Primo appuntamento

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"Porca troia" mi urla Arrianna dall'altro capo del telefono.Quando sono tornata al Museum lei era impegnata quindi non ho potuto avvisarla di persona del mio imminente appuntamento con la Joya. "Ari calmati non urlare!" le dico mentre mi siedo sul letto per fissare il mio armadio.Non so proprio cosa diavolo mettere. "Non urlare?Calmati?Io dico...Ma sei matta? La mia migliore amica sta per uscire con Dybala e io dovrei stare calma?" dice a macchinetta e io scoppio a ridere. È veramente una bomba. "Sai già che mettere?" mi chiede tutta eccitata. "Non ne ho la più pallida idea!" dico stendendomi del tutto sul letto.Sono frustrata e parecchio nervosa, dopo il bacio non sono stata più in grado di scrivergli, non volevo essere appiccicosa o sembrare una che dopo un bacio si aspetta chissà cosa; anche perchè non saprei cosa aspettarmi da uno come lui, è abituato ad un certo tipo di ragazze e da quello che so non é nemmeno finita da tanto con Antonella. "E se gli dessi buca?" dico di getto, non che non voglia uscire con lui o che non mi piaccia, ma dove andrei a finire?Probabilmente mi toglierei lo sfizio di scoparci e nulla più. *Ma cosa vuoi da lui?* mi chiede il mio grillo parlante e sinceramente non so che rispondere. "Ti droghi?" mi chiede sarcastica. "Lo so che posso sembrare pazza, ma dopo sabato non saprei come comportarmi" dico sincera. "Normalmente e vedi come va" dice più tranquilla e rassicurante. "Hai ragione" sussurro. "Lo so!"ride e rido anche io.Sono felice di averla trovata, senza di lei sarei stata in casa sul serio. "Allora cosa metto?" mugugno. "Metti un vestito categorico." dice e posso vederla sottolineare l'aria con le dita. "Ok!" mi alzo e riprendo a fissare l'armadio. "Metti quello che ti ho regalato per il compleanno!" dice entusiasta. "É troppo!" dico scuotendo la testa anche se non può vedermi. "Ma che troppo!È perfetto" ribatte e se voglio fare le cose fatte bene in effetti quel vestito é perfetto. "Va bene!" Sbuffo. "Vado a prepararmi!" la informo. "Divertiti e domani raccontami tutto" riattacca e io mi ributto sul letto. "Che casino!" sospiro e mi alzo di slancio.Devo darmi una mossa,Paulo sarà qui tra poco e non voglio farlo aspettare,tanto meno voglio dare l'occasione ai miei di farlo salire e scoprire che in effetti esco con lui.Non ho avuto il coraggio di dirglielo,non voglio che si facciano aspettative per poi scoprire che ci ho solo scopato e farmi dare della scema.
Prendo dall'armadio il vestito che Arianna mi ha regalato. Corto, con una profonda scollatura sulla schiena e di un delicato argento. "Va beh!" dico guardandolo e me lo infilo. Forse è davvero troppo,ma non ho nulla che si addica ad una serata con un ragazzo del genere. I capelli asciugati all'aria mi hanno donato delle belle onde morbide che lascerò così. Mi trucco e come tocco finale metto un paio di decolletè nere abbinate al giacchino di pelle. Il cellulare suona e mi viene un colpo. È Paulo e dall'anteprima leggo che è di sotto.Grazie al cielo non ha suonato.Prendo la pochette, saluto tutti ed esco di casa. Ringrazio Dio per l'ascensore e scendo. Arrivata al portone inizio a chiedermi di nuovo se sia una buona idea o no uscire con lui. Dai Ferraris approfitta cazzo. Il mio grillo parlante mi assilla e so che ha ragione, ma se a letto non è quel granchè? Tutto fumo e niente arrosto?E se mi innamoro di lui? Non posso saperlo però se non mi butto. Apro il portone, esco e lo trovo li, appoggiato alla sua jeep. È bellissimo come sempre. Camicia bianca, pantaloni neri eleganti, scarpe eleganti e un tocco rock con il giubbino di pelle.Ha avuto la