Half Aussie||5 Seconds Of Summer

Capitolo 7

"La sigaretta ti dona un'aria malinconica" sussurro facendolo sobbalzare.

Nel silenzio che regna in questa ala dimenticata della scuola anche solo il nostro respiro riecheggia arrivando totalmente amplificato alle nostre orecchie.

"Che cosa ci fai qui?"chiede buttando fuori il fumo e appoggiando la testa al muro e chiudendo gli occhi.

Potrei dirgli che i gli altri mi avevano raccomandato di lasciarlo in pace, potrei dirgli che ho costretto Luke, Ashton e Calum a farmi dire dove potesse essere andato a nascondersi. Potrei dirgli che se vuole sfogarsi io sono qui per ascoltarlo, anche perché non so tutta la storia e non posso giudicarlo. Potrei abbracciarlo e fargli capire indirettamente che pur conoscendoci da poco può contare su di me. Potrei dire e fare tante cose ma non faccio niente di quello che si potrebbe fare.

"Mi fai fare un tiro per favore?"chiedo sedendomi accanto a lui, "Sicura? Non è che la prima volta e mi muori qui?" domanda alzando un sopracciglio, "Dai, da quando pensi a queste cose" scherzo cercando di farlo sorridere e ci riesco.

Appena me la passa subito inspiro la nicotina, e subito sento i miei muscoli distendersi. Da quanto tempo mi mancavano queste sensazioni, ma è proprio per evitare di dare inizio ad una dipendenza avevo deciso di concedermene una al mese.

"Non ci avevi mai detto che fumi" "Non  ho mai detto il contrario" "Hai ragione".

Restiamo in silenzio, uno accanto all'altro, ognuno perso nei propri pensieri, con come unico punto di incontro la sigaretta che continuiamo a passarci, finché ormai completamente consumata la spengo con la punta delle scarpe mentre un ultimo sbuffo di fumo lascia le mie labbra.

"Sai Michael, tu sei l'unico che da quando sono qui mi ha chiesto il motivo della mia partenza. Cioè molti me lo hanno chiesto giusto per convenienza mentre tu me lo hai chiesto davvero con interesse, non so come spiegartelo. Adesso però voglio spiegarti a grandi linee perché me ne sono andata"
"Non sei costretta" tenta di parlare ma lo zittisco riprendendo il mio discorso.

"Sai anche io sono caduta nella trappola dell'amore. In Italia conoscevo una persona, eravamo come fratelli. Col passare del tempo però ho cominciato a vederla sotto una luce diversa, sarà stata l'adolescenza o che ne so io ma alla fine me ne sono innamorata. Prima ho cercato in tutti i modi di impormi di far morire questo sentimento così come era nato, dopo un po' però l'ho accettato e nel mio mondo perfetto io mi dichiaravo e ci mettevamo insieme. Nella realtà invece, ho tentato tante volte di dichiararmi ma la sorte mi è sempre stata avversa, prima una cosa poi un'altra e non ci sono mai riuscita. Poi lei ha cominciato a parlare di quella che credeva essere la sua dolce metà e io mi sono sentita morire dentro, capendo che a quanto pare quella che era caduta nel classico clichè ero solo io. Nonostante tutto ho spinto questa persona tra le braccia della sua anima gemella ed ora sono una coppia felice pronta a festeggiare il primo anniversario.
Sai,da questa mia vicenda ho capito una cosa,chi ama veramente vuole il bene dell'amato, che sia a tu a donargliela o qualcun altro non importa, un suo sorriso era più importante di ogni altra cosa per me. Io per vederla felice ho distrutto il mio cuore, e poi non facendocela più ho fatto le valigie e sono letteralmente scappata dallaltra parte del mondo."

Mi stringo maggiormente nella felpa di Michael, cercando di farmi piccola piccola e magari sparire per qualche ora e poter piangere in santa pace, ma così non è.

"E ci pensi ancora a questa persona?" chiede Michael avvicinandosi a me, ed io faccio lo stesso.

"Ogni fottuto secondo, di ogni fottuto minuto, di ogni fottuta ora, di ogni fottuto giorno. Il primo vero amore è difficile da dimenticare, specialmente se hai ricevuto due di picche. Ora spero di trovare qualcuno per andare avanti",sento gli occhi farsi lucidi e mi impongo di non piangere ora, è Michael che ha bisogno di aiuto non io, o almeno non ora.