Cap.XXVI

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《Mario》sussurrai, tastando la superficie del mio letto, trovandola fredda e vuota. Aprii gli occhi, notando che il sole non era ancora sorto e che erano appena le cinque e mezza. Andai in cucina a bere un bicchiere d'acqua, scontrandomi con Charlie. 《Mi dispiace》sussurrò, indicando le armi, la droga e i soldi sul tavolo. Sollevai le spalle. 《Comunque Mario torna oggi all'ora di pranzo, era semplicemente da sua madre per staccare, non ti lascerebbe mai》Annuii, tornando a dormire.
***
Un suono fastidioso si stava propagando per tutta la stanza, facendomi sollevare. 《Buongiorno》mormorò Mario, la spalla appoggiata allo stipite dalla porta, portava una felpa gialla, dei pantaloni blu e le tn arancioni. 《Scusa》sussurrò, avvicinandosi e sedendosi accanto a me, accarezzandomi i capelli. Gli stampai un bacio sulla guancia, prendendo dei vestiti e dirigendomi al bagno. 《Potresti anche cambiarti qua eh》disse scherzoso. 《Devo fare la doccia》spiegai, chiudendo la porta del bagno e infilandomi sotto la doccia.
***
《Bella devi venire con noi, ancora》mi informò Diego, entrando in salotto e poggiando il libro che leggevo sul tavolo. 《No, nel modo più assoluto. La chiederanno come merce, no!》urlò Mario, balzando in piedi velocemente ed arrabbiato, mentre gesticolava con la cicca appena accesa tra le dita. Mi tirai in piedi anche io, poi lo guardai. 《Vado, se pensano che la mia presenza possa essere utile vado》dissi decisa, ad un centimetro dal suo viso. Aspirò la sigaretta, buttando il fumo e poi girando la testa di lato in modo che non mi finisse in faccia. 《No, sei già stata messa in pericolo, non permetterò succeda ancora, non si discute fine》Presi il giubbotto recandomi all'ingresso, prendendo la pistola. 《Non farmi incazzare!》urlò il pugile, avvicinandosi a me, paonazzo in viso. 《Posso fare ciò che voglio》urlai di rimando. Sentii la guancia pulsare, la mano del mio ragazzo tornare accanto al suo fianco. 《Oh no, nonononono》mormorò poi, prendendosi il viso tra le mani e singhiozzando. 《Scusa non volevo scusa scusa scusa scusa scusa》disse, inginocchiandosi. Gli accarezzai i capelli, mentre il pizzicorio scemava. 《Sh, sto bene》sussurrai, mentre si rialzava tremando. Portò una mano alla mia guancia ancora leggermente arrossata, accarezzandola e poi baciandola. Il salotto era immerso nel silenzio, mentre Charlie e Diego ci guardavano sorpresi. 《Bella è meglio se stai con lui, ci sentiamo per stasera》disse il riccio, dandomi un bacio sulla testa, sparendo oltre la porta insieme al moro.
***
Io e Mario non ci parlavamo da tre ore: avevamo pranzato in silenzio e poi ero salita in camera a studiare e cercare un modo per fare degli esami in modo da ottenere la mia promozione, pur avendo abbandonato la scuola. Lessi un po' in metrica, feci una versione di latino super pallosa ma che mi fece distrarre, poi lessi un manuale di genetica. Stanca, alle 20 andai in cucina per ordinare delle pizze.
《Buonasera, vorrei ordinare due pizze margherite per le 20.30 se possibile, altrimenti anche 20.45》dissi, mentre giocherellavo con l'anello che portavo sempre al dito. Credevo mi portasse fortuna: ad ogni interrogazione o compito era con me, perfino per le cose più stupide adornava il mio dito. 《Okay, la ringrazio a dopo》salutai chiudendo la chiamata e sedendomi nel divano del salotto, occupato per metà da Mario addormentato: aveva un braccio sotto alla testa, l'altro stretto al petto con la mano chiusa a pugno, aveva un'espressione rilassata, i capelli che gli accarezzavano le guance, le gambe rannicchiate. Sollevai pianissimo la sua testa, poi la adagiai sulle mie gambe, accarezzando i suoi capelli e osservandolo sorridendo.
《Mi dispiace》mormorò assonnato, prendendomi una mano e portandosela al petto, dove poi sopra poggiò la sua. 《Ero incazzato, ma proprio tanto. Nessuno mi tiene testa, a parte te》cercò di giustificarsi.
《Non voglio che ricapiti più, mi fido davvero di te Mario》mormorai, dandogli un bacio sulla fronte. Si drizzò, prendendomi il viso tra le mani e guardandomi negli occhi. 《Ci tengo veramente tanto》sussurrò, baciandomi. Il bacio divenne sempre più passionale, dato che mi misi a cavalcioni sopra di lui, muovendo il mio bacino sul suo. Mi baciò il collo, succhiando lembi di pelle, facendomi sospirare. 《Fermiamoci》mi disse, lasciandomi un bacio sotto all'orecchio. Lo guardai perplessa. 《Credo sia ancora presto, cioè è davvero difficile trattenermi ma voglio darci più tempo》spiegò imbarazzato. Ridacchiai, dandogli un bacio sul naso. 《Sei fissata con il mio naso uff》sbuffò scuotendo la testa e ridendo. 《È troppo bellino, poi è schiacciato》risi, posando di nuovo le mie labbra sul suo naso.
《Sei bellissima, sei il mio angelo》

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