Party bianco nero pt.2

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La cena si é svolta secondo i piani.Non ci sono stati ritardi di nessun tipo e a quanto sembra  ai nostri ospiti sono piaciute tutte le pietanze. "Direi che per ora va tutto alla grande" dico, raggiungendo Arianna, mentre gli ospiti si spostavano nell'altra sala, quella con l'open bar e un pò di musica. "Direi proprio di si" mi dice con un largo sorriso. "Il presidente sembra contento" aggiunge. "Si e questo è l'importante" entriamo nell'altra sala e proprio il presidente ci fa cenno di raggiungerlo.Mamma mia che ansia ogni volta.  "Vai tu Mich, devo controllare una cosa urgente in magazzino" mi dice Arianna prima di abbandonarmi. Maledetta. Mi avvicino e sorrido per nascondere come ogni volta il nervosismo. "Signor Agnelli,posso fare qualcosa per lei?" chiedo secca.Non devo persare a niente,se non al mio lavoro. "Organizzare altre di queste feste!" mi dice alzando il bicchiere che ha in mano. "Tu e la signorina Castelli avete fatto davvero un ottimo lavoro.Abbiamo mangiato benissimo e tutti sembra che si stiano divertendo" aggiunge e il mio cuore si alleggerisce non di poco. "Grazie mille, ne sono davvero felice.Abbiamo dato anima e corpo per questa festa" ammetto, ma sicuramente lo avrà notato. "E spero che sarà sempre così.Siete un ottimo team voi due signorine" mi dice e io non riesco a smettere di sorridere.Sono davvero al settimo cielo. "Michelle!Scusatemi signori" Manuel attira la mia attenzione mettendomi una mano sulla spalla. "Dimmi!Scustemi" dico facendo un segno ad Agnelli,prima di voltarmi verso Manuel. "È successo qualcosa?"chiedo subito preoccupata.Fa che non sia successo nulla.Si avvicina al mio orecchio e io mi sporgo bene per ascoltarlo. "Dybala ha avuto un incidente con un cocktail ovviamente ognuno ha un cambio ma so che ti occupi tu di queste cose." mi dice serio. "I cambi sono nel guardaroba" gli dico subito. "Io devo sistemare due cose con il dj puoi pensarci tu?" mi chiede. "Io..." balbetto quasi, ero pronta a tutto: organizzare,sovraintendere, ma accompagnare Paulo, per due volte proprio no. "Si ci penso io" dico infine.Avrei ovviamente voluto defilarmi da questa situazione, ma non posso.Dannazione. "Vi prego si scusarmi,il lavoro chiama" sorrido ai signori Agnelli e Manuel mi scorta da Paulo che sta in tutti i modi cercando di tamponare la camicia bianca sporca di un cocktail apparentemente azzurro. "Ecco,l'ho trovata" dice Manuel a Paulo e lui alza subito gli occhi.Li aggancia ai miei e sento il cervello che mi va letteralmente in pappa. "Perfecto!" dice solamente e io faccio un bel respiro. "Se vuole seguirmi l'accompagno al guardaroba per cambiarsi la camicia" gli dico nel tono più professionale possibile. "Certo!" butta il toglialo in un cestino vicino al bancone e mi segue. Nel corridoio non si sentono altro che i miei tacchi sul pavimento e li ringrazio.Il mio cuore batte talmente forte che protebbe essere udito a chilometri di distanza. "Il ragazzo ha detto che tu sei quella delle magie!" dice all'improvviso e per poco non mi strozzo con la mia saliva. "Addirittura magie" dico evitando di guardarlo.Che cazzo dice Manuel. "Si mi ha detto che tu e un'altra ragazza siete responsabili dell'organizzazione della festa.Complimenti è magnifica, una delle migliori a cui abbia mai partecipato" risponde e il mix del suo accento con dei complimenti  è davvero letale. "Abbiamo semplicemente fatto il nostro lavoro,ma grazie mille.Sono lieta che la festa le piaccia" dico, reprimendo la la ragazza che vorrebbe urlare di gioia, lasciando spazio alla lavoratrice seria. "Dammi del tu ti prego.Ad occhio e croce dovremmo avere la stessa età" mi dice mentre sto per aprire la porta del guardaroba e per un secondo mi blocco.Significa che mi ha guardata bene?
*No Ferraris!Stai calma e non farti castelli* mi ripeto. "Come preferisci!"dico soltanto entrando finalmente nel guardaroba.Non è enorme ma è grande abbastanza da poter dividere i cambi di tutti gli ospiti dai loro cappotti. "Cerco subito il tuo" lo guardo per un secondo, ma basta perchè l'immagine di me che chiudo la porta a chiave e gli salto addosso si palesi nella mia testa. "Tutto bene?"mi chiede e scrollo la testa come se mi fossi svegliata. "Si si" mi volto e vado subito a cercare il suo cambio. "Potresti portarmi solo la camicia?Il resto sembra a posto" mi dice e con la coda dell'occhio vedo che si guarda intorno. "Certo!" rispondo. "Da quanto lavori qui?" chiede e io mi chiedo se ci sia qualcuno lassù che lo stia facendo apposta.Non solo non ero preparata ad una festa del genere a solo una settimana dall'assunzione,ma sono anche in un guardaroba con Paulo Dybala e lui vuole fare conversazione, con quell'accento che mi fa ribollire il sangue. È buffo poi,lui a parte gli occhi chiari non ha nulla dei ragazzi che mi piacciono di solito eppure in qualche modo mi ha stregata. "Veramente é solo una settimana" dico  infine.Di certo non posso fare la maleducata e tenere la bocca chiusa solo perchè ho gli ormoni in subbuglio come se avessi quindici anni. "Sei un nuovo acquisto della Juve allora" dice accennando una risata. "Diciamo di si" sorrido e finalmente