Cap.VIII

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《Ciao Rossini》ghignò Sfera, il passamontagna rosso calato sul viso mentre mi teneva per il braccio.
《Isabella》mormorò mio padre, aveva una tuta da ginnastica grigia e delle vecchie scarpe. Gli corsi incontro divincolandomi dalla presa di Sfera e abbracciandolo. Pianse contro la mia spalla, mentre gli accarezzavo la schiena. Si staccò, accarezzandomi e mormorando cose incomprensibili. 《Okay basta che me la sciupi》disse Sfera, prendendomi il polso e mettendomi dietro di lui. 《Dacci i soldi e ti diamo Isabella》continuò. Mio padre fece una faccia sconsolata, prima volse lo sguardo verso me, poi verso il ragazzo con il passamontagna. 《P-posso prendere delle cose nella mia stanza?》mormorai a Sfera. Lui annuì, iniziando a frugare per casa mia mentre mio padre gli supplicava di smetterla.
Presi dei vestiti, altri libri di scuola, l'MP3, le cuffie, alcuni soldi, libri per la lettura e degli orecchini. Questi ultimi li nascosi per impedire che venissero venduti.
《Fatto?》chiese una volta tornata nel salotto. Il ragazzo teneva in mano una mazzetta di banconote, mentre mio padre continuava a piangere. 《Te ne mancano pochi e poi la tua figlioletta torna qua》ghignò, tirandomi a se e dandomi un bacio sulla guancia, mentre mi scansai. Mi diede uno schiaffo. 《Cosa ti ho detto?》urlò. Mio padre cercò di avvicinarsi, ma Sfera mi prese ed uscimmo dalla casa.
《Quanto ha dato?》chiese Charlie, mentre prendeva i soldi e li contava.
《Ti ha dato uno schiaffo?》mi sussurrò Tedua, una volta che mi ero seduta accanto a lui. Scossi la testa, mentre lui mi accarezzava la guancia. Mi scansai, sospirando e mettendomi la faccia tra le mani. 《Isabella》mi chiamò Sfera. 《Stanotte vieni a fare una rapina con noi》
****
《Preso tutto? Bella tu farai da palo》istruì Charlie. 《Mario alla pistola e Gionata prendi i soldi. Io intrattengo le persone》ripetè il piano. Annuii, raccogliendo i capelli dentro il passamontagna nero. Quello di Charlie era blu, quello di Tedua era arancione. Lo avevamo tutti indossato, a parte lui, che mi fissava.
《Gio io non la voglio portare. Chiamiamo Diego o Ghali o Matteo o Mirko o...》tentò di trovare un'altra soluzione, ma ciuffo rosso lo fermò.
《Obbedisci Mario. Lei verrà con noi. Non mi frega se le succede qualcosa》disse a denti stretti. 《Vedi di non fare cazzate pischella》mi sussurrò, prima di prendermi per il polso e trascinandomi fuori. Una mano strinse la mia per un breve tempo, poi Tedua mi soprassò e si mise alla guida.
Arrivati alla banca, andammo nel retro dell'edificio e mi misi nel parcheggio, mentre i ragazzi entravano. 《Stai attenta》mi sussurrò Charlie.
Passarono una decina di minuti e si sentii un allarme suonare. Le persone nel parcheggio se ne andarono, mentre alcuni chiamavano la polizia.
《Ora!》mi urlò Sfera. Corsi in macchina, accendendo il motore e spostandomi poi dietro. I ragazzi entrarono correndo, mentre la borsa con i soldi veniva lanciata accanto a me e Charlie. Ridacchiarono mentre si dirigevano verso una discoteca.
《Ecco come li useremo》

Bang Bang/TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora