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  Le mattine trascorrono monotone. Le giornate si allungano e il tempo è sempre più bello, le temperature più miti. Kattegat è sempre in fermento grazie a mercanti che vanno e vengono.
I segni della violenza subita stanno sparendo lentamente, e con essi anche l'apprensione delle donne che sanno e che mi hanno aiutata. Rebeka e Asloug hanno entrambe sospirato liberamente quando le ho informate che questo mese, per fortuna, ho sanguinato.
Ma io non sono ancora tranquilla. Il mio sonno è agitato, i miei sogni mi riportano sempre a quella lunga e terribile notte. Ho anche dovuto far ricorso agli intrugli di Eira, la madre di Rebeka dalla quale ha ereditato il suo leggero dono di veggenza, per riuscire a dormire.
  Un corvo si posa sul davanzale della finestra iniziando a battere il becco sul vetro. Mi alzo dalla sedia, mettendo da parte il mantello che sto ricamando per la futura festa di Metà estate. Apro la finestra verso l'esterno e afferro il rotolo di pergamena che il corvo ha intorno alla zampa, fissato ad esso con un nastrino. Il volatile spicca il volo e leggo la piccola pergamena.
Lagertha mi vuole vedere a Hedeby con urgenza.
Inizio a farmi molte domande sul motivo di questa improvvisa e urgente convocazione senza trovare una valida risposta. Ogni scenario che si crea nella mia mente è plausibile tanto quanto un altro. 
Afferro il mantello indossandolo sulle spalle ed esco di casa.

  Il viaggio verso Hedeby è lungo, ma il pensiero dell'incontro imminente con Lagertha mi spinge a continuare senza sosta. Quando finalmente arrivo, il sole è già alto nel cielo, illuminando le imponenti mura della città. Entro a Hedeby  ignorando il brusio dei mercanti e dei cittadini che si muovono freneticamente per le strade. Lascio il cavallo nelle mani dello stalliere e percorro il resto della strada a piedi. Giungo alla grande sala del trono, un edificio imponente fatto di legno e pietra. Spingo le porte massicce, che si aprono con un cigolio sordo, e vengo accolta da Torvi. La donna, forte e risoluta, è la moglie di Bjorn. <<Martha>> dice Torvi venendomi incontro, stringendomi tra le braccia. <<Ho ricevuto il messaggio di Lagertha>> spiego senza troppi indugi osservando la guerriera che annuisce. <<Lagertha non è qui, è fuori nel campo. Ti sta aspettando>> afferma prima di prendere un respiro risoluto. <<Prima che tu vada, c'è qualcosa che devi sapere. Lagertha ha un piano. Vuole riprendersi Kattegat>> dichiara lasciandomi esterrefatta. La osservo con un cipiglio sul volto e le labbra socchiuse. Mentre venivo ad Hedeby mi sono immaginata tante cose, ma mai questa possibilità ha sfiorato la mia mente. Ha intenzione di attaccare Kattegat e riprendersi il suo trono, probabilmente uccidendo Asluog. Annuisco, sentendo un peso sul cuore mentre cerco di comprendere le parole di Torvi. Senza perdere altro tempo, esco dalla sala e mi dirigo verso il campo di addestramento.
Il campo è pieno di guerrieri che si allenano, il suono delle spade che si scontrano e i grugniti degli sforzi riempiono l'aria. Al centro del campo, Lagertha è immersa in un combattimento simulato, i suoi movimenti sono fluidi e precisi, ogni colpo una dimostrazione della sua abilità e determinazione. Mi avvicino, attirando l'attenzione di Lagertha. I nostri occhi si incontrano per un momento, poi Lagertha fa un cenno al suo avversario, indicando che la sessione di allenamento è finita <<Hai ricevuto il mio messaggio>> afferma sorridendomi.
<<Sono qui per parlare del tuo piano>> rispondo, afferrando una spada di legno dal vicino rack. <<Voglio sapere come intendi riprendere Kattegat>>. Lagertha sorride leggermente, apprezzando la mia iniziativa. <<Molto bene. Parliamo mentre ci alleniamo>>. Prendiamo posizione, le spade di legno in mano, pronte a iniziare il nostro allenamento. Lagertha avanza con un colpo deciso, un affondo diretto al mio fianco. Lo paro con un movimento rapido del mio braccio, sentendo la vibrazione lungo tutta la lunghezza della spada.
