"Sono stanca di questo rosso" bofonchio sedendomi al tavolo in mensa.
Angel ed i ragazzi alzano lo sguardo dal piatto sbalorditi.
"Quando una ragazza vuole cambiare stile di capelli vuol dire solo una cosa: problemi sentimentali" spiega Calum con tanto di indice alzato.
"Oppure vuole diventare calva prima dei vent'anni, o forse quello è Michael" borbotta Luke scrollando le spalle mentre il ragazzo interpellato lo fulmina con lo sguardo."Forza racconta all'unico essere dotato di cervello che cosa ti affligge" mi incita Angel facendo accigliare Luke.
"Che cosa vorresti dire scusa? Che ho la segatura in testa?" domanda alla sua ragazza che gli sorride dolcemente.
"Luke lo sai che ti amo tanto ma le donne hanno quella cosa che a voi maschi manca" comincia a spiegare sorniona ma, ovviamente, Luke la blocca di colpo sorridendo in modo strano, "Due tette? No perché sai a me piacciono molto le tue"
"No. Dei neuroni funzionanti che non si focalizzano solo su una cosa" sospira affranta."Ma ora torniamo a te Avril, da quanto mi ha detto Luke stai avendo dei problemi con Sam" riprende ad interrogarmi ed io scrollo le spalle senza molto da dire.
"Qualche problema è riduttivo ma forse tutto è andato a posto.
Questa sera usciremo e avrò una risposta ma ho uno strano presentimento.
Spero solo di star sbagliando" spiego mentre gioco con la forchetta nel piatto."Sorvoliamo allora su questa questione spinosa e racconta al buon vecchio zio Mike che colore vorresti fare" esclama il rosso guardandomi interessato e con una luce negli occhi tipica di chi parla di qualcosa che adora.
"Non saprei. Ho fatto molti colori diversi e vorrei quasi tornare al mio colore naturale" borbotto giocando con un ciuffo sfuggito dalla solita treccia a spina di pesce.
"Ma i colori naturali sono noiosi. Sono così ordinari" controbatte Michael, come se avessi detto una grandissima cazzata.
"Non lo so, non mi sento nessun colore particolare adesso come adesso.
Tutta questa situazione instabile con Sam mi sa sentire perennemente sul ciglio di un precipizio. Un passo falso e cado giù nel vuoto, un passo indietro e sono salva ma con la voglia di tornare sul bordo per provare ancora quell'adrenalina.
Ma infondo la vita non è un continuo essere sul bordo del precipizio?""Viola" sussurra Ashton giocando con il ghiaccio dentro la sua coca cola.
"Viola?" domando incerta al ragazzo che annuisce solamente.
"Il viola è un colore molto particolare. Nel rito cattolico è il colore dell'attesa quaresimale, questo suo uso religioso si ricollega anche alla scaramanzia che gli attori hanno verso quel colore. Infatti in tempo quaresimale non lavoravano e perciò ancora oggi non è di buon augurio indossare qualcosa di viola.
Il viola è anche considerato il colore dell' adolescenza per via della sua ambiguità. Un colore che secondo me sa di morte e di vita" spiega il riccio serio, le mani incrociate al petto e lo sguardo puntato verso il pavimento."E tu come le sai queste cose? Non mi ricordo che tu abbia mai avuto una passione per l'arte o cose simili" chiede stranito Calum sporgendosi leggermente verso l'amico.
"Me lo aveva raccontato qualche tempo fa Camille. Lei e la sua assurda passione per i colori riferiti agli stati d'animo" ride con amarezza il riccio prima di ripiombare nel suo silenzio che lo accompagna da qualche tempo.
"E che viola sia" esclamo immaginandomi già con i capelli non più rossi.
...°°°...°°°...
Da piccola mi è sempre piaciuto andare al luna park. L'atmosfera giocosa, l'odore dolce dello zucchero filato, la musica, lo scoppiettio dei pop corn e tutte le luci delle bancarelle hanno sempre creato in me emozioni piacevoli.
Ogni volta che venivamo qui a Sydney obbligavo i miei genitori a portarmici, Max e gli zii ci seguivano sempre e così passavamo tutti un pomeriggio tranquillo e all'insegna del divertimento.
Per questo motivo non ho esitato due volte ad invitare Sam al luna park. Dopo un week end così importante per noi ci vuole anche un po' di sano divertimento.
