Shock.

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ABIGAYLE'S POV.

Metto un po' di trucco sul mio viso prima di andare in ospedale. Stanotte non ho dormito bene. Quel fottutissimo senso di nausea è tornato a rompermi le palle e per di più, quando finalmente sono riuscita a prendere sonno, gli incubi si fecero vivi nella mia mente.

"Amore, sei pronta? Vado a prendere la macchina!" sento la voce di Luke chiamarmi, e così decido di uscire finalmente da quel bagno.

*****

Busso alla porta ed entro. Noto mio padre affacciato alla finestra. I medici gli hanno dato il permesso di farlo dato che per l'operazione se ne parla tra altri 5 giorni. Abbiamo appena saputo la notizia che posticiperanno l'intervento, che avrebbero dovuto fare oggi, alla prossima settimana! Ma io non posso perdere un'altra settimana di scuola, gli esami stanno per arrivare ed io ho una marea di cose da studiare ancora, tesina o non tesina. Appena sente la porta chiudersi si gira e nel vedermi mi sorride. I suoi occhi azzurri incrociano i miei verdi, spalanca le braccia e viene ad abbracciarmi.

"Buongiorno, padre." sussurro al suo orecchio;

Lo sento ridere, una risata che non mi piace affatto e qualche istante dopo avrei capito da sola il perché.

Sento la sua mano palpare il mio sedere e sgranando gli occhi mi stacco da lui.

"Ma che fa?" dico spingendolo leggermente via da me;
"Ho desiderato questo da quando sei tornata, ti sei fatta bella, Abigayle, anche più bella di tua madre." dice poi prendendomi in braccia e scaraventandomi sul suo letto.

Il terrore inizia a scorrermi nelle vene.

"Sai qual'è la verità? Tua madre venne stuprata da me molte volte, ma non raccontò mai nulla a mio figlio per troppa paura, anche perché se l'avrebbe fatto l'avrei uccisa io, anche prima del tempo" dice mettendo su un ghigno, e a quelle parole, rabbrividisco "Sfortunatamente una di quelle volte non misi una protezione e così, nascesti tu. Beh, sfortunatamente per modo di dire" dice poi guardandomi dall'alto verso il basso mentre si lecca le labbra "e adesso" continua "è arrivato il tuo turno."

Mi blocca i polsi nella sua stretta ferrea e con quel malizioso ghigno in viso si abbassa per poi iniziarmi a baciare il collo. Urlo e mi accorgo che piango già da un po'. Non è possibile. Non può essere. Non di nuovo. Non dalla persona che mi ha messa al mondo. Mi contraggo sotto la sua presa ma lui mi spinge sempre più verso il letto. Inizia a sbottonare la mia camicia, poi esce un seno fuori dal mio reggiseno si china e inizia a succhiarmi il capezzolo. Urlo di nuovo e piango, piango e piango ancora. Subire uno stupro da Harry mi aveva già abbastanza traumatizzata.

Ma subire uno stupro da un 68ettene, per di più, tuo padre, è raccapricciante.

"Sei così gustosa, Abigayle. Anche più di tua madre."
"E tu sei fottutamente disgustoso, mi fai schifo." dico urlando e contorcendomi ancor di più sotto la sua presa. Ridacchia e si concentra sul resto del mio corpo. No, ti prego Dio, no.

"Perché non lo hai fatto prima? Perché oggi?" dico cercando di distrarlo, ma senza risultati.
"E' da tanto che pensavo di farlo e oggi come vedi lo sto facendo." dice guardando il mio ventre. Mi lascia il polso sinistro libero e mi sbottona i jeans. Non può accadere. Devo reagire!

Faccio la cosa che mi viene più facile fare: alzo il ginocchio con tutta la potenza necessaria per metterlo a K.O. In quel momento capisco che sono riuscita nel mio intento. Cade affianco a me piegando le gambe e toccandosi i testicoli. Mi alzo frettolosamente e mi sistemo la coppa del reggiseno. Cerco di aprire la porta ma le mie mani tremano. Non ci riesco, cazzo. Una mano mi tira e cado a terra per poi ritrovarmi mio padre davanti.

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