Non sta mica giocando un fantasma» mi fa notare.
Io scoppio a ridere. Ah, beata innocenza. Il mio fratellino è ancora troppo piccolo per capire. Ad un certo punto lui mette in pausa il gioco, posa il telecomando sulle sue ginocchia e abbassa lo sguardo. Mi acciglio di fronte alla sua reazione.
«Nanetto» lo richiamo. «Che succede?» domando, con il tono di voce più dolce che possiedo.
Non mi piace vedere mio fratello in questo stato, darei la mia vita pur di saperlo sempre felice.
Lui sospira e alza lo sguardo, incrociando i miei occhi. «Roy... io devo dirti una cosa» afferma.
Gli poso una mano per confortarlo. «Nanetto, se hai cambiato idea sulla mamma, se non la vuoi qui, devi dirmelo. Sai che non devi sentirti costretto, vero? Risolveremo qualsiasi cosa, insieme»
Lui scuote ripetutamente la testa. «No, non c'entra la mamma»
Annuisco. «Okay. Allora cosa c'è che non va?» domando.
Lui mi guarda. «Ti ricordi quando la settimana scorsa sono andato a dormire a casa del mio amico?»
Faccio di sì con la testa. «Sì, dagli Hughes»
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Ti troverò dove c'è il sole
RomanceAshlee Thompson è sempre stata una ragazza senza peli sulla lingua, pronta a lottare per i suoi ideali e a porre sotto la propria ala protettiva le persone che ama. In una cosa non è mai stata brava, ovvero dichiarare il suo amore a Roy Bennet, il r...