Porta.

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Gli occhi smeraldo di Harry inchiodano i miei e non sono del tutto sicura che stessi respirando in quel momento. Mi sposto leggermente e lui allenta la presa.

"Dopo le lezioni, Harry."
"Ora."

Ristringe la presa e mugolo per il dolore che sta causando al mio braccio. Appena se ne accorge mi lascia andare.

"Vieni con me, gentilmente?"
"Harry, ho interrogazione. Dopo la scuola! Dimmi dove."

Fa un gran sospiro e molleggia sulle gambe.

"Non lo so, ti vengo a cercare io." Si volta e va verso il suo armadietto.

Mi giro lentamente verso Niall che ci guarda un po' stordito.

"Ma voi non eravate..."

"Si si, lo siamo Niall!"

"Non ci sto capendo nulla" dice portandosi la mano in testa e toccandosi i capelli.

"Non dirlo a me!" sbuffo e non cerco di pensare a quel che è appena successo.

La lezione di storia passa molto veloce e mi ritrovavo già tra i numeri dell'algebra. Mi dirigo poi verso l'alula di Francese, ma mi sento toccare una spalla. Mi volto di scatto.

Zayn.

"Mm ehi!" mi dice mordendosi il labbro.
"Ei!" accenno un sorriso.

Si guarda attorno e non smette di mordersi il labbro.

"E' tutto okay?" chiedo, sembra abbastanza nervoso.
"Vieni con me!" Mi prende per un braccio e io non posso fare altro che seguirlo.

HARRY'S POV.

Vado verso il mio armadietto ma mi fermo alla vista di due chiome bionde camminare davanti a me. Rallento e senza farmi notare cerco di ascoltare la loro discussione. Parlano di me e Bea, e della nostra amicizia. Siamo stati entrambi in una comunità di suore a causa della mancanza dei nostri genitori. Lei perché i suoi erano troppo impegnati per dedicarle un po' di tempo. Io, beh io.. lasciamo stare. Devo parlarle, devo spiegarle di Zayn, devo spiegarle di me. Devo spiegarle ma non so da dove iniziare.

Sono stato uno stronzo e lo sono tuttora, e lo ammetto.

Prendo coraggio e la tiro da un braccio.

"Noi due dobbiamo parlare, per favore."

I suoi occhi verde prato guardano i miei e li studiano, immobile e senza dire nulla. Quando si accorge che un po' tutti ci fissano si sposta leggermente e io allento la presa dal suo polso.

"Dopo le lezioni, Harry." Mi dice balbettando. Il suo respiro quasi irregolare a causa della situazione.
"Ora." ristringo il mio pugno attorno al suo polso, quasi come se non la volessi lasciare andare, ma la mia presa è troppo forte e lei mugola di. La lascio subito andare.

"Vieni con me, gentilmente?" dico spazientito..
"Harry, ho interrogazione. Dopo la scuola! Dimmi dove."

Molleggio sulle gambe e faccio un grosso respiro.

"Non lo so, ti vengo a cercare io." Dico girandomi e dirigendomi verso l'uscita, ho bisogno di fumare.

***

Sono passate solo due fottute ore ed ho già fumato un pacchetto e mezzo di sigarette da 20.

Ricordo l'odio che prova Abigayle verso l'odore delle sigarette, sentirà subito che ho fumato e magari si allontanerà. Ed io non voglio. Decido di alzarmi e tornare dentro.

Devo pensare alle parole adatte da dire ad Abigayle senza farla soffrire.

Volto l'angolo e mi fermo sul posto alla vista della mani di Zayn intrecciata a quella di Abigayle. Lui la sta portando non so dove. Camminano a passo veloce e subito dopo scompaiono dalla mia vista. Sento le mani tremarmi dal nervosismo e in quel momento il mio fottuto discorso va a puttane. Do un calcio al muro e corro verso la mia stanza.

Zayn.

Fottutissimo Zayn. Non l'ho picchiato abbastanza, vaffanculo!

ABIGAYLE'S POV.

Entriamo nello sgabuzzino della scuola, attorno a noi secchi, scope e panni. Zayn chiude la porta chiave si posiziona davanti e me, guardandomi.

"Zayn?" dico quando vedo il suo sguardo perso nel mio.
"Tu sai che io sono un male, vero?" sbotta dal nulla. Sembra quasi si sia sforzato di dirlo, che non lo volesse dire. Che sia stato costretto a farlo.
"Che intendi, scusa?" gli chiedo confusa.
"Nel senso che" fa una pausa e si bagna le labbra con la lingua "credo che tu mi piaccia, anche eccessivamente tanto e questo è un male."
Sospiro "Si Zayn, è un male. Harry.."
"Non c'entra un cazzo Harry!" ringhia innervosito, non lo avevo ancora visto così.

Ecco, adesso inizio ad avere davvero paura! Lo capisce dal mio sguardo e cerca di tranquillizzarmi.

"Io potrei farti del male, fisico e psicologico. E non voglio"
"Non sto capendo nulla, Zayn!" urlo confusa

Frustrato toglie la fermatura ed esce, scomparendo dalla mia vista e lasciandomi lì, con più domande di prima e meno chiarimenti.

ZAYN'S POV.

Entro nella stanza e mi appoggia alla porta respirando faticosamente. Non ci sono riuscito, non sono riuscito a dirle la verità. E' l'unica ragazza che mi ha dato confidenza senza giudicarmi, e questo è come se le desse un passo in più rispetto a tutte le altre, e non mi va di allontanarla da me.

"Zayn, io ti uccido!" mi ringhia Harry contro.

Sta sul letto, con uno sguardo di fuoco. E' incazzato, ma l'ho visto in stati peggiori di questo. Faccio un lungo respiro e mi siedo accanto a lui.

"Perché eri con lei? Me lo fai apposta? Io ti dico di non stare con lei, e tu non fai altro che starlo dietro! Che hai in quel fottuto cervello!" Dice scaraventando un cuscino dall'altra parte della stanza. La sua voce da prima arrabbiata fa man mano spezzandosi fino a diventare un lamento causato dal pianto.

"Volevo avvertirla di chi sono davvero. Dirle che mi piace fare del male alle ragazze, ma non so perché, non ce l'ho fatta."
"Vuoi davvero dirle che siamo dei depravati sadici malati di cervello, Zayn? Che ti frulla per la testa?" Si volta a guardarmi e in quel momento si sente precisamente il suo accento inglese.
"Parlo di me, Harry. Non per te e Louis."
"Cristo Divino, Zayn! Lo capirebbe." Dice alzandosi e sbuffando.
"Hai paura, vero?" la sua voce lo fotte tremendamente.
"Che?" Si volta fulminandomi con lo sguardo.
"Hai paura di perderla, e ammettilo, soprattutto ammetti di amarla ancora che si nota tantissimo, da come la guardi. E si, hai pensato di cambiare più e più volte per lei, ma il tuo orgoglio te lo impedisce!"
"Tu non sai un cazzo, Zayn! Chiudi la tua fottuta bocca."
Come immaginavo, le mie ipotesi erano esatte.

ABIGAYLE'S POV.

Sono le tre del pomeriggio, Harry non è ancora venuto a chiamarmi e prendo in considerazione l'idea di andare io da lui. Le sue parole stanno tormentando il mio cervello e devo sapere. Mi alzo dal letto e mi specchio, dopotutto non sono così orrenda! Mi faccio una coda di cavallo, indosso le scarpe e m'incammino verso la stanza di Harry. Arrivata a destinazione prendo un lungo sospiro e busso. Nessuno risponde, la porta è aperta.
"Harry?" Entro e chiudo la porta dietro me.

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