Capitolo 18

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Il giorno dopo, Luke mi disse che potevo portare le stampelle, cosí non mi sarei sempre affaticata a fare avanti e indietro con la sedia a scuola. Ció non mi dispiaceva, almeno avrei usato l'ascensore per conto mio senza l'aiuto di nessuno.

Cammino verso il mio armadietto e la apro con un pugno, dato che ormai é vecchio e devo usare la forza solo per aprirlo. Io e Cameron non abbiamo lo stesso orario oggi, abbiamo solo tre lezioni insieme e il resto l'avrei passato da sola.

"Allora, alla prima ora ho storia..." Farfuglio da sola, cercando il libro nell'armadietto. "Ah, eccolo" Esulto debolmente dopo aver individuato il libro.

Quando chiudo l'armadietto, sobbalzo dallo spavento ritrovandomi Harry appoggiato sull'armadietto a fissarmi. Che gli prende? Vuole farmi prendere un infarto a soli 18 anni?

"Dio Harry, non farlo mai piu!" Dico mettendo una mano sul petto.

"Scusami" Ridacchia, mentre io rimango indifferente. "Senti, posso parlarti un attimo? Tanto abbiamo la stessa ora in questo momento" Chiede fissando le sue scarpe.

"Ecco...non credo che sia il momento giusto" Lo sorpasso andando verso l'aula, ma lui mi tira per il braccio. "Che vuoi?" Chiedo fredda.

"Voglio solo parlarti" Sospira. "Per favore, Sá" Mi chiede con occhi supplicanti"

"Non chiamarmi piú Sá" Scrollo il braccio per togliere la sua presa su di esso e torno a camminare, ma lui si mette davanti a me per bloccare i miei passi.

"Senti, ti ficco una stampella in gola se non la smetti di fermarmi ogni tre secondi" Gli metto una stampella davanti la faccia e lui indietreggia per non farsi colpire da questa. Cosa che avrei fatto molto volentieri, se non fossi una persona gentile.

"Sarah, ti prego" Si avvicina di nuovo a me, ma metto una mano davanti per fermarlo e scuoto la testa.

"Non é il momento Harry" Lo sorpasso per un'ultima volta e vado in classe.

Sará una giornata molto lunga e sottolineo il molto.

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Louis' P.O.V.

Flashback

Mi stacco dalle sue labbra e gli sorrido. Lei, invece, sta tenendo lo sguardo basso e metto due dita sotto il suo mento per far incontrare i nostri occhi.

"Ehi, che hai?" Chiedo.

"Ecco..." Cerca di non guardarmi, guardando altrove. "Ecco, credo che sia sbagliato" Scuote la testa.

"Cosa?" Chiedo confuso. "Cosa é sbagliato?"

"Baciarci dopo che mi é successa questa cosa con Harry" Dice, guardandomi negli occhi stavolta. "É sbagliato...anche se lui ha fatto una cosa peggiore di questa, non significa che devo agire come lui" Aggiunge. "Scusami, Lou"

"Beh, credo che tu in fondo hai ragione" Annuisco, sorridendo debolmente. "Hai solo bisogno di tempo per stare da sola e riflettere" Mi sorride ampiamente. "Scusami tu, se ti ho baciata"

"Ma va, sono io che mi sono praticamente catapultata, quindi, la colpa é mia" Ride.

"Comunque, non ne parleremo a nessuno di questa cosa, vero?" Chiedo.

"Certo che no" Scuote la testa e io rido per l'azione goffa che ha appena compiuto. "Che ti ridi cretino?" Dice dandomi un pugno sulla spalla.

"Ehi! Adesso che fai? Mi picchi?" Dico toccandomi la spalla con espressione dolorante, fingendo ovviamente.

"Sembri una femminuccia quando fai quella faccia, anzi, lo sei" Ride sotto i baffi.

"Quindi...mi stai dando del gay?" Gli punto un dito, scherzando.

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