LUKE'S POV.
"Lei quindi è il ragazzo della signorina?"Accenno un si al dottore che mi sta davanti.
"Beh, inizio con il dirle che nelle condizioni in cui è la Signorina è normalissimo che ogni tanto le prende qualche svenimento, capogiro o senso di vomito, concludo con farle i miei auguri."Esco dal mio stato di trans mentre il mondo mi si sgretola pian piano alle spalle.
"Scusi, in quali condizioni è la signorina?" Porto le mani dietro la nuca;
Vedo il dottore sbiancare.
"Chiedo perdono, credevo sapeste che la signorina.." controlla il cognome sulla sua cartella "Dixon fosse incinta!"
Ecco. Ora il mondo alle mie spalle è completamente andato.
"No, non ne sapevamo completamente nulla!"
"Oh, beh, mi dispiace allora avervelo detto così, a quanto pare la signorina Dixon è incinta da bene o male 3 settimane, quasi un mese quindi! Esattamente un mese dovrebbe farlo il 22 di maggio e oggi siamo al 16!"Sprofondo.
"Dottore, non le dica niente. La prego. Sarò io a darglielo, chiaro?"
Il dottore annuisce e va via.
"Luke, Luke!" mi volto verso la stanza dove alla porta è affacciata Perrie "Abi si è svegliata."
ABIGAYLE'S POV.
Apro lentamente gli occhi. Li sento appesantiti e la luce non mi aiuta, ma in qualche modo cerco di aprirli. Davanti a me appare tutto sfuocato. Cos' è successo? Dove sono?
"Abigayle?"
Sposto lo sguardo su una sagoma che mi sta accanto. Da quel che capisco è una ragazza dai capelli biondi. Non può che essere Perrie.
"Perrie?" la mia voce trema, ma pian piano acquisto la vista e mi focalizzo su di lei. Mi sorride, io ricambio. Poi corre verso la porta."Luke, Luke! Abi si è svegliata." urla nel corridoio.
Da quando dormivo? E soprattutto: dove diavolo sono? Mi alzo leggermente dal lettino in cui sono coricata e sposto lo sguardo sulla stanza. Noto non so quanti paia d'occhi a guardarmi.
Liam, Louis, Zayn, Eleanor.. Harry.. Niall, Bea, Sophia.. Harry. I miei occhi si soffermano a lungo su Harry che già mi stava osservando. Nel suo sguardo preoccupazione. Accenno un sorriso solo a lui, come a dire "sto bene! stai tranquillo" e così vedo le sue spalle rilassarsi e ricambiare il sorriso. Sta seduto su una poltrona, proprio di fronte a me.
"Si può sapere dove sono?"
"Abigayle!" si apre la porta mostrando un Luke triste, affannato, amareggiato, preoccupato, ma più che altro triste.
"Amore sto bene! Anzi, che ci facciamo qui?"
Deglutisce "Sei svenuta a causa" si ferma, mi guarda, poi guarda Harry, poi di nuovo me "A causa di un calo di zuccheri, tranquilla. Tra poco ti portiamo a casa."
"Okay?" dico un po' preoccupata dal suo atteggiamento strano.Nasconde qualcosa, sono sicurissima!
*****
Arrivati al dormitorio mi butto sul letto nell'attesa che arrivi Luke. Nasconde qualcosa, o forse, gli è successo qualcosa. Sento la porta aprirsi e così mi alzo all'impiedi credendo fosse Luke. Errore. Harry. Entra e chiude la porta, a chiave, poi porta la chiave dentro la sua tasca dei pantaloni. Alzo un sopracciglio.
"Harry, cosa stai facendo?"
"Ho bisogno di te, Abigayle, davvero. Ho bisogno di te! Da quando abbiamo fatto l'ultima volta l'amore non faccio altro che andare a puttane, sul vero senso della parola. Non ce la faccio più. Nulla ha più un fottuto senso! Non voglio studiare, non voglio mangiare, non so nemmeno quando sia stata l'ultima volta che ho mangiato qualcosa. La mia camera è un fottuto disastro, non ci si può mettere piede. Lo so che sono un coglione, lo so. Ma ti prego lascia Luke e torna con me! Ho bisogno di te!" Piange. Piange tanto che tutto quello che ha detto erano più singhiozzi smozzati che parole. E mi si spezza il cuore alla vista di un Harry così fragile, soprattutto quando la causa del suo dolore sono io. Si tira i capelli e fa avanti e indietro nella stanza mentre continua a piangere, ma non incontra mai il mio sguardo."Harry, vieni qui." gli dico facendo segno di avvicinarsi.
"No, aspetta. Non ho finito!" si ferma e finalmente incontro i suoi occhi rossi e lucidi a causa del pianto "Io ti amo, okay? Ti amo. E se farti tornare da me devo persino gridare al mondo intero che questo fottuto ragazzo incasinato ti ama, lo farò. L'importante è che tu torni da me."
