Capitolo 35

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Sarah's P.O.V.

«Jason? Ne sei sicuro?» Chiedo.

«Sí, sicurissimo. Siamo andati da lui per bere e fare baldoria» Sbuffa. «Dio, che vita di merda» Si lamenta.

«Ce l'hai ancora con lui?» Chiedo fissando altrove.

«Diciamo di sì, ma lo lascio stare. Non l'ha fatto apposta» Dice onestamente e riporto lo sguardo su di lui incontrando i suoi bellissimi occhi verdi.

«Davvero?» Chiedo in un sussurro e lui annuisce sorridendomi debolmente. «Ma...ti ha quasi mandato in prigione. Conoscendoti, so che lo avresti già pestato a sangue visto che ti ho appena detto che lo conosco» Mi fermo e vedo che è leggermente accigliato da quel che ho detto. «Ma mi dimentico sempre che stai cambiando...in meglio, e mi fa molto felice che tu non usi più la violenza quando si tratta di me» Aggiungo e i tratti del suo viso si addolciscono. «Ti amo, Harry»

«Ti amo anche io, Sarah. Più di qualsiasi altra cosa al mondo esista, lo giuro» Intreccia le nostre mani e sorrido dalla sua piccola confessione d'amore.

«So che dici la verità ed è anche la stessa cosa per me» Dico e lui alza la testa per baciarmi. «Ti va di andare a fare una passeggiata al parco? Così cambi un pò aria, restare sempre qui tutto il santo giorno non ti fa molto bene» Arriccio il naso e lui ridacchia mentre si alza, sedendosi sul divano.

Si stropiccia gli occhi come un bambino e si alza dal posto per stiracchiarsi. Allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi ed io accetto volentieri il suo aiuto.

«Allora andiamo al parco» Posa un dolce e delicato bacio sulla guancia, mandandomi un sacco di brividi su tutta la colonna vertebrale.

Poco più tardi, camminiamo verso il parco più vicino e ci sediamo su una delle numerose panchine situate lì. Lui mi tiene stretta al suo corpo, mettendo un braccio intorno le mie spalle ed io appoggio la testa sulla sua spalla. Abbiamo un mucchio di bambini piccoli davanti che giocano sul prato.

Ho solamente 18 anni, ma sin da piccola ho sempre voluto fare la madre. Mi piace l'idea di diventarlo un giorno. Ho soltanto paura che la bambina possa nascere senza avere il padre vicino. Non so nemmeno se sarà Harry perché non posso predire il futuro. C'è ancora molta tensione tra noi due e non so come andrà a finire più in avanti. Speriamo bene perché voglio passare veramente la vita con lui. Non troverò uno migliore di lui.

«A cosa stai pensando?» Chiede vedendomi lì a fissare i bambini che giocano allegramente sul prato. Nego con la testa. «Dai, sono il tuo ragazzo. Puoi dirmi tutto, ti puoi fidare di me» Strofina la mano sul mio braccio ed io sospiro.

«Beh, pensavo quanto fosse bello un giorno diventare mamma» Faccio spallucce, ma continuo a guardare i bambini sul prato invece di guardare lui in faccia.

«Davvero?» Chiede ed io annuisco. «Sai, anche io ho sempre voluto diventare padre nonostante mi nasconda sempre dietro una maschera da ragazzo stronzo e puttaniere» Confessa e stavolta rivolgo tutta l'attenzione su di lui.

«Davvero?» Chiedo e lui annuisce piegando le labbra in un piccolo sorriso.

«Già, ho sempre voluto una femmina. Mi piace l'idea di avere due donne da proteggere finchè non morirò» Ride leggermente ed io concordo con lui annuendo con un piccolo sorriso. «È ridicolo dirlo ma...» Mi guarda negli occhi. «Forse, se tutto andrà per il meglio, io e te potremo diventare genitori un giorno» Intreccia le nostre dita e io continuo fissarlo negli occhi. «So che è ancora presto, ma amo l'idea di poter passare la mia vita con te»

«Non è ridicolo, anzi, è una bellissima cosa da dire» Gli lascio un bacio a stampo sulle labbra. «La chiameremo Clarie» Sussurro a qualche centimetro dal suo viso e lui annuisce, dandomi un altro bacio a stampo sulle labbra. «Vuoi anche un secondo nome?» Alzo un sopracciglio.

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