AliceSento una mano scuotere il mio braccio continuamente.
Mugulo qualcosa di incomprensibile anche a me, e apro gli occhi guardando il mio braccio, e cercare di darmi una spiegazione. Vedo la figura stanca di Sarah, con ancora la divisa da cameriera addosso, sospirare per poi sorridermi.
-Finalmente ti sei svegliata.- Afferma guardandomi, mentre si siede sul suo letto.-C..che ore sono?- Biascico, stropicciandomi gli occhi, per poter mettere a fuoco ciò che mi circonda.
Sembra confusa e decisamente stanca, mentre sposta lo sguardo verso l'orologio sulla parete, vicino alla nostra foto fatta in un pub. -Sono esattamente ... le 16:38.》Mi informa, riportando lo sguardo su di me.
Spalanco gli occhi.
Ho dormito per due ore di fila? Non mi ricordo di aver fatto incubi, anche perché mi ha svegliato lei stessa. Forse per una volta sono riuscita a controllarli, anche se sinceramente non ricordo come ho fatto.
-Sai per caso se ho urlato oppure se mi sono mossa nel sonno?- Le chiedo, leggermente preoccupata. Non so se questo fatto degli incubi vuole significare qualcosa, so solo che mi sembra strano.-Quando sono arrivata, ti ho sentita urlare. Ti sei calmata quando ti ho toccato il braccio.- Mi rivela, con una strana punta di tristezza nella voce.
La guardo con la stessa delusione che ha lei, e abbasso lo sguardo verso le mie mani, iniziando a giocarci distrattamente.
-Mi dispiace Ali.- Si china verso di me, afferra la mia mano e la stringe alla sua. -Riusciremo a farcela.-Le sue parole sono d'aiuto, per quanto mi riguarda, lei è stata la mia unica famiglia da quando vivo con lei. Mi ha aiutata in tutto, e le devo molto. Non so come ho fatto a non accorgermi che un altro incubo si è aggiunto alla lista, non so proprio come io abbia fatto. Ero stanca? Può darsi, ma è fin troppo strano non accorgersi dei propri incubi.
Quando sono arrivata qui, ero spenta e chiusa. La mia vita era monotona, come ora d'altronde, ma sinceramente se devo dirla tutta so che sono cambiata. So che ce l'ho fatta, e che ce la farò prima o poi a far scomparire le immagini dalla mia testa, le parole, e il dolore negli occhi di quella bambina triste, e quelli della mia presunta "madre". Non sarebbe nemmeni opportuno chiamarla in questo modo, ma geneticamente, lo è sempre stata.
-Grazie Sarah.- La abbraccio improvvisamente, stringendola a me.Quando ci stacchiamo, poso il mio sguardo interrogativo su di lei, chiedendomi dove sia andato a finire il tipo di stamattina.
-Che c'è?- Si lamenta, notando la mia espressione contorta, mentre concentra la sua attenzione nel cambiarsi per indossare degli abiti puliti.
-Dove hai lasciato il tuo ragazzo di stamattina?- Chiedo alzando un sopracciglio, in tono di sfida.-Se ne è andato. Non è mica il mio ragazzo, è stata solo l'avventura di una notte. Vorrei poter dire che fosse il migliore, ma purtroppo no. Uguale agli altri.- Si difende con uno sguardo annoiato e infelice.
Faccio una risatina.
La solita vecchia Sarah a cui non importa delle sue conquiste, se non per sfrutto parzialmente sessuale.-Sei la solita stronza.- Affermo, alzandomi dal letto.
- Mhm, probabilmente hai ragione, quando incontrerò quello giusto te lo farò sapere.- Detto questo esce dalla mia camera, ma non prima di avermi fatto un occhiolino abbastanza malizioso.L'improvviso suono acuto del campanello del portone, mi fa sobbalzare. Chi sarà mai?
Aggiusto i miei capelli in una crocchia disordinata, e cammino verso la porta per aprirla. La faccia di un ragazzo sbuca da essa, e lo osservo interrogativa.
-Ehm, scusami tu saresti?- Chiedo, continuando a non capire.Mi sorride maliziosamente, entrando.
-Ehi bambolina, presumo tu sia amica di mia sorella.- Mormora, marcando la voce scura.-Tua sorella? Se ti riferisci a Sarah, allora è in cucina.- Rispondo indicandogli la strada.
Lo osservo camminare verso di essa con uno sguardo che non promette nulla di buono. Sarei abbastanza curiosa di andare a sentire la loro conversazione.
Sbuffo, facendo per chiudere il portone, ma una mano lo blocca, aprendolo nuovamente. La figura di un ragazzo compare sulla soglia, ma a mio malgrado percepisco di conoscerlo.
Non capisco perché me lo ritrovo in qualsiasi posto.
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STRONG Demons❌
Roman d'amourMa perché mai una ragazza deve vivere il costante incubo dell'abbandono dei suoi genitori? Due occhi, capaci di trasmetterti la sua intera anima, e una mente confusa, decisamente troppo confusa. Sarà ancora più confusa quando un diciannovenne dai ca...