Capitolo 27

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"Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?"

-William Shakespeare

Ps. Lasciate una stellina.🌟


Alice

Ancora non mi capacito di come la professoressa di letteratura abbia potuto essere d'accordo con la stupida idea di Christopher e dell'aiutarlo a studiare questa materia. Credo che lei conosca il nostro continuo punzecchiarci a vicenda, e credo anche che l'abbia fatto apposta per farci stare insieme.
Nonostante l'attrazione dell'uno verso l'altro, che credo ognuno abbia capito a questo punto, abbiamo caratteri completamente diversi. Entrambi vogliamo e speriamo in cose letteralmente diverse.

Sbatto lo sportello della jeep bianca di Tiffany, e mi dirigo verso l'entrata con lo zaino su entrambe le spalle.
Controllo il telefono, e le varie notifiche, cancellandole dalla schermata home. Ho anche vari messaggi di Taylor, ma al momento, la voglia di rispondergli è completamente minima.

Se vuole davvero credere a tutte quelle stupide voci che girano in quella scuola, è libero di farlo.
Veramente, non mi importa.

Appoggio lo zaino sul divano, buttandomi su di esso, chiudendo gli occhi per qualche minuto, sentendoli così stanchi e pesanti.

《Già dormi piccola?》 Mormora una voce fin troppo familiare mentre entra in casa.
Sento i suoi passi sul parquet scuro della casa, e deduco si stia avvicinando a me.

《Uhm, tu devi già rompere le palle?》 Rispondo ironica, di rimando, aprendo gli occhi.

Si avvicina al mio corpo steso sul divano, sento il suo respiro sul mio collo e il suo naso strofinarsi contro esso. 《Amo infastidirti.》 Sussurra, posandone un bacio umido.
Mugolo qualcosa di incompreso, volendo avvicinarlo a me. Lo sento sorridere sul mio collo, gli angoli della sua bocca vanno a formare un piccolo sorriso che riesce a far sorridere anche me.
《Smettila di sorridere.》 Sussurro vicino al suo orecchio, prima di lasciarmi andare in un sospiro.

È incredibile come il mio corpo riesce a dipendere dal suo, da tutto ciò che fa o che dice. Anche una semplice carezza, è in grado di scaturire in me qualcosa di strano.

D'improvviso, sentiamo lo sbattere forte della porta, e ci alziamo di scatto.
Con lo sguardo, seguo la figura di Jason che sembrerebbe alquanto nervoso e irritato.
Come se fosse una novità..
《Smettetela di amoreggiare su quel divano, cavolo.》 Mormora, passandosi una mano sui capelli.
Lascio un bacio sulla guancia di Christopher, e mi alzo di scatto dal divano per andare verso di lui.
Cos'è successo?

《Posso sapere che hai?》 Provo a chiedergli. Uhm, credo di aver sbagliato ad avvicinarmi e da come mi guarda deduco che la risposta non sarà una delle migliori.

《Niente di che, lasciami stare.》 Sussurra, con nonchalance prima di sedersi.

《Uhm, okay scusa.》 Sospiro, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Scuote la testa, ed io continuo a non capire ancora una volta il suo atteggiamento.

Ho seriamente bisogno di prendere lezioni per gestire mio fratello.

Non servono lezioni, ti ha esplicitamente detto che non ti vuole fra le palle.

Grazie per avermelo ricordato.

Due mani si impossessano dei miei fianchi, e un paio di capelli scuri mi solleticano il collo.
Sorrido istintivamente, sentendomi nuovamente nella stessa sensazione di prima.

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