Capitolo 1

5.9K 144 13
                                    

Alice

Sento milioni di goccioline attraversarmi la fronte, mi fa male la testa e il mio respiro si sta facendo sempre più irregolare del solito.
Un altro incubo.
Uno che si aggiunge alla mia infinita lista di cui so che non potrò mai liberarmene.
Uno dei tanti che mi lascio impressa sulla pelle e nella mente.
Un altro che non mi dimenticherò mai, seguito dai suoi precedenti.
E uno che mi costringe a svegliarmi.

Apro gli occhi, mi guardo intorno percependo il colore bianco alternato al nero delle mie pareti, e quell'indimenticabile profumo alla menta che avvolge la mia intera stanza.

Mi alzo lentamente, quasi come non volessi farlo e mi siedo sul letto stesso, chiudendo gli occhi e cercando di riportare il mio respiro alla normalità come tutte le volte.
Sono abituata a tutto ciò, sono abituata ai miei incubi, a coloro che non lasciano in pace il mio sonno, tormentandolo con immagini, ricordi, parole taglienti piene di dolore, di odio profondo e di tutto ciò che lo avvolge nel suo interno.

Poggio i miei piedi sul pavimento e cammino verso il bagno. Guardo la mia immagine riflessa sullo specchio posto di fronte, a cui provo solo schifo. E pena. Schifo e pena.
Non posso fare a meno di non pensarlo, non di non reputarmi brutta. Perfino i miei genitori lo hanno pensato, altrimenti non mi avrebbero abbandonata ad un cazzo di orfanotrofio e dentro una cesta, a cui solitamente non speri di trovarci una bambina che voleva solo i suoi genitori, che voleva vivere le sue prime emozioni con essi, essere preparata alla vita del mondo fuori, essere coccolata, cresciuta e diventare matura con loro, aver fatto le prime esperienze, le prime volte, i primi amori e condividere questi momenti con coloro che tutti chiamano 'genitori'.

Io come dovrei chiamarli, se non hanno nemmeno voluto quella povera bambina che piangeva? Che piangeva perché sperava in cose che nessuno dei tali genitori avrebbe mai potuto darle, che piangeva vedendoli scappare, che piangeva rendendosi conto di non rivederli mai più.

Mi hanno lasciata li dove la mia vita è stata rovinata. Perché? Avevo pochi mesi quando sono arrivata davanti quel portone. Fino a che vedevo mia madre con i miei occhietti, ero felice, ma quando si è allontanata ho iniziato a piangere. Come fanno tutti i bambini. Una signora mi ha portato dentro, non appena mi ha notato sotto i suoi piedi. Trascorrevano giorni, mesi, anni e io li aspettavo sempre. Speravo sempre che un giorno avrebbero bussato a quella maledetta porta. Sempre.
Ormai avevo 7 anni, era il giorno del mio compleanno. Mi trovavo bene in quell'edificio, quella signora mi ha cresciuta e amata come una madre, e quel giorno mi aveva organizzato la festa per il mio compleanno.
Ero felice.
Non c'è bisogno che vi dica che qualcosa, mi fece intristire proprio quel giorno. Ancora non capivo tante cose a quell'età, e nemmeno adesso ne capisco alcune, ma mi ricordo che quel giorno presi un foglio con una penna, e cercai di scrivere una lettera ai miei genitori, nel quale chiedevo loro dove erano finiti, perché non erano li a festeggiare il mio compleanno, e perché non venivano a riprendermi. Promisi a me stessa che il giorno del mio compleanno, avrei scritto sempre una lettera a loro. Da allora le ho conservate tutte. Tutte. Probabilmente speravo che con questo avrebbero cambiato idea. Speravo di vederli.
Anche un giorno solo.
Uno solo.

Solo ora mi accorgo delle lacrime che oltrepassano le mie guance, lasciando una scia umida su di esse.
Mi asciugo immediatamente, e mi lavo la faccia come se con quel gesto volessi far capire a me stessa di non dover farlo più.
Tampono la faccia con l'asciugamano bianco posto sul mobiletto, e lo ripiego. Mi guardo nuovamente, e mi spoglio sotto il mio sguardo crudele.
Via la canotta.
Via il pantalone.
Via i calzini.
Via il reggiseno.
Via gli slip. Ed entro nella doccia posizionandomi sotto il getto, e impostandolo su acqua fredda.

Lavo e insapono con cura ogni centimetro di pelle che vedo, e poi faccio scivolare tutta l'acqua fredda sul mio corpo per lavar via il bagnoschiuma alla ciliegia. Eseguo la stessa procedura con shampoo per i capelli, e lavo via.
Esco dalla doccia dopo una ventina di minuti, e mi avvolgo nel mio asciugamano per ritornare in camera e vestirmi.

STRONG Demons❌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora