Capitolo 32❌

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Alice

Stringo a me il suo corpo rigido, prima di allentare la presa sui fianchi e di scendere dalla moto. Tolgo il casco, vedendo comparire sul suo viso le due fossette profonde che segnano l'arrivo di un suo sorriso. Mi mordo un labbro, sorridendogli, mentre sfila il casco dalla testa e afferra il mio, posizionadoli nella sella, per poi chiuderli a chiave.

《Siamo arrivati, piccola.》 Sussurra, tendendomi la mano. La afferro, stringendola a me, mentre mi lascio condurre a suo piacimento.

A mio malgrado, sposto l'attenzione da lui, concentrandomi più sul posto che in questo momento, mi avvolge nel suo interno. Mi ha portato sopra una collinetta verde, da cui si può ammirare l'orizzonte e il mare al di sotto di essa.
Aspiro a pieni polmoni l'aria di mare e di felicità  che mi circonda, godendomi a pieno quei pochi attimi.
Bambini che urlano dal divertimento, madri furiose con loro per imbarazzo, tuffi in acqua, il rumore delle onde, delle barche e il fischio del bagnino che ti richiama a riva.

Mi trascina su una panchina, e mi ordina di sedermi al suo fianco, grazie ad un leggero colpo sul legno della panchina. Annuisco, ignorando completamente le urla delle madri in preda a crisi isteriche, e mi concentro su di lui. Mi concentro sull'unico uomo che abbia mai preso possesso della mia vita, mente e cuore compresi.

Sposta il suo sguardo verso il mare, senza curarsi troppo dei rumori ovattati che lo attorniano.

《Sai perché ti ho portato proprio qui?》
Chiede, accennando un piccolo sorriso, al che ricambio con una stretta alla mano decisamente più ferma.

Scuoto la testa, dandogli segno di proseguire.
《Questo posto è veramente importante per me.》Il suo tono di voce è decisamente più freddo, privo di alcuna emozione mentre parla di questo posto, come se avesse brutti ricordi racchiusi in esso.
《Il giorno prima che mio padre morisse, per via di questa stupida gang a cui teneva più della sua stessa vita, mi ha portato qui.》 Continua, tenendo lo sguardo rivolto verso il mare.

《Chris..》Sussurro, provando a fermare il ricordo doloroso che oltrepassa la sua mente in questo momento.
Alza una mano verso le mie labbra, poggiando un dito su di esse. 《No piccola, fammi finire ti prego.》 Mi supplica, spostando la mano verso la mia guancia per una breve carezza.

《Mi disse che avrei dovuto portare qualcuno di estremamente importante per me, su questa collina, perché rappresentava un'atto di forza.》 Sussurra.
《Mi disse che aveva sempre amato mia madre, nonostante i continui litigi, anche se non le aveva mai dimostrato niente di tutto ciò.》 Sussurra ancora, con la voce tremante. 《Mi disse che un giorno, sarei stato il padrone di tutto ciò che lui aveva costruito con impegno.》 Continua.

Sospira, girandosi verso di me e osservando il mio sguardo dispiaciuto. Cerco di avvicinarmi a lui, stringendo ancora di più la sua mano, per poi posizionarmi sulle sue gambe. Noto comparire un sorriso sul suo volto, lasciando la presa sulla mia mano, concentrandosi in quella sui fianchi, facendomi aderire perfettamente al suo corpo.
Avvolgo un braccio intorno al suo collo, permettendogli di cullarmi e di abbracciarmi.

《Mi disse che, nonostante non me l'avesse mai dimostrato, mi voleva bene ma che la sua gang era la più importante. Il giorno dopo, aveva lo scontro più importante della sua vita: ovvero la gang che affronteremo domani, comandata dal fratello del loro capo ora. Entrambi morirono in quella gang, con un colpo di pistola.》 Sussurra, stringendo la presa sui miei fianchi.
Porto istintivamente la seconda mano sulla sua guancia, lasciandoci una carezza, toccando con il pollice lo strato di barba che lo rende ancora più bello, sotto il sole, per poi abbracciarlo.
《Ho sempre creduto che mio padre fosse a conoscenza del pericolo a cui andava contro, ma per il suo carattere testardo, ha voluto rischiare comunque, andando incontro anche alla morte stessa.》Continua, con un sospiro.

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