Capitolo 3

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«Cameron mi ha detto che eravate andate ad una fes...» Si ferma a guardare dietro di me. Ha sicuramente visto Harry. «Tu, brutta str...torna a casa!»

«Cosa? No!» Protesto.

«Sarah Parsons, vai a prendere la tua roba e torniamo a casa» Mi prende per il polso avvicinandomi al suo viso. «Ne discuteremo in macchina»

Mi spinge facendomi quasi cadere e Harry si alza appena mia madre mette piede in casa. Cameron doveva proprio dirglielo? Mia madre doveva proprio chiamarla? Cazzo, quanto le detesto.

«E tu chi sei?» Chiede in tono arrabbiato a Harry.

«Harry. Harry Styles» Allunga una mano per stringere quella di mia madre. «Piacere signora Parsons»

Ma mia madre ignora la sua stretta di mano e lui mette le mani nella tasca dei suoi jeans. Mi dispiace aver messi Harry in questo casino, ma si vede che la stupiditá di Cameron ci ha messo nei guai. Con mia madre poi.

«Vai a prendere la tua roba» Mi ordina con tono duro.

Faccio come dice e corro su per le scale, lasciando Harry da solo con mia madre. Spero che non lo metta a disagio come fa sempre con tutte le altre persone.

Harry's P.O.V.

«Quindi, hai detto di chiamarti Harry Styles, vero?» Dice camminando a cerchio intorno a me. Brutta stronza, se non la smette potrei anche scaraventarla contro il muro e farla a pezzi.

«Sí, signora» Dico gentilmente. So quanto é irritante ed é meglio trattarla bene se non vuoi finire a litigare con lei.

«Ma...tu non eri quello che era stato arrestato l'anno scorso per guida in stato di ebrezza?» Chiede anche se sa giá la risposta. É soltanto un modo per umiliarmi.

«Signora Parsons, non credo che sia il caso di parlane proprio ora...» Mi sfrego nervosamente la nuca per trattenere la voglia di insultarla fino allo sfinimento.

«Oh, allora facciamo cosí» Si mette davanti a me. «So quanto ti sto irritando in questo momento, quindi, o stai lontano da Sarah, o finirai in guai seri...insieme a lei, ovviamente»

«Lei avrebbe il coraggio di far del male a sua figlia? Lei è sua madre e fargli del male sarebbe davvero da str--»

«Questi sono affari che non ti riguardano» Mi interrompe. «Sono sua madre e posso fare ció che mi pare su di lei...e poi tu che ne sai di come dovrebbero comportarsi i genitori? So che tu e tuo padre non avete rapporti molto solidi e una volta é quasi finito che vi picchiaste davanti a tua sorella e tua madre»

Come cazzo fa a sapere tutte queste cose?!

«Lei come fa sape...»

«Questo é uno dei tanti affari che non ti riguardano» Mi interrompe anche questa volta.

Lei non é nessuno per comandarmi a bacchetta. Faccio quel che mi pare, e che lo voglia o no, mi avvicineró a Sarah quando e come voglio. Stavo per risponderle, ma poi sentiamo i passi di Sarah scendere le scale con il borsone sulla spalla.

«Ti aspetto in macchina» Dice la madre girando i tacchi.

«Ti ha fatto qualcosa?» Chiede subito dopo che la madre é uscita.

«No, sta tranquilla» Gli sorrido. «Mi ha detto solamente di starti lontano e di non rivolgerti la parola, altrimenti finiremo nei guai se non facciamo quello che dice»

I suoi occhi sgranano appena sente l'ultima frase e fa un passo indietro.

«Allora, meglio se me ne vado...sai non é molto paziente» Dice tutto d'un fiato e fa qualche passo per andarsene, ma io gli tiro il braccio.

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