Capitolo 1

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Mi alzo dal mio caldo e comodo letto, e mi dirigo verso il bagno per specchiarmi, come ogni mattina. Cerco sempre di vedere quanto sono cambiata da una bambina delle elementari a una che sta frequentando l'ultimo anno di liceo. E, sinceramente, non riesco mai a ricordarmi di quella piccola figura femminile che giocava e correva per i corridoi della scuola.

Mi lavo i denti e la faccia, e subito dopo essermi vestita, corro giú in salotto con lo zaino sulle spalle per far colazione con mio fratello e mia madre. Guardando verso il posto vuoto vicino alla mamma, mi si crea un buco nel cuore ricordandomi che una volta papá ci si sedeva sopra e ci rallegrava le mattine, e il sorriso che avevo sulle labbra scompare subito e non so piú come farlo riapparire.

Perché è cosí facile dimenticare come si sorride?

Esco di casa, per poi andare in bici fino a scuola. La brezza fresca che si posa sulla mia pelle, mi fa calmare i nervi e inizio a sentirmi molto meglio di prima, ma so già che una volta arrivata a scuola questa calma sparirà.

Arrivo e incateno la bici per bene ed entro dentro a scuola e vedo i soliti studenti che corrono per i corridoi, scontrandosi qualche volta con me. Altri che ripassano sui libri e altri che parlano e basta.

Apro il mio armadietto e prendo i libri necessari per la prima ora.

«Ciao Sarah» arriva Cameron, la mia migliore amica.

«Ciao Cameron» le sorrido.

«Ehi ehm... mi dispiace per quello che é successo a casa tua, ho saputo che i tuoi genitori hanno litigato e ora tuo padre non é piú a casa vostra» mi tocca la spalla e rabbrividisco ricordandomi di quello che era successo a casa mia qualche settimana fa.

«Da chi l'hai saputo?» chiedo chiudendo l'armadietto.

«Da tuo fratello» ride.

«Quello non sa mai stare zitto» rido anche io e camminiamo verso la nostra classe.

«Tu andrai alla festa di Valerie questa sera?» chiede mentre camminiamo.

«No, non le sto simpatica e lei non mi sta simpatica... e ti pare che quella mi vuole nella sua festa?» alzo gli occhi al cielo. «Te, invece?»

«Non ci vado neanch'io» scuote leggermente la testa sorridendo. «Primo, perché non ho voglia di andarci; secondo, perché non voglio vedere la sua faccia anche dopo la scuola; terzo, vado già ad un'altra festa»

«Ah, sì! Quella di...come si chiama quel ragazzo?»

«Harry»

«Sì, Harry»

Era il compleanno di questo ragazzo e ha invitato quasi tutti i suoi amici a casa sua visto che i suoi genitori non ci sono; Cameron e lui sono amici, quindi, ovviamente lei è invitata.

Mia madre non vuole che io ci vada perché è la tipica madre con la puzza sotto il naso e guarda in modo torvo tutti i ragazzi che si ubriacano o sono pieni di tatuaggi. Per questo, al liceo non mi sono mai messa insieme con un ragazzo, proprio perché conoscono mia madre e stanno lontano da me per il suo comportamento strano.

«Puoi venire, se vuoi» sorride.

«No, non esiste» scuoto la testa. «Lo sai com'è fatta mia madre e non ci saranno possibilità che lei mi faccia stare fuori tutta la notte»

«Ma se le racconti una bugia e le dici che vieni da me a dormire?» propone.

«No, non voglio combinare guai»

«Ma quale guai? Le dici semplicemente che abbiamo organizzato un pigiama party a casa mia e che tornerai il giorno dopo» facile a dirselo, Cameron.

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