Capitolo 25❌

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Alice

Tutto ciò che io ho sempre aspettato da un fratello, un abbraccio o un carezza che sia, l'ho ricevuto da qualcuno che non conoscevo nemmeno, ed era così familiare e così tanto atteso in quel momento che sembrava non ricevessi abbracci da un lungo periodo.

《Ehi Cameron, Chris ti sta cercando.》 Ci annuncia una voce, proveniente dalla finestra.

Mi sciolgo immediatamente dall'abbraccio, e sposto lo sguardo verso la finestra.
Jason, in piedi, appoggiato sul vetro della finestra aperta che ci osserva da qualche minuto.
Sembrerebbe molto inquientante.

《Non ti ha detto cosa voleva?》 Domanda Cameron, visibilmente scocciato.
Jason scuote la testa, evitando di parlare. Cameron sbuffa, mi guarda negli occhi per poi lasciarmi un bacio sulla fronte e alzarsi per raggiungere l'interno.

Lo guardo incamminarsi verso la porta a finestra, senza girarsi indietro e mi spunta un sorriso.
Sono felice di aver risolto il problema con lui, non era proprio un grande problema, ma bene o male occupava una parte della mia coscienza e in questo modo ho finalmente dato risposte alle domande che mi affliggevano da tempo.

Decido di entrare, per non rimanere in terrazzo con lo sguardo di Jason puntato contro.
Non appena mi alzo e mi avvicino a lui con passi lenti, lo sento sospirare. 《Cos'è? Hai deciso di provarci anche con lui?》
La sua voce spruzza odio e rancore, lo stesso rancore che porta con sé da anni. Lo stesso rancore che riversa su di me, mischiato ad odio, indifferenza e menefreghismo.

《Non ci ho provato con nessuno, abbiamo solo chiarito una situazione.》 Sentenzio, difendendomi dai suoi continui attacchi ingiusti.

《Si certo, e immagino anche che l'abbraccio amichevole che vi siete dati, ne faceva parte.》
Mormora, alquanto irritato.
Perché si sta agitanto in questo modo?

《Hai detto bene, ne faceva parte.》Ribatto.
《Mi controlli anche ora? Non ti è mai importato nulla della mia vita, ed ora invece vuoi avere pieno controllo?》

《Non voglio avere nessun controllo su di te.》 Parla lentamente.

《Allora, che problema hai se lo abbraccio o meno? Hai sempre dimostrato indifferenza nei miei confronti, tanto quasi da nascondermi a tutti, come fossi qualcosa di brutto o di orribile da avere. Ho vissuto buona parte della mia vita, senza un fratello che avrei desiderato avere al mio fianco, nonostante abbia avuto dei genitori di merda. Ma tu non c'eri mai. Tu non c'eri mai, quando io avevo bisogno di te. Non c'eri mai ai miei compleanni, o alle feste di Natale. Non c'eri mai agli spettacoli scolastici, o alle gite. Non c'eri mai quando cadevo, e mi facevo male. Non c'eri mai quando ho avuto la prima delusione amorosa. Non c'eri mai quando volevo che tu fossi lì con me.》Sbotto, agitandomi.
Una lacrima mi scende sulla guancia, avvisandomi del fatto che sto piangendo.
Qui, davanti a lui.
《Ho sempre voluto un fratello che mi amasse, che mi dimostrasse di esserci e nonostante tu mi mostrassi indifferenza, io continuavo a volere un fratello così. Ma non ho mai avuto nulla di tutto ciò e non ho ti ho mai chiesto niente.》 Continuo, piangendo.

Porto una mano sulla guancia, tentando di asciugare la parte umida e di nasconderla come meglio posso.
Mi avvicino a lui, con le lacrime agli occhi, prima di entrare in casa.
《Tu non sei mai stato un fratello per me.》 Sussurro, con quanto più diprezzo e freddezza riesco a metterci, con l'intento di fargli capire il male che mi ha causato il suo portare rancore alle persone che tengono un minimo a te.

Detto ciò, mi fiondo al piano superiore, dritta nella mia camera, con la speranza di non voler sentire più nessuno per il resto del giorno.

Jason

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