"Solo tu potevi decidere di portarmi qui il martedì sera" ridacchia la ragazza al mio fianco intrecciando le nostre dita.
"Dobbiamo parlare e ho pensato che avessimo bisogno di un posto tranquillo. E poi è un luogo che adoro" rispondo dirigendomi al banchetto dello zucchero filato, pronta a prendere una nuvoletta di quella delizia.
Samantha sospira restando un po' più indietro a me, continuando però a tenermi per mano.
"Dobbiamo per forza parlare di quello che penso io? Insomma siamo da sole, in un luna park. Possiamo fare tante cose invece che parlare" sbotta nervosa mentre la signora dello zucchero filato mi consegna il mio dolce.
"Invece dobbiamo parlarne. Voglio sapere se posso baciarti senza sentirmi una merda perché sono praticamente la tua amante.
Voglio saperti soltanto mia. Non voglio doverti condividere con nessun altro.
Voglio poter fare l'amore con te senza il pensiero di altre mani sul tuo corpo all'infuori delle mie." affermo puntando i miei occhi azzurri in quelli castani di Sam.Un velo di tristezza le copre quel colore solitamente così vivido ed io vorrei sapere per quale motivo nessuna luce brilla in lei.
Forse sta per dirmi che non ha las...
"Ho rotto con Jeremy" dice di getto rompendo il silenzio in cui eravamo cadute.
"Ma è fantastico" esclamo sorridendo afferrando un pezzo di zucchero filato.
"Già, purtroppo mi ha detto che non vuole più vedermi" borbotta lasciando la mia mano e infilando la sua nella tasca del giubbotto di pelle che indossa.
"Amore fermati un secondo" le afferro il braccio facendola voltare verso di me.
"Magari ora è solo arrabbiato ed un po' scosso. Sono sicura che tra un po' di tempo gli passerà e vorrà vederti e sentirti di nuovo."I nostri sguardi ancora incatenati e la luce nei suoi occhi si riaccende immediatamente. Il mio labbro inferiore stretto trai denti mentre le sue mani sui miei fianchi.
Le nostre labbra si ricongiungono dopo troppo tempo, i nostri movimenti dolci e lenti come se avessimo tutto il tempo del mondo.Ed infondo sappiamo che è così, siamo giovani e abbiamo tutta la vita davanti a noi per poterci amare ogni giorno un po' di più del giorno prima ma un po' meno di quello successivo.
Le mie mani che cercano di toccare ogni singolo centimetro del suo corpo anche se coperto da troppi strati di tessuto.
Samantha che mi scioglie velocemente la treccia e poi comincia a giocare con i miei capelli, arruffandoli tutti intorno alle sue dita.
I movimenti che diventano più scoordinati ed il fiato che viene meno.
Lo stomaco stretto da una morsa d'acciaio tipica solo del suo tocco.Faccio un passo indietro e calpesto qualcosa di appiccicoso che mi fa staccare immediatamente da Sammy perché mi ricordo del mio bastoncino di zucchero filato, ormai mezzo calpestato.
Guardo triste quella leccornia di cui da bambina era letteralmente dipendete.
"Andrò all'inferno per aver sprecato quello zucchero filato. Ho commesso un sacrilegio" sussurro continuando ad osservare la nuvola rosa spiaccicata al suolo.
Sam scoppia a ridere e afferra nuovamente la mia mano, intrecciando le nostre dita e portandomi verso la ruota panoramica.
"Tranquilla che all'inferno ci andrai per amare una ragazza ma ora andiamo sulla ruota panoramica e limoniamo come se non ci fosse un domani con la città come testimone.
E poi ci andremo insieme all'inferno, come Paolo e Francesca" mi sussurra all'orecchio al mora, mordendomi poi il labbro."Molto allettante come proposta, davvero" ridacchio per poi cominciare letteralmente a correre verso la nostra meta mentre Sam scoppia a ridere di gusto.
Una volta avevo sentito dire che se sentendo una persona ridere ci si sente a casa vuol dire che la si ama.
E dopo aver sentito la risata di Samantha Nelson posso affermare che la amo con tutta me stessa perché mi sono sentita direttamente in paradiso.
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Half Aussie||5 Seconds Of Summer
FanficAvril Smith è una ragazza di soli 17 anni che decide di lasciare la sua vita in Italia e partire per l'Australia, paese d'origine del padre. Partendo però abbandona due persone importantissime per lei, il fratello minore Tyler, col quale ha un rappo...