<<Abbiamo bisogno di un esercito forte e leale>> inizia Lagertha, continuando a incalzare con una serie di colpi rapidi, ognuno preciso e potente. <<Ho già iniziato a radunare uomini. Molti sono stanchi e desiderano vedere un leader più giusto sul trono di Kattegat>>. Mi concentro sul mio respiro, cercando di mantenere il ritmo e parando ogni colpo. <<Le shieldmaiden e i guerrieri che difendono la città sanno il fatto loro>> replico, schivando agilmente un attacco alla testa e contrattaccando con un fendente verso il suo braccio. <<Ma cosa succede una volta che saremo dentro le mura? Asloug non cederà facilmente. Potrebbe già sapere del tuo piano>>. La mia voce tradisce la mia incertezza, il mio desiderio di credere in questo piano, ma anche il mio timore per le conseguenze. Lagertha sorride, la determinazione brillando nei suoi occhi. Blocca il mio attacco con facilità, spingendomi indietro con la sua forza. <<Abbiamo dei piani per infiltrare le sue difese. Ho delle persone fidate all'interno di Kattegat. Al momento giusto, apriranno le porte per noi>>. Prendo un momento di pausa, abbassando la spada e muovendo alcuni passi indietro.
Lagertha mi ha chiamato a sé con un richiamo di guerra, ma il mio cuore è diviso, diviso tra l'obbligo e il desiderio. Da una parte, c'è Lagertha, una donna di coraggio e saggezza, determinata a riprendersi ciò che è suo di diritto. Ha lottato molte battaglie, ha visto il sangue versato e ha sacrificato tanto per il suo popolo. Come posso io, con la mia debole volontà, voltarle le spalle quando ha bisogno di me? Vorrei essere la sua spada, affilata e pronta a combattere per la sua causa. Ma poi c'è Aslaug, la regina che mi ha offerto cura e protezione. Anche se il suo regno non è più quello che era u tempo, il suo spirito persiste in me, una voce silenziosa che mi sussurra di non tradirla. Ha nutrito la mia anima e mi ha insegnato tanto, eppure ora mi trovo in bilico sul filo del tradimento. Ascolto il battito frenetico del mio cuore mentre la guerra si combatte dentro di me. Lagertha mi guarda con occhi pieni di fiducia, ma io ho paura, paura di fare la scelta sbagliata, di deludere chiunque sia il mio compagno d'anima in questo momento. Mi sento come un'ancora alla deriva in un mare in tempesta, senza una direzione chiara da seguire. Ma devo trovare il coraggio di decidere, di agire secondo la mia coscienza, anche se questo significa deludere qualcuno che amo.
Forse, alla fine, la mia strada non sarà quella che Lagertha ha tracciato. Forse troverò una via diversa, una via che mi permetta di onorare entrambe le donne che hanno plasmato il mio destino. Ma per ora, devo affrontare la mia paura e prendere una decisione, perché il tempo stringe e il destino non aspetta nessuno.
Ma, inaspettatamente, prendo una decisione d'istinto.
Alzo la spada davanti a me, avvicinandomi alla donna guerriero. Annuisco, ma il nodo nel mio stomaco si stringe. <<D'accordo. Sono con te, Lagertha. Farò tutto il possibile per aiutarti a riprendere ciò che è tuo>> Le mie parole escono sincere, ma non posso ignorare il tumulto dentro di me.
Lagertha avanza con un colpo potente, e io mi abbasso per evitarlo, sentendo il vento della spada sopra la mia testa. Mi rialzo rapidamente, cercando di contrattaccare, ma lei è veloce e blocca il mio colpo con una parata perfetta. Il suono delle spade che si scontrano riempie l'aria, accompagnato dal ritmo dei nostri respiri affannati. Ogni movimento è una combinazione di abilità e istinto, una danza letale tra due guerriere. Lagertha affonda nuovamente, e io giro su me stessa, usando il movimento per ottenere slancio e colpire con più forza. Il mio colpo viene parato, ma vedo un lampo di approvazione nei suoi occhi. Continuiamo a combattere, il sudore che ci scorre lungo il viso, ma adesso c'è un nuovo senso di scopo e unità tra di noi. Il piano per riprendere Kattegat è in moto, e insieme, siamo pronte a fronteggiare qualsiasi sfida che si presenterà. Mentre pariamo e colpiamo, il mio cuore continua a lottare con se stesso, incerto se seguire Lagertha fino in fondo o cercare una strada diversa.

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