trovo la sua busta.La apro e recupero la camicia. "Ecco, cambiati pure.Io ti aspetto fuori" gli faccio un cenno ed esco.Chiudo la porta e mi appoggio al muro.Ho Paulo Dybala che si sta spogliando dietro a questa porta e non posso approfittarne.La vita é davvero ingiusta a volte. "Michelle" sento chiamare dal di la della porta. "Si,tutto bene?"grido. "Mi serve una mano,mi si é incastrato l'orologio con un filo della camicia e rischio di rompere entrambi" mi urla e io sono seriamente tentata di scappare via, anche se forse è la vita che mi dice che posso approfittare.Mi levo tutto dalla testa e apro la porta. La scena che mi palesa davanti é quella di Paulo Dybala con il polzo alzato dato l'orologio incastrato nella camicia quasi totalmente aperta, che lascia intravedere il suo fisico tonico.Ho visto tante sue foto a torso nudo, ma vedere dal vivo è tutta un'altra cosa. * Perfetto* mi dico *Ora si che devo fare leva a tutto il mio autocontrollo*mi aggiungo mentalmente. "Non potevi toglierlo?"chiedo chiudendo la porta prima di avvicinarmi. "Si è bloccata anche la chiusura.È nuovo e non voglio rischiare di romperlo.Ho tirato un pò e ho sentito un brutto rumore anche da parte della camicia" mi spiega e io gli sono finalmente davanti.Solo ora, a mente più o meno sgombra mi accorgo che ha su il profumo, ne annuso l'essenza e mi rendo conto che indossa One Million. *Sei fottuta Ferraris* mi dico mentalmente.One Million è un profumo che non sono mai riuscita a gestire su un uomo, tanto meno su uno che trovo già attraente. "Ok diamo un' occhiata" devo darmi una calmata o finisco davvero in galera per stupro. Metto le miei mani sul suo polso e lo rigiro piano,la sua mano é bollente e la mia testa si sta facendo di quei film mentali che i porno non sono niente in confronto. "Come hai fatto ad incastrarlo in questo modo proprio non lo so " dico effettivamente sorpresa dall'originalità di quel groviglio di filo e metallo. "I casi sono due purtroppo, o rompi l'orologio, o rompi la camicia"   gli dico prima alzare lo sguardo.Incontro i suoi occhi e mi maledico subito di averlo fatto, potrei perdermici dentro in quella foresta sbiadita. "Temo allora che scelgo di rompere la camicia" mi dice abbozzando un sorriso e io sono davvero sul punto di svenire. "È un peccato, ma preferisco l'orologio" aggiunge e finalmente distolgo lo sguardo.Mi sento male e inizia a mancarmi il respiro. "Strappala!" Dice. "Come?" dico con voce forse troppo acuta spalancando gli occhi. "Strappala!" ripete aggiungendo anche un sorriso. Strappargli la camicia?Non se ne parla, non voglio ritrovarmi in situazioni che non posso gestire. "Non credo che...". "Hai il mio permesso.Strappala" mi ordina interrompendomi. "Ok!" gli dico facendo un bel respiro.Afferro il polso e l'estremità della camicia incastrata e tirò con tutta la forza che ho.Il rumore della stoffa lacerata mi penetra i timpani. *Ho appena distrutto una camicia di Trussardi* mi ripeto e mi viene quasi da piangere al pensiero di quanto costa quella camicia. "Libero!" dice muovendo il polso. "Gracias" mi dice prima di slacciarsi l'orologio e sbottonare il resto della camicia. "Ora puoi cavartela da solo" gli dico voltandomi. Arrivo alla porta e la apro, uscendo immediatamente.Prova di forza superara.Forse.
"Eccomi" finalmente esce dal guardaroba e io non vedo l'ora di portarlo nella sala e tornare al mio lavoro, per non pensare a lui e a tutte le cose sconce a cui ho pensato su di lui. "Posso riportarti alla sala intero?" gli chiedo e lui mi regala una bella risata. "Si.Ti offrirei da bere,ma stai lavorando e tecnicamente offrirebbe Agnelli quindi...". "Quindi non si può fare" dico e non so nemmeno con che coraggio.Dire di no a lui,ma forse è solo la circostanza, forse in un altro contesto gli avrei detto di si.Si, gli avrei decisamente detto di si. "Peccato" dice e finalmente siamo tornati in sala. "Buona continuazione" gli dico prima di dileguarmi. "Dove corri" Arianna mi afferra per un braccio e mi porta dietro ad una colonna. "Cosa è questa storia che eri chiusa nel guardaroba con Dybala?" mi chiede curiosa e io rimango basita.Come fa a saperlo?Le voci corrono, anche se posso immaginare cosa diavolo abbia detto Manuel. "La porta si poteva tranquillamente aprire e non è come pensi" le dico subito,non voglio che si creiino malintesi. "E allora come è?Manuel ha detto che siete stati via per un bel.pò" dice soddisfatta. Manuel, lo sapevo, quel pettegolo. "Paulo si è macchiato la camicia con un cocktail e Manuel mi ha chiesto di accompagnarlo a cambiarsi, mentre lo faceva io stavo aspettando fuori,ma mi ha chiamato perché si era incastrato con l'orologio nella camica e rischiava di spaccare tutto.Alla fine abbiamo salvato solo l'orologio.Fine della storia" dico secca e spero davvero che non faccia altre insinuazioni.Certo, andare oltre con Paulo non mi dispiacerebbe,ma non a discapito del mio lavoro. "Non sarà successo niente, ma lui adesso ti sta fissando e io vi shippo da morire" mi da una pacca sulla spalla e se ne va.Vorrei alzare lo sguardo per vedere se davvero mi sta guardando,ma ho paura, paura di fargli capire qualcosa anche solo con uno sguardo. Lascio perdere e vedo via anche io.

