Sono qui, seduta sul letto della mia stanza ad osservare intenta la mia camera.
L'armadio vuoto, le valigie pronte,il biglietto appoggiato sulla scrivania e la lettera per Elettra sul comodino.
I miei libri di storia impacchettati, me li farò poi inviare quando mi sarò sistemata.
Devo sbrigarmi, il taxi mi sta spettando di sotto e l'aereo parte tra 3 ore.
Mi riprendo e scendo velocemente le scale per poi uscire l'ultima volta da casa mia.
Finalmente i miei zii sono riusciti a sistemare le carte per l'iscrizione a scuola, parte della retta sono riuscita a pagarla da me grazie ai miei risparmi, ciò che hanno dovuto aggiungere loro glielo ridarò col tempo.
Infatti mi sono ripromessa di trovare subito un piccolo impiego che mi permetta di guadagnare i soldi sufficienti per estinguere presto il mio debito anche se non so ancora molto bene a quanto ammonta.
Di questo ne stavo proprio parlando ieri con mio cugino Max che mi ha informato del fatto che nel negozio in cui lavora il suo ragazzo cercano personale, devo proprio mandare il mio curriculum e sperare che mi prendano.Butto un occhio sul cellulare per guardare le ore, 17.00.
Emma sarà ancora in facoltà, studia per fare il medico legale, è sempre stata la figlia perfetta lei agli occhi dei miei genitori ma nonostante questo con noi fratelli più piccoli è sempre stata dolce e affettuosa, non si è mai comportata da essere superiore...o almeno questo la maggior parte delle volte ma siamo pur sempre umani quindi è normale a volta comportarsi in determinati modi.
Tyler, invece, sarà in giro con i suoi amici anziché studiare. Lui ed io siamo sempre stati visti un po' di traverso dai miei genitori, forse perché abbiamo sempre fatto di testa nostra. Più di una volta ci hanno definito un'organizzazione a delinquere...forse non hanno nemmeno tutti i torti visto che mio fratello tira fuori la mia parte ribelle.
Basti pensare che quando ho tinto per la prima volta i capelli ero con lui, siamo usciti per un semplice giro in bicicletta e siamo tornati dopo cinque ore, io con i capelli completamente color magenta mentre lui con il ciuffo castano chiaro diventato biondo. Era una cosa che volevo fare da molto tempo ma avevo sempre avuto paura, finché lui non mi ha trascinato dal parrucchiere e lì mi sono dimenticata di tutto quello che sarebbe potuto accadere dopo.Mamma e papà invece staranno tornando dal lavoro. Sono sempre molto di fretta il pomeriggio che non fanno caso alla mia presenza o assenza. Si ricordano di me solo quando arriva il momento della cena, questo probabilmente è dato dal mio stare sempre chiusa in camera, in silenzio, aggiungiamo il fatto che mi muovo molto silenziosamente e per questo motivo da sempre per scherzare i miei dicono che è come non avermi in casa.
Il mio pensiero va poi ad Elettra, la mia unica amica, che sarà sicuramente agli allenamenti di pallavolo. Domani ha una partita importante e sicuramente il suo unico pensiero durante questi allenamenti extra sarà l'unica possibilità da lei contemplata...la vittoria. Nel suo vocabolario credo che non esista la parola sconfitta, ed è anche vero che la sua squadra non perde quasi mai. Quando c'è lei in campo gli avversari tremano addirittura sapendo quando forte colpisce la palla e quanta grinta ci mette nel gioco.
Un sorriso amaro però compare sulle mie labbra, sarà la sua prima partita a cui non parteciperò. Da quando ha iniziato sono sempre andata a fare il tifo per lei e per la squadra ma domani, per ovvie ragioni, non sarò presente.Nessuno sapeva della mia partenza, anche se credo che Elettra stesse aspettando il giorno in cui sarebbe avvenuta, ma credo proprio che non si sarebbe mai aspettata che me ne sarei andata così presto e senza nemmeno avvisarla, ma se avessi aspettato anche solo il giorno dopo la sua partita avrei rimandato tutto, solo per poter stare ancora un po con lei ma secondo me è stato meglio così.
Nessuna scena di addii in aeroporto, niente lacrime, il tutto sarebbe stato ancor più difficile di quanto comunque non sia anche così.Guardo fuori dal finestrino la città scorrere veloce davanti ai miei occhi.
Arrivederci Italia, mi hai cresciuto per 17 anni, mi hai fatto innamorare dei tuoi monumenti e della storia; mi hai fatto odiare gli errori commessi da alcuni imbecilli che non hanno saputo e che non sanno apprezzarti e valorizzarti per quello che sei.
Ti ringrazio per avermi fatto conoscere la mia migliore amica, per avermi accolta e per avermi mostrato quanta bellezza si può trovare in un vicolo di un piccolo paese sperduto tra le colline, o sulla costa.Ripensando a quanto mi ha offerto questa nazione una lacrime scappa solitaria dai miei occhi.
Guardo ancora il telefono, e con sorpresa noto che è passata già un'altra ora infatti l'orologio digitale segna le 18.00.
Nessuno ancora si accorgerà della mia assenza, è presto per i nostri orari.
La porta della mia camera come al solito chiusa, la radio accesa in salotto per tenermi compagnia, forse quest'ultima è l'unico segnale che avverte della mia presenza. Nonostante la mia camera sia al piano superiore della nostra villetta, accendo sempre la radio e la lascio a volume basso per spezzare un po' il silenzio che spesso accompagna i miei pomeriggi casalinghi.
Potrei benissimo star studiando o leggere il mio nuovo libro sulle invasioni vichinghe che ho comprato un paio di settimane fa.
Ma puntualmente mio fratello Tyler alle 18.30 viene in camera mia per rompermi le scatole. È il nostro piccolo rito quotidiano.
Entra in camera senza bussare e si butta sul mio letto cominciando a chiedermi cose random. Dopo una breve chiacchierata finisco sempre per aiutarlo ,o per meglio dire costringerlo, a studiare, solo perché frequenta il liceo artistico non può mica permettersi di trascurare le materie non di indirizzo, anche la matematica o la geografia sono importanti.
O almeno questo era il nostro piccolo rito fino ad oggi, durante il quale discutevamo liberamente di qualsiasi cosa ci passasse per la testa.Penso che anche lui si aspettasse la mia partenza, secondo me sentiva anche la mia voglia di partire entro la fine del mese solo che non mi ha mai detto niente a riguardo se non "Fa quello che ti rende veramente felice Avril", e gli sono grata del consiglio che mi ha dato.
Improvvisamente durante il check-in sento il cellulare vibrare in tasca ma mi impongo di non prenderlo. Guardo l'ora sul grande schermo dove sono indicati i vari voli con i rispettivi orari, 18.40. Tyler, ecco chi potrebbe chiamarmi a quest'ora.
"Signorina tutto apposto?" chiede gentilmente la signorina al bancone, "Si certo" affermo ritirando i miei documenti e tutto ciò che mi serve per imbarcarmi.Arrivata sull'aereo prendo posto e subito metto in modalità aereo il cellulare, cercando di ignorare le chiamate e i messaggi ricevuti da parte della mia famiglia, ma un messaggio attira la mia attenzione. È un SMS normale da parte di Elettra.
<< Buon viaggio cittadina del mondo, spero che tu possa trovare la felicità che qui non sei riuscita a trovare.
Elettra>>Un'altra lacrima scende dai miei occhi. E proprio mentre l'aereo decolla io mi preparo ad un viaggio di 20 ore.
Hola a todos!
Primo capitolo della storia, spero possa piacervi.
Mi sono dimenticata di dire che la foto del primo capitolo è stata gentilmente offerta dalla mia amica nonché gemella per scelta Serena, e devo ringraziarla perché senza saperlo ha centratto appieno il viso che mi immagino per Avril.
Grande Twin che riesci sempre a capirmi anche quando io stessa non ci riesco.
Ci sentiamo al prossimo capitolo gente
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Half Aussie||5 Seconds Of Summer
FanficAvril Smith è una ragazza di soli 17 anni che decide di lasciare la sua vita in Italia e partire per l'Australia, paese d'origine del padre. Partendo però abbandona due persone importantissime per lei, il fratello minore Tyler, col quale ha un rappo...