Capitolo 14

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Alice

《Posso entrare piccola?》
La sua voce roca, il modo in cui pronuncia quelle parole, il modo in cui guarda il mio corpo.
Tutto ciò è strano.
Molto strano, non avevo mai sentito questa strana cosa che mi unisce a lui.
Questo desiderio in corpo.

Il mio corpo è percorso da brividi.
La mia mente non riesce a ragionare bene, nel vederlo aspettare tremante mentre morde il suo labbro
inferiore.
《Piccola, allora posso? Sto congelando tutto nudo.》
Di nuovo la sua voce. Questa volta decisamente più ferma e calda.

Giro la testa verso di lui, i miei occhi incontrano i suoi, per non scendere in basso, nel dettaglio più preciso del suo corpo.
Anche se la mia mente, percepisce quella strana voglia di farlo.
Di abbassare gli occhi.

《Passami un asciugamano, per favore.》La mia voce risulta a lui, stranamente stridula, quasi come stesse per cambiare timbro.

《Veramente volevo entrare.. ma va bene.》 Gira il suo corpo, verso il mobiletto bianco del bagno, e allunga una mano verso in alto, prendendo un asciugamano verde per poi passarmelo.
Guardo la sua mano, per poi afferarlo e chiudendo le due ante della doccia.
Infilo velocemente entrambi i lati dell'asciugamano, avvolgendoli intorno al mio corpo.
Riapro le due ante, con entrambe le mani, ed esco dalla doccia, spostando il mio sguardo altrove per non doverlo abbassare.

《Puoi guardare, non mi offendo mica.》Marchia quelle parole, come se fosse un abitudine farlo.
Mi scappa un sorriso, che non riesco
a frenare. 《No grazie.. comunque, ora si che puoi entrare.》 Annuncio, spostando lo sguardo ai suoi occhi.
Incastra i nostri occhi per qualche minuto, dopodiché decide di entrare nell'apposita doccia, senza proferire parola.

《Ah.. il bagnoschiuma alla ciliegia è il mio. Ti pregherei di non usarlo!》 Trillo, con la mia solita voce ferma e fredda.

Questa situazione sta cercando
di cambiarmi, di cambiare la
parte che per anni è stata parte integrante di me.
Ma non posso permetterlo..
Seppur è evidente la forte attrazione tra me e Christopher, non posso permettermi di fare un passo falso con lui.
Non posso rischiare di rimanerne fregata. Il suo interesse nei miei confronti è abbastanza chiaro, e disinvolto, ma non posso fidarmi, non posso e non voglio farlo.

Al momento non ne ho un motivo.
E tutto ciò, sta iniziando a farmi pensare che il bacio che ci siamo dati, sia stato uno sbaglio.

Un terribile sbaglio.

《Mi pregheresti? E se io volessi usarlo?》 Il suo tono di sfida non manca mai, così come quello strano accento marchiato nel suo timbro di voce.
《Oh, tu non lo farai.》 Lo sfido.
《Chi ti dice che io non lo userò?》Ripete, facendo sbucare la testa dalle due ante della doccia.

Guardo lui, la sua testa, attraverso lo specchio del bagno.
Lo fulmino con lo sguardo, mentre sto asciugando le punte bagnate dei capelli con un asciugamano bianco posto sul mobiletto.

《Sai che posso diventare peggio di quello che già sono.》
Ribatto, cercando di mantenere la calma.

《Peggio di una ragazza egoista, fredda, e menefreghista? Oh, io non credo. Ti superi già così.》
Mormora, tranquillamente.

Le sue parole puntano dritte ad un unico scopo.
Quello di abbattermi.
In un certo senso hanno fatto male. Credevo mi considerasse meglio di quello che ha detto, anche se effettivamente, la maschera che ho potrebbe far arrivare questo mio significato alle persone in contatto con me.
Forse non è poi così vero che di lui non mi importi nulla.
Forse una piccola parte di me, sperava in qualcosa di meglio.

《No, potrei essere peggio.》
Rispondo, cercando di non dare
a vedere che ciò che mi ha detto mi ha segnato.

Mugugna qualcosa che non riesco a comprendere, per poi scomparire nuovamente nella doccia.
Sospiro, poggiando l'asciugamano al suo posto, per poi uscire da quel bagno.
Erano presenti troppe emozioni
al suo interno, emozioni mai sentite prima a cui ci sarà un nome, un nome a me totalmente sconosciuto.