La serata è finalmente è finita, fortunatamente mi sono tenuta impegnata con alcune cose e ho potuto evitare Paulo tranquillamente.L'ho beccato un paio di volte osservarmi e non nego che la cosa mi abbia scombussolata.Ero tentata di andare da lui, lo sono anche ora che sta salendo sulla sua auto.Vorrei andare da lui e dirgli... *Dirgli cosa Ferraris?Che te lo vuoi fare in tutte le salse?Questo vuoi dirgli?* mi chiede la mia testa e in effetti a ragione.Cosa potrei mai dirgli?
"Michelle!" Ludovica mi sveglia dai miei pensieri e mi mostra un biglietto. "Hanno lasciato questo per te!" mi comunica e io lo prendo subito.Penso subito al Presidente, magari è qualche appunto sulla serata, qualcosa che si potrà migliorare in futuro. "Grazie Ludo" gli faccio un sorriso e lei rientra. Apro subito il biglietto e quasi mi viene un colpo.Non è di Agnelli.

"CHISSÀ...MAGARI UN GIORNO RIUSCIRÒ DAVVERO AD OFFRIRTI DA BERE.GRAZIE DELL'AIUTO E DELLA FESTA
BUENAS NOCHES. UN BESO
PAULO."

Mi avvino alla porta e mi appoggio ad essa. "Porca troia" sussurro appena,vorrei urlare dalla gioia,ma la parte di me rimasta scottata mi dice di non farmi troppi castelli. Il fatto che l'abbia detto non significa che lo farà.Domani probabilmente non si ricorderà nemmeno più il mio nome e nel giro di qualche giorno pure della mia esistenza.Infilo il foglietto nella tasca della tuta e torno dentro.Lo dirò domani ad Arianna,mentre sistemiamo, ora voglio solo andare a letto.

Juve: storia di un grande amore || Paulo Dybala ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora