1 mese dopo
E incredibile come sia già passato un mese da quando sono partita e mi sono trasferita qui a Sydney.
Per fortuna mi è stata assegnata una camera singola perciò ho potuto personalizzarla come più volevo, attaccando poster di Avril Lavigne, la mia cantante preferita, sistemare tutti i miei libri di storia sulla libreria che si trova sulla parete destra della stanza, mettere in una scatola sotto il letto tutte le mie candele profumate, che poi sono solo quattro ma dettagli, che uso sempre quando voglio rilassarmi.
Nel bagno collegato alla stanza sono già stati disposti i numerosi prodotti che uso per i capelli, con la scusa che li tingo di frequente uso oli e prodotti particolari per evitare che i capelli si rovinino troppo.
Sono anche riuscita a trovare un lavoro, sono ufficialmente commessa del negozio di abbigliamento nel quale lavora anche James, il sabato pomeriggio i clienti possono chiedere a me per taglie, colori, capi e cose varie.
Ma parlando di cose serie, il mio vicino di armadietto è un tipo strano, capelli color miele, mossi o per meglio dire ricci, nei quali è sempre annodata una bandana.
In questo periodo lho sentito ridere in moltissimi modi diversi, non credo nemmeno sia normale come cosa e poi indossa sempre degli skinny jeans neri che sono praticamente la sua seconda pelle, secondo me se li è messi una volta ed essendo così stretti non è più riuscito a toglierseli. Lunica cosa che cambia, oltre alla bandana, sono le maglie e canottiere di band a me sconosciute. Credo che siano gruppi rock ma non ne sono sicura. Qualche volta ha provato ad attaccare discorso ma non ha mai funzionato, dopo poco però lha subito capito che io voglio stare in pace, da sola con i miei post-it e libri di storia che tutti giudicano noiosissimi.
Una cosa però ci accomuna, sia io che lui insieme al suo gruppo di amici veniamo identificati da molti studenti come quelli strani, io...beh perché sono io, mentre loro perché a quanto pare amano la musica e hanno una band. Io la trovo una cosa molto figa invece, però si sa come vanno le cose tra i ragazzi, se sei uno sportivo sei figo, se non lo sei, beh sei uno sfigato. E questo non cambia da emisfero a emisfero.
Io comunque sono abituata ad essere additata in questo modo dai piani alti della piramide scolastica che ormai non mi pongo nemmeno il problema.
Dal punto del mio rendimento scolastico tutto nella norma, in storia sono la prima della classe nel corso avanzato e di questo ne sono fiera, in matematica me la cavo, arrivo al minimo sindacale richiesto dal corso base, in questo modo non rischio di essere bocciata in questa materia.
In questo periodo ho anche esplorato tutta la sezione storica della biblioteca, credo di aver visto la bibliotecaria emozionarsi quando mi ha visto avvicinarmi verso quella sezione di mia spontanea volontà e non costretta da qualche strana ricerca di scuola. Inutile dire che ora conosco tutti i volumi presenti nella sezione e la bibliotecaria mi vuole un bene dellanima, mi racconta sempre di quando era giovane e del suo grande amore, morto in guerra. Si erano appena sposati quando lui era stato costretto a partire.
Per riassumere, la mia vita procede come al solito.
Sento Ty ed Elettra tutti i giorni via Skype, certo non è come parlarci faccia a faccia ma per ora, nonostante le nove ore di fuso riesco a rimanere in contatto con loro.
Proprio mentre sto per chiamare su Skype mio fratello sento bussare alla porta, oggi sono andata a pranzo dagli zii come tutte le domeniche ma non credo di aver dimenticato nulla a casa loro. E poi sono le 10 di sera, se anche fosse così proprio ora dovevano riportarmela?
Con la calma degna di un bradipo vado ad aprire la porta, ma davanti alla porta non mi aspettano i miei zii o mio cugino con James, ma lo strano ragazzo che ha larmadietto vicino al mio. Solo che adesso non ha la bandana e indossa degli occhiali da vista che lo fanno sembrare quasi una persona normale.
"Ciao sono Ashton Irwin e sono il tuo vicino di armadietto" si presenta come se fosse la prima volta che lo vedo, ma non è così, "Cosa vuoi?" chiedo andando diretta al punto, altra mia caratteristica, odio i giri di parole.
"Ecco vedi Avril, siamo nella stessa classe di storia solo che tu sei la migliore mentre io il peggiore. Non so se ti sei accorta di come mi guarda la strega ogni santa volta che mi vede nel banco infondo, ma a parte questo, vorrei chiederti se per caso saresti disposta ad aiutarmi?" chiede quasi in imbarazzo.
È la prima volta che qualcuno di a me completamente sconosciuto mi chiede una mano in storia.
"Non saprei" "Dai sono nella merda totale, rischio di essere bocciato in storia se continuo di questo passo. Sei la mia ultima spiaggia" esclama quasi supplicante, "Scusa ma non potevi tentare con il corso base oppure chiedere ad un tutor?" "No e no, mi volevano rifilare solo nerd più sfigati di me praticamente, quelli che gioiscono quando ti vedono disperato nello studio" sbotta quasi schifato da quel comportamento che sinceramente detesto anche io. Siamo studenti, tutti nella stessa barca, se non ci aiutiamo tra di noi chi ci può salvare?
"Ok, quando vuoi iniziare?" chiedo sospirando e cercando di sorridere, "Per me anche subito!" esclama sorridente e felice, ma è pazzo per caso?
"Eh no caro mio, tu ora mi dici da dove hai problemi così io ci lavoro sopra preparando una lezione e domani pomeriggio verso le 17.00 vieni che iniziamo" spiego chiudendo gli occhi e massaggiandomi le tempie pensando in che guaio mi sono cacciata.
Improvvisamente mi sento stringere in un abbraccio, credo che potrei morire soffocata da un momento allaltro. E poi non ho mai amato il contatto fisico con qualcuno in cui non sono in confidenza.
"Ashton staccati" subito sibilo con la poca aria che mi è rimasta nei polmoni,"Certo scusami, è che sono un tipo molto espansivo, al contrario di te a quanto pare" ridacchia, rilasciandomi dalla sua presa mortale, "Vedo che hai capito, ora vai che ho da fare" e detto ciò il ragazzo se ne va e io me ne posso tornare tranquillamente sul mio letto per fare la video-chiamata con mio fratello.
Tyler mi racconta di come si stia mettendo sotto con lo studio solo per venirmi a trovare durante le vacanze pasquali, il bello che siamo solo a febbraio ma meglio così.
Mi dice che la mia camera è strana completamente vuota, è rimasto pochissimo di me in quella stanza, mi ha detto che sente perfino la mancanza dei miei post-it sparsi per casa e che ha iniziato ad usarli solo per sentirsi in qualche modo vicino a me. Lo sapevo che prima o poi avrei contagiato qualcuno con questo mio modo di fare.
Dopo aver parlato per circa unora il sonno prende il sopravvento per entrambi visto che qui a Sydney sono le 22.55 di domenica sera mentre in Italia sono 6.57 di lunedì mattina.
Chiusa la chiamata la mia testa cade da sola sul cuscino e subito mi addormento sorridendo ripensando a quanto io sia felice qui in Australia anche se alcune persone a cui voglio un sacco di bene sono lontanissime.
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Half Aussie||5 Seconds Of Summer
FanficAvril Smith è una ragazza di soli 17 anni che decide di lasciare la sua vita in Italia e partire per l'Australia, paese d'origine del padre. Partendo però abbandona due persone importantissime per lei, il fratello minore Tyler, col quale ha un rappo...