Capitolo 34

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Harry's P.O.V.

Piatto dopo piatto, le mie urla continuano a far eco in casa mia. Sono incazzato nero con me stesso, con i miei fottutissimi amici falsi. Li odio, porca puttana! Sono quasi finito in prigione per colpa loro all'eta di soli 16 anni. Cazzo, come ho fatto ad esser stato in quella banda di scimmie sottosviluppate?

«Cazzo! No!» Impreco urlando. «Io non volevo» Inizio a piangere come un'idiota e mi accascio per terra, appoggiando la schiena contro il divano mentre le lacrime rigano le mie guance come una cascata.

«Harry» La piccola voce e flebile di Sarah fa eco nelle mie orecchie ed alzo gli occhi rossi verso di lei. Mi alzo e corro verso la piccola figura femminile e mi abbraccia. Sa sempre quello che voglio. Piango contro la sua spalla e gli bagno il tessuto del vestito. «Shh...sono qui, tranquillo» Sussurra, accarezzandomi i capelli.

«Io...io non volevo farlo...lo giuro» Dico, singhiozzando con voce roca. La sento annuire.

«Lo so, amore. Lo so» Mi bacia sulla spalla. «Ti conosco e so che non faresti mai una cosa del genere. È successo per sbaglio e, ormai, quel che è successo è successo e basta» Mi accarezza la schiena. «Ne vuoi parlare? Così te lo togli dalla mente. Nasconderlo non servirà a dimenticarlo, lo sai vero?» Mi stacca dal suo corpo per guardarmi in faccia. Io mantengo lo sguardo basso e lei si abbassa per riuscire a guardarmi negli occhi. È semplicemente perfetta questa ragazza. «Ti amo» Sussurra ed accenno un piccolo sorriso, il quale ne fa scattare uno grande sul suo viso.

Mi tira per il polso e ci sediamo sul divano. Lei mette un cuscino sulle gambe e mi appoggia la testa su questo, mentre il mio corpo è disteso su tutto il divano.

«Raccontami cos'è successo» Mi dice dolcemente sfiorandomi con le punta delle dita le mie guance. Annuisco ed inizio a raccontarle ciò che era successo quel giorno allo zoo.

Flashback

«Ragazzi, siamo ubriachi. Perché siamo allo zoo?» Chiedo un pò brillo e mi guardo intorno guardando gli animali rinchiusi nelle loro gabbie.

«Te l'ho detto, andiamo un pò a vedere i delfini» Ride il mio amico.

Avevamo appena bevuto a casa sua e, per non so quale fottuto motivo, siamo andati allo zoo. Rebecca è affianco a me che mi tiene per la mano e ride anche lei senza senso. Cazzo, se questa è brava a letto! Me la scoperei ogni santa notte.

Arriviamo davanti la piscina dei delfini e ci sono un paio di bambini che guardano vicino al bordo per riuscire a vedere se il delfino spunta fuori o no. Sinceramente, adoro i delfini. Sono animali fantastici ed intelligenti. Certo che quella birra mi ha fatto il lavaggio del cervello.

«Ehi, Harry! Non erano i tuoi animali preferiti?» Urla un altro del gruppo, attirando l'attenzione di alcune persone e bambini.

«Sì, e allora?» Chiedo leggermente irritato. Non voglio che gli altri pensino che io sia una pappamolla solo perché mi piacciono i delfini.

«E allora perché hai quel broncio in faccia?» Mette un braccio intorno le mie spalle. Mamma mia, quanto puzza di alcool. «Che c'è? Rebecca non ha fatto bene il suo lavoro a letto?» Ridacchia.

«Ehi, se vuoi proprio sapere come cavalco un cazzo basta solo chiederlo e ti darò una dimostrazione» Tuona Rebecca con un tono un pò arrabbiato. Sento alcune persone sussultare da come ha parlato e mi lascio scappare una piccola risata.

«Dai, ora non litigate» Mi lamento. Sento qualcosa risalire dal mio stomaco. «Scusatemi un secondo»

Mi allontano dal mio gruppo di amici e mi dirigo verso una parte della piscina dove non c'è nessuno e mi metto a vomitare proprio vicino al bordo della piscina. È sera, credo che nessuno noterà il mio vomito per terra se non domani. Vomito così tanto che sembra che stia vomitando anche ciò che ho mangiato ieri. Odio vomitare, ma non posso farne a meno di bere con i miei amici. Mi rilassa.

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