Christopher

《Peggio di una ragazza egoista, fredda, e menefreghista? Oh, io non credo. Ti superi già così.》

Un corpo perfetto, devo dire.
In tutto questo tempo trascorso,
non ho mai osservato un corpo così,
come quello di Alice. Un ragazza fredda, con un passato da dimenticare a tutti gli effetti, con un bellissimo corpo.
Forse non ci avevo fatto caso, ma ciò che vedo adesso è solo un corpo perfetto alla quale non sarà mai dato voto.

Le sue mani che si muovono lentamente sull'asciugamano, mentre tampona i suoi capelli umidi.
La sua espressione quando mi guarda,  i suoi occhi che dentro gridano aiuto, ma fuori gridano dalla rabbia e dalla forza che hanno dentro.

Occhi spenti.

Senza vitalità.

Senza colore vero, se non quello dei suoi normali occhi grandi, delle sue iridi.

Credo di aver esagerato.
Non avrei mai pensato di dire
quelle cose, so che l'hanno colpita profondamente, eppure non sapevo cosa mi spingeva a non dirlo, a non farlo.
Tornerei indietro solo per non farlo ancora, ma lei si mostra forte. Mi parla, mi guarda male, ma mi parla. Chiaro e profondo. Come lei.

Due persone uniche al mondo. Carattere unico, irripetibile, ma così bisognoso di tranquillità e amore.
Senza più freddezza.
Senza più rancore. Solo amore.
Che entrambi cerchiamo, senza sapere che le uniche persone che possono curarci, che possono far passare questa situazione, questa monotonia..
Siamo proprio noi.

Alice

Mi affretto ad entrare nella
mia stanza, senza dare ulteriori sguardi in giro.
Fortunatamente Sarah non è presente in stanza, altrimenti notando la mia faccia, avrebbe cominciato a riempirmi di domande.
Da una parte la capisco anche.
Si preoccupa per me, come io per lei.

Christopher..

Tutti i miei pensieri, ultimamente, sono rivolti verso di lui. In un certo senso è come se fosse una parte attitudinale nel farlo.
Nel pensarlo.
Le sue parole, i suoi pensieri, i suoi movimenti, tutto ciò che fa mi fa riflettere.

Mi fa capire, sempre di più ogni suo mondo, ogni suo modo, ogni suo atteggiamento, ogni suo gesto chiaro o confuso che sia.
Anche se ogni nostra attrazione è evidente, ogni nostro sguardo, non si può nemmeno negare che siamo due persone totalmente diverse e complicate già di per sé.
Non credo riusciremo mai a stare tranquilli insieme, avere una vita con lui, credo che sia più che giusto non fare passi falsi.

Non fare il passo più lungo della gamba. Della mia gamba.

Sarah, interrompe i miei pensieri entrando nella stanza. La sua delicatezza è tale quanto un elegante.
Richiude la porta, con altrettanta delicatezza, e mi corre incontro.

Si siede sul suo letto, e mi fissa.
《Dove sei stata?》 Le chiedo, puntando il mio sguardo verso di lei.
《Con Aaron..》 I suoi linementi si addolciscono, rilasciando un sorriso sulle sue labbra.

《È successo qualcosa che devo sapere?》Domando, avvicinandomi.

《Niente in particolare, abbiamo solo parlato apertamente. Però, non voglio fare un altro passo falso, per quanto noi due abbiamo qualcosa insieme,un sentimento in comune evidente.》

Abbassa lo sguardo.

《Solo tu puoi sapere cosa fare con lui.》Mormoro, legando i miei capelli in una coda alta.

《Si, hai ragione. Ci penserò, anche se alcuni dei miei dubbi saranno permanenti.》
Sussurra.

Da una parte la capisco, so cosa prova o cosa sente in questo preciso momento.
Qualcosa di sconosciuto, ma non così tanto da non sapere il suo nome esatto.

《E tu invece, con Christopher?》

In quel momento, qualcosa parte in me.
Un sentimento credo.
Un qualcosa di così simile alla confusione e alla capacità che la paura può farti provare.

Che, ancora adesso, non so cosa sia o come descriverlo.


***







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