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  Ho sempre avuto una certa inquietudine verso l'indovino. Aveva previsto la morte di mia madre; aveva detto a Ragnar che Rollo lo avrebbe tradito; a Bjorn che avrebbe sposato una principessa e tutto, ogni sua singola predizione era reale.
  Arrivo davanti alla sua capanna e mi preparo mentalmente. Respiro profondamente prima di entrare. Il mio naso viene investito da un forte odore di erbe aromatiche e incenso, misto a quello pungente di legno bruciato. Sento l'odore della terra umida sotto i piedi, come se il pavimento della capanna non fosse mai stato lavato. Un leggero aroma di salvia e mirra, usati per purificare l'aria, si mescola con l'odore della cera delle candele che illuminano debolmente l'ambiente. Ma poco dopo è un altro forte odore che prevale tra gli altri. Sangue. Dentro la casa, il silenzio è quasi totale, rotto solo dal crepitio del fuoco nel focolare. A tratti, odo il fruscio di una tunica di lino o il tintinnio di pendagli metallici che l'indovino porta con sé. Le mie orecchie percepiscono il lieve mormorio del vento che filtra attraverso le fessure delle pareti di legno, portando con sé un sussurro quasi ancestrale, come se gli spiriti stessi stessero bisbigliando consigli all'anziano saggio. La penombra domina la stanza, rischiarata solo dalla luce tremolante delle candele. Le pareti sono coperte di rune incise e talismani appesi, ognuno raccontando una storia di magia e protezione. Al centro della stanza, l'indovino siede avvolto in un mantello logoro, con il viso deturpato, senza cavità oculari, i denti marci e le labbra nere come la lingua. Le cavità oscure dell'indovino sembrano scrutare la mia anima, mentre un corvo nero, posato su un trespolo, osserva la scena con attenzione inquietante. Ogni tanto sono costretta ad abbassare la testa per evitare le file di teschi di uccelli e altre bestie appese al soffitto. L'indovino e seduto ai quello che sembrerebbe un letto e del fumo leggero riempie la zona intorno a lui come se fosse entrata della nebbia.
   <<Ci hai messo troppo ad arrivare, ti stavo aspettando da parecchio>> mi fa segno di avvicinarmi e, muovendo alcuni passi insicuri, entro nell'ombra della sua dimora. <<Avevo cose più importanti da fare>> affermo, non preoccupandomi del tono che assumono le mie parole. L'anziano tossisce. <<Non essere impertinente Martha figlia di Aren. Irrispettosa come lo era Liv>> afferma duramente e vorrei girare i tacchi e andarmene quando sento pronunciare il nome di mia madre.  Prendo un respiro profondo, cercando di non tossire. <<Sono qui per...>> inizio sedendomi su uno sgabello davanti a lui ma alza la mano, zittendomi <<So perché sei qui, vuoi sapere cosa hanno deciso gli dei riguardo il tuo futuro>> dice rivolgendo il viso deforme verso di me. Annuisco. <<Due cuori battono come uno sotto il cielo stellato, ma il cammino non sarà rettilineo. Vi troverete e vi perderete, come le maree che seguono la luna. Decisioni opposte vi faranno allontanare, solo per ritrovarvi ancora. Amore e rivalità si intrecceranno nel vostro destino, un nodo che né il tempo né lo spazio potranno sciogliere. Frutti della vostra unione cresceranno, portando il segno della vostra dualità. Ci saranno momenti di nebbia e smarrimento, come navi senza timone nel mare del destino. Ma come il sole segue la luna, così i vostri passi vi riporteranno l'uno all'altra>>. Un brivido mi percorre la schiena mentre l'anziano parla. <<Cosa significa?>> chiedo lasciando trapelare dell'ansia e la confusione dalla mia voce <<Non ho più niente da aggiungere giovane shield maiden. Questo è quanto gli Dei hanno deciso per te>> dice a voce alta prima di tendermi la mano lurida. L'afferro e cercando di non dare di stomaco ci passo la lingua sopra, com'è da noi usanza fare.
  Sono andata da quel vecchi per sapere cosa aspettarmi dal futuro, ma ne ho ricavato solo un indovinello criptico. Prima di raggiungere i fratelli Lothbrok al campo d'addestramento, passo a trovare Rebeka. Come sua madre anche lei è una veggente. Magari ha una spiegazione a tutto questo.

  <<Non ho la minima idea di che cosa significhi>> afferma mentre si guarda allo specchio, facendosi le trecce. <<Tu sei una veggente. Dovrai pur capire>> affermo spazientita e affranta. <<Sono una veggente in prova Martha. Ho solo qualche immagine confusa nei sogni. Non so decifrare i messaggi criptici degli Dei>> ribatte lei girandosi per guardarmi. Mi lascio cadere sul suo letto osservando il soffitto di legno. <<Qualcosa dovrà pur voler dire>> penso ad alta voce. È frustrante tutta questa situazione. <<Mia madre dice che le parole degli dei sono come immagini in una pozza agitata. Devi aspettare che le acque si calmino per capire cosa stai guardando>> spiega sedendosi accanto a me, accarezzandomi una gamba con dolcezza. <<Cosa dovrei fare allora?>> le chiedo mentre le parole dell'indovino mi risuonano nella testa senza smettere. <<Dovresti smettere di pensarci così tanto e goderti la vita. Quando arriverà il momento capirai>> mi rassicura alzando le spalle. Le sorrido stringendo la sua mano nella mia.

Come il sole e la luna  //Conclusa E Corretta//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora