Capitolo 30

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Alice

Afferro del cotone dal mobiletto dal bagno, e ci aggiungo del disinfettante, notandolo subito inumidirsi. Convinco Christopher a sedersi sul water, con le gambe aperte, in modo da mettermici in mezzo e la sua mano al centro, così che possa disinfettarla.
Il sangue delle ferite procurate si è fermato, ma al suo posto ha lasciato qualche graffio ben evidente. Tutta colpa di quel maledetto pugno dato sul muro a causa della sua gelosia.

Impreca a voce alta, lasciandomi un sorrisetto divertito sul viso solo a sentire la sua voce.
《Cazzo brucia, piccola fa piano.》 Impreca ancora, con lo sguardo basso sulla sua mano. 《Non posso andare più piano.》 Sussurro, muovendo il cotone sulle ferite.
《La colpa è tua, quindi sta' zitto.》

Si raddrizza, muovendo di poco la mano.
Sospiro, tenendola stretta fra le mie mani, afferrando anche il disinfettante.
《La colpa è mia?》 Ripete.《 Mia? Sei stata tu ad andare a ballare con quel tizio.》
Incrocio il suo sguardo per qualche minuto, prima di riposarlo sul disinfettante che ho in mano.
《Quel tizio ha un nome, si chiama Alex.》 Sussurro con fermezza, tamponando ancora.

Ruota gli occhi al cielo.
《Ti interessa anche il nome ora?》 Sputa sarcastico. 《Il numero te l'ha dato?》
Scuoto la testa, indifferente.

《Smettila, ci ho solo ballato.》 Affermo con nonchalance. 《Perché ti agiti così tanto?》

Sbuffa, puntando il suo sguardo sui miei occhi concentrati a disinfettarlo ancora. 《Sai che sono geloso di te..》Borbotta con la voce bassa, poggiando l'altra mano sulla mia coscia tesa e iniziando ad accarezzarla. Il suo movimento riesce a propagare dei brividi sulla spina dorsale, tanto quasi da farmi portare la testa all'indietro di qualche centimetro.
Sorride a quella scena, gustandosi i movimenti e l'effetto che ha su di me, sul mio corpo.
《Ma ora sono qui con te.》 Sussurro, guardandolo negli occhi. Mi sposto dalle sue gambe, per prendere una fascia di cotone dal mobiletto, e la srotolo sulla sua mano per tenere ferme le ferite e farle cicatrizzare.

Annuisce in risposta, continuando ad accarezzarmi la coscia.
《Non sai quanto ne sono felice.》 Sussurra con un sorriso, alternando lo sguardo tra la sua mano fasciata e i miei occhi verso essa.
《Ecco fatto.》 Mormoro, mettendo al loro posto il disinfettante e il cotone.
《Ora non dovrebbe dare così fastidio, ma nei prossimi giorni potresti sentire lieve dolore.》

Sorride nuovamente con lo sguardo verso la sua mano fasciata. 《Grazie alla mia infermiera personale.》 Sussurra, allungando una mano sul mio bacino per trascinarmi vicino a lui.
Mi spunta un sorriso.
《Non farci troppo l'abitudine, però.》 Gli pizzico leggermente il naso, notando il suo sorriso.

Christopher

Si allontana da me, dal mio corpo che in questo momento la vuole più di qualunque altra cosa  uscendo dal bagno e lasciandomi solo in quella stanza, con lo sguardo fisso sul mio riflesso allo specchio.
Merda, vederla ballare con quel ragazzo mi ha reso impotente e fragile, per quanto possa sembrare strano ha avuto effetto su di me, per la prima volta è stata la gelosia a vincere.
Non ho mai permesso una sua vincita, ma con Alice non so nemmeno io cosa stia facendo.

È lei a mandarmi fuori di testa, è lei a sconvolgere le mie giornate e a renderle perfette al tempo stesso, è lei che con i suoi occhi e il suo sorriso è riuscita a farmi desiderare di raggiungere per la prima volta un traguardo irrangiungibile per me. La dolcezza nei suoi occhi, mischiata a quell'indifferenza per il mondo, quella forza che tiene nascosta dentro di sé, il modo di saper tenermi testa è una delle cose che mi fa impazzire.
Lei mi fa impazzire.
In tutti i sensi possibili.

Mi avvicino alla porta del bagno, aprendola e uscendo da quella stanza per poi richiuderla alle mie spalle. Il suo sguardo nel mio.
Si blocca al centro del corridoio, fissandomi con uno sguardo interrogativo. 《Uhm, ero andata a mettermi il pigiama.》 Si giustifica, avanzando di qualche passo verso di me.
La solita maglia nera che risalta il suo petto, e la solita tuta lunga che le fascia perfettamente le gambe.

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