"Harry, vien.."
"Fammi finire, porca troia! Mi sono scopato i tre quarti delle troia di Seattle, giorno e notte, con il solo pensiero che magari da un momento all'altro si potessero trasformare in te. Sono pazzo, vero? Lo so. Ma io ci speravo. Me le sono scopato per il semplice gusto di scoparmele. Non c'era sentimento, non c'era nulla. Non c'era il piacere di sentirti mia e affondare in te ogni volta come se fosse l'ultima e godermi il momento. Faceva tutto schifo. Fa tutto schifo. Mi scopavo quelle come quando ero a Londra, tanto per farlo, come quando scoprì che.." si ferma e distoglie lo sguardo.Ecco, lo stava per dire. Dillo Harry, cazzo. Dillo!
"Quando hai scoperto, cosa, Harry?" dico quando noto che non ca più avanti.
"Nulla, nulla.. lascia perdere, ho sbagliato."
"Harry, che cazzo è successo in Inghilterra?" quasi urlo.
"Porca troia, niente Abigayle, niente! Non sono comunque cazzi tuoi, chiaro?" sovrasta la mia voce e li sbuffo.
"Quindi, vieni da me a dirmi che fa tutto schifo senza di me, che è tutto una merda. Che ti manco, che hai bisogno di me. Mi dici tante di quelle cose che sciolgono il cuore, ma quando si parla di sincerità e ti chiedo di essere sincero e raccontarmi quel che ti è successo, mi devo fare i cazzi miei? No Harry, non va bene così. Come potr.." vengo interrotta dalle sue labbra che si attaccano alle mie con foga. Dalle sue mani che mi stringono i fianchi e dal suo petto contro il mio mentre mi blocca contro il muro. Il mio cervello dice di fermarmi, ma le mie labbra fanno tutt'altro. Porto le mani tra i suoi ricci e li tiro leggermente. Sento un gemito salirgli su per la gola, lo stesso che scappa a me non appena lui porta una mano sul mio sedere e stringe. Ci spostiamo lentamente e mi posa delicatamente sul letto continuando a baciarmi con foga mentre le sue mani vagano su per tutto il mio corpo. Capisco in quel momento che non riesco più a trattenermi."Harry, ti prego."
Succhia il mio collo e un altro gemito esce dalla mia bocca.
"Cosa piccola, cosa?" dice per poi tornare a lasciare baci umidi sul mio collo;
"Scopami." dico per poi arrossire leggermente quando noto Harry alzarsi a guardarmi con un ghigno divertito stampato in viso.
Sento la mia intimità spingere il tessuto della sua maglietta che ricopre la sua erezione, le mie gambe sono avvolte attorno al suo bacino e posso affermare che lui sia già duro e pronto. Sento le sue dita armeggiare con la zip dei miei jeans tirando li velocemente giù. Poi toglie velocemente la mia maglietta mentre io tolgo la sua. Sfila i suoi pantaloni insieme ai boxer facendoli cadere a terra. Vuole andare dritto al sodo. Sfila le mie mutandine ed entra in me talmente velocemente da non darmi nemmeno il tempo di capire. Mi lascio sfuggire un gemito di piacere quando mi riempie del tutto. È tutto così piacevole. Non si muove. Noto i suoi occhi e il suo viso rilassato, le labbra dischiuse.
"Questo è il fottuto paradiso!"dice e inizia a muoversi lentamente
"Harry" mormoro.Se continua così lentamente morirò.
"Ti prego." dico subito dopo;
"Cosa vuoi, piccola? Dillo."
"Voglio.. voglio te." dico e così inizia a muoversi più velocemente.
"Dillo di nuovo."
"Voglio te." le parole mi si spezzano in bocca a causa del piacere.Va avanti così, aumenta sempre più la velocità spingendo e toccando quei punti che più mi fanno impazzire. Ha ragione lui, questo è il paradiso. Quando mi rendo conto di essere all'epice del piacere, inarco leggermente la schiena e urlo letteralmente il suo nome. Poco dopo viene anche lui è si accasciato su di me.
"Torna con me, Abi. Ti prego, ti amo."
Non riesco a rispondere, semplicemente ansimo. Ma non posso evitare il sorriso che mi si sta formando sul viso al suo "ti amo".
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Passate a leggere anche The Five Sex Bomb e la mia ultima opera (non Fan Fiction) Il tuo sguardo mi appartiene.
Mela Xx
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Wait || h.s. italy ||
Fanfiction"Nel sadico l'atavica paura della donna, che è di ogni uomo, raggiunge un livello patologico. Alla base il sadico è un pavido e un vigliacco, un imbelle che ha paura di misurarsi con la realtà. Tu hai permesso alla rabbia di prendere il controllo di...