Cap.XVIII

1.3K 72 3
                                    

Il freddo investii il mio viso, facendomi stringere nel mio cappotto. Il ragazzo mi teneva le mani legate dietro la schiena, mentre mi spingeva bruscamente. Mi caricarono in un auto beige, poi mi misero un sacco in testa e non vidi più nulla: sentivo voci indistinte, mani che mi toccavano viscidamente e le mie lacrime calde e salate. L'auto si fermò, mentre mi trascinarono dentro ad un edificio abbandonato. Mi tolsero il cappuccio,  lanciandomi su una sedia posta al centro della stanza vuota. A terra, siringhe e giornali coprivano il pavimento, sui divani consunti e vecchi, ragazzi e ragazze bivaccavano fumando e mangiando passandosi droghe di ogni genere. In un tavolo, erano posate una ventina di pistole.
《Parla》disse uno, avvicinandosi a me togliendo la sicura alla pistole che teneva in mano. 《Dove cazzo tiene i suoi documenti Boschetti》Scossi la testa, mentre altre lacrime minacciavano di uscire. 《Parla ti ho detto!》continuò, dandomi uno schiaffo. 《Hai due minuti, dopo di che vai nella stanza nera. E ti assicuro, che dopo parlerai》minacciò. Continuai a scuotere la mia testa, mentre venivo afferrata per i capelli e portata in un'altra stanza vuota, dove c'era un ragazzo che mi aspettava con una frusta ed un coltellino in mano.
《Parla》disse anche lui, puntando il coltello alla mia fronte. 《Io vi giuro che-che non so nulla, d-davvero》singhiozzai. Sentii del sangue colare sul mio braccio, mentre un pizzicorio si sviluppava nel mio arto. Feci una smorfia di dolore, il ragazzo rise. 《P.a.r.l.a》scandì. 《Non so un cazzo okay? Nulla!》urlai isterica. 《Mi ha rapita e non so cosa vogliate da lui ma non c'entro! Vi prego!》implorai continuando a piangere. Tremavo come una foglia, in confronto il trattamento di Sfera era un servizio da cameriere per i ricchi. Sentii dell'altro sangue colare dalla mia guancia, poi mi assestarono uno schiaffo, la mia testa sbattè contro al muro, mentre il ragazzo mi toglieva la maglia. 《No, per favore, no》chiesi, mentre il mio petto aderiva contro il muro. Arrivarono 20 colpi, poi tutto cessò. Mi abbandonai sporca, sanguinante e sfinita su una poltrona.
***
《Non ti abbiamo detto di dormire. Sveglia》disse "il boia", tirandomi i capelli. 《C'è Boschetti con Molinari, alzati》ordinò. Strinsi le mani sui manici della poltrona, mentre il ragazzo mi prendeva per i piedi e mi trascinava sul pavimento, fermandosi qualche volta e assestandomi calci, per farmi parlare. Tedua faceva avanti ed indietro per la stanza, si mangiava le unghie, mentre Sfera teneva contro la parete 5 ragazzi, puntandogli una pistola contro.
《Eccola qua, il vostro fiorellino》ghignò il boia, spingendomi al centro della stanza. Cercai di coprirmi alla bell'e meglio, sia per il freddo che per pudore. 《Mi sembra un po' appassito》continuò, accarezzandomi la guancia con il coltello. Il pugile trattenne il respiro, mentre ciuffo rosso mi guardava impassibile. 《Boschetti ci servono i documenti. Le faccio passare altri venti giorni qua dentro se no》minacciò, mentre la lama scivolava in profondità nella guancia ancora illesa. Sospirai per il dolore, conficcando le unghie sui palmi. 《Tenetevela》rise Sfera, dando una pacca sulla spalla a Tedua, facendo segno di andarsene. 《Finché non la riportiamo indietro, non vado via》

Bang Bang/TeduaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora