《Torna dentro》mormorò Tedua a denti stretti, inginocchiato davanti ad uno degli incappucciati, una pistola puntata in fronte. Mi avvicinai al cerchio. 《Ragazzina torna dentro》urlò Sfera. 《Ciuffo rosso abbassa la voce》initimò un altro, dandogli un colpo di pistola, lasciandoli un bollo violaceo sulla fronte. 《Dateci i soldi》disse un altro ancora, togliendosi il passamontagna. 《Bimba sai qualcosa?》chiese, avvicinandosi e perquisendomi le tasche. Scossi la testa. 《Non toccarla!》urlò il pugile. La stanza calò nel silenzio, il ragazzo continuava a frugare le mie tasche e Tedua si dimenava. 《Molinari stai fermo!》urlò uno, stampandogli una mano sulla guancia con violenza. Il rumore si propagò per il salotto e chiusi gli occhi afflitta quando il ragazzo che mi stava perquisendo, trovò gli orecchini. 《Uh uh, la ragazzina ha qualcosa》ghignò compiaciuto, mostrando i miei orecchini in pelle come un trofeo. 《Dopo facciamo i conti, oh se li facciamo》disse Sfera, guardandomi in cagnesco. 《Prima li fai con me》digrignò Tedua, guardandomi ed addolcendo il suo sguardo. Aveva la guancia arrossata e gonfia, un ciuffo di capelli rivolto verso l'alto, il naso incrostato di sangue. 《Gang del bosco, non finisce qua. Buona serata》salutò il ragazzo con i miei orecchini, mentre gli altri liberavano i miei rapitori.
Sfera, alzatosi di scatto, mi bloccò al muro. 《Ti avevamo detto di tornare dentro, perché non lo hai fatto?》urlò, stringendomi il polso. 《Rispondimi!》continuò. Mi appiattii contro la parete, cercando di nascondermi, naturalmente senza successo. 《Non ho sentito. Perché.non.sei.salita》scandì, mettendosi una mano tra i capelli e tirandoseli per la frustrazione.
《Sapevo-sapevo di-di potervi aiutare》mormorai. Il ragazzo dai capelli rossi ridacchiò, dandomi uno schiaffo. 《Poterci aiutare come eh? Gli orecchini se li è presi lui. E sapevi benissimo che li dovevi dare a me!》continuò. Abbassai la testa, che ormai mi stava scoppiando, e guardando gli altri ragazzi: Charlie teneva fermo Tedua, che aveva il corpo in avanti e stava in guardia, Izi mi fissava compassionevole mentre buttava qualche sguardo al telefono, Charlie guardava con disprezzo Sfera.
《Un giorno mi spiegherai che ti ha fatto per menarla così tanto: la sua guancia destra ha la forma della tua mano》sputò il riccio, allentando la presa con il pugile che sembrava meno teso. 《Meglio, così si ricorderà chi comanda e soprattutto a chi appartiene》ghignò, prendendo il mio viso tra le mani e baciandomi. Spalancai gli occhi sorpresa, cercando di divincolarmi con scarso successo. Si staccò qualche secondo dopo, assestandomi un calcio e afferrandomi il polso. 《Cosa.ti.ho.detto》chiese retorico. Mi ribaciò, ottenendo la stessa reazione di prima. Si ristaccò, strattonandomi i capelli e sussurrandomi:《Un giorno pagherai, te lo prometto》
Uscito di casa, i ragazzi si avvicinarono scusandosi e tranquillizzandomi. Tutto ciò che vedevo era Tedua, lo sguardo perso e la siga tra le labbra a penzoloni, i capelli che li coprivano gli occhi.
《Sta bene, era preoccupato per te》disse Izi, accarezzandomi i capelli. Feci un mezzo sorriso, augurando loro la buona notte e dirigendomi verso di lui. Spense la cicca nel posacenere, per poi aprire le braccia e avvolgendomi contro il suo petto. Aspirai il suo profumo lasciandomi cullare dal battito del suo cuore. Tremava leggermente.
《C'è qualcosa che devi dirmi?》sussurrai, con il viso ancora appoggiato al suo petto.
《Stasera vado. Ho-ho delle commissioni da finire. Con te rimane Charlie okay? Ci vediamo domani, promesso》sorrise triste. Staccandomi, urtai il braccio con la sua tasca, tastando qualcosa di freddo. Impallidii, allontanandomi di scatto. Andai a sbattere contro la lampada, facendola barcollare.
Tedua scosse la testa, poi uscii.