Capitolo 30

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É il secondo giorno di Marzo e gli esami si stanno avvicinando. Sono preparata, ma sono spaventata lo stesso per i colloqui orali. É lunedí, quindi, ció significa che sto ripassando di nuovo la giornata qui a scuola a torturarmi.

Harry ha un'altra lezione, perció son da sola in classe, ma nessuno e niente mi intimorisce perché ho imparato che é l'indifferenza a rendermi piú forte contro loro.

Ho letteratura in questo momento, ció significa che ho davanti il professore che ho insultato qualche tempo fa perché era stato veramente stronzo. Non dimenticheró mai quel giorno.

Finalmente la campanella che segna la fine della prima ora suona e tutti si alzano per uscire fuori dall'aula. Sono l'ultima ad alzarmi dato che sono piú lenta con le stampelle e non vorrei finire col culo per terra se mi spintonassero per uscire fuori prima di me.

«Arrivederci, signor Wright» Passo davanti la sua cattedra per salutarlo.

«Aspetti un attimo signorina Parsons» Mi richiama proprio quando stavo per uscire.

«Mi dispiace professore, ma dato che cammino con le stampelle e ció vuol dire che non posso correre, devo andare subito a lezione perché non voglio perdere tempo con lei» Dico, girandomi verso di lui e noto che ha un'espressione sorpresa. «Quindi, con tutto il rispetto, ma io mi dileguo. Buona giornata, signor Wright»

Me ne vado e vado subito nel mio armadietto a prendere il libro di Biologia. Due mani mi prendono i fianchi e mi girano. Harry.

«Ciao amore» Lo abbraccio intorno il collo e lui mi bacia sulle labbra.

«Come stai?» Chiede contro le mie labbra.

«Bene, te?»

«Bene» Mi sorride.

«Vorrei passare qualche momento in piú con te, ma sono già in ritardo per Biologia, quindi...» Lo bacio a stampo sulle labbra. «Ci sentiamo piú tardi» Inizio a camminare per il corridoio. «Scusa se mi comporto cosí, ma vorrei passare gli esami» Mi giro un attimo con la testa ma continuo a camminare.

«Non fa niente, ti amo» Mi fa l'occhiolino.

«Anche io» Ricambio il gesto.

Ci salutiamo con un bacio a distanza ed entrambi ci dirigiamo verso le nostre rispettive aule.

***

Esco di scuola ed aspetto che Cameron appaia davanti l'uscita per raccontargli cosa era successo ieri a casa di Harry. É la mia migliore amica e condivido ogni cosa con lei, come lei fa con me.

Metto le cuffie nelle orecchie e faccio partire una canzone alla caso, e indovinate un pó quale parte? Never Say Never dei The Fray. Inizio ad arrossire di botto, ricordandomi di ieri.

Una mano si posa sull mia spalla ed alzo lo sguardo dal telefono, incontrando quello di Cameron.

«Ehi, ciao» Mi saluta e le sorrido di rimando. «Aspetti Harry?»

«Già» Annuisco.

«L'ho visto andare in presidenza» Spalanco gli occhi. «Tranquilla, ha solo blaterato continuamente in classe e il professore si é arrabbiato. Niente di grave» Ridacchia.

«Ah, okay» Ridacchio anche io. «Cam, ti devo parlare» Dico tornando improvvisamente seria.

«Dimmi tutto, amica mia» Mette un braccio intorno le mie spalle e mi guarda aspettando che io apra bocca.

«Ecco, ieri sono stata da Harry» Inizio.

«Okay» Annuisce. «E...é successo qualcosa?» Alza un sopracciglio. «Avete litigato?»

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