mia stessa idea. "Ciao!" gli dico con un sorriso, lui si avvicina e mi da un bacio sulla guancia. "Ciao, sei bellissima!" mi sorride e io già sento le gambe tremare e il cuore palpitare. "Prego!" mi apre la portiera e salgo sull'auto. Non ce la posso fare me lo sento, ma ormai è tardi. Sale e mette in moto. "È andata bene al lavoro?" mi chiede. "Si quando sono tornata al museum dovevo solo sistemare alcune cose, ma avevo finito i giri con il gruppo che ho portato a Vinovo" spiego guardando fuori, sono troppo agitata per guardarlo in faccia. "Erano un bel gruppetto" afferma. "Si, sono stati anche tranquilli per fortuna.Temevo che facessero baccano nel vedervi" faccio una piccola risata e finalmente mi volto a guardarlo. "Erano felicissimi di essere li" aggiungo. "Mi fa piacere.È sempre bello rendere felici i tifoni" fa un altro sorriso e io muoio dalla voglia di baciarlo. " Anche io mi sono divertita. Il mister è veramente fantastico" dico ridendo, al pensiero di alcune battute che mi aveva fatto il mister nel pomeriggio. "Si è simpatico, quando vuole" mi fa l'occhiolino e posso immaginare a cosa si riferisce.Durante alcune partite diventa una belva. "È stata davvero una bella giornata e da tifosa ero veramente felice di essere li" ammetto. "A volte dimentico che anche tu tifi juve" fa una piccola risata . "Eppure non faccio nulla per nasconderlo" rido anche io e dopo poco Paulo ferma la macchina. "Siamo arrivati" scende dall'auto e guardo dove siamo. Sushi. Lo adoro. Scendo anche io e lo guardo. "Avevo proprio voglia di sushi" gli dico e lui mi prende per mano. *Calma,non ti agitare*. Mi ripeto. "Perfetto!" mi sorride ed entriamo. Una cameriera ci scorta ad un tavolino appartato con il cartello riservato.Probabilmente aveva chiamato e chiesto qualcosa di privato, in modo da non dare nell'occhio. Mi tolgo il chiodo e mi siedo. "Mi piace questo vestito!" mi dice e sbarro gli occhi, non mi aspettavo un complimento così diretto. "Grazie!" accenno un sorriso e lo guardo sedersi. "Me lo ha regalato Arianna per il compleanno" aggiungo. "Ha buon gusto, ti sta benissimo" dice serio puntando in suoi occhi verdi nei miei. Ha un tale sguardo che se non fosse per il tavolino che ci divide gli salterei addosso. "Grazie!"dico altrettanto seriamente prima di immergermi nel menù. "Prendi  quello che vuoi!" dice guardando a sua volta il menù. Annuisco e torno alla lettura del menù. Ordiniamo e ancora faccio una gran fatica a guardarlo.È talmente bello che ogni mio ormone sta scalciando."Come sono andati gli allenamenti questa settimana?" chiedo per rompere il ghiaccio. "Bene, molto bene.Il mister ci mette sotto come sempre" afferma sospirando. "Vuole il meglio da voi e fa bene, avete una reputazione da difendere!" dico con un bel sorriso. "Già, giocare per una squadra che ha così tanta storia alle spalle ti mette parecchio alla prova!" dice, sistemandosi un pò i capelli, non ci ha messo il gel quindi all'apparenza sembrano morbidissimi e io muoio dalla voglia di infilarci le mani dentro di nuovo. Scuoto la testa dai pensieri. "E tu la stai superando a pieno!" gli dico sincera e lui mi regala un sorriso che farebbe sciogliere perfino un iceberg. Quanto cazzo dei bello. "Grazie!" aggiunge e allunga la mano verso la mia. "Voglio rendere te e tutti i tifosi della juve fieri di me!" il calore della sua mano irradia tutto il mio corpo e i suoi occhi mi stanno letteralmente penetrando. Mi sento quasi violata, in senso buono ovviamente. "Lo siamo!" dico quasi sussurrando. Mi lascia la mano appena vede la cameriera arrivare con le nostre ordinazioni e iniziamo a mangiare.

La cena è  proseguita normalmente, dopo l'imbarazzo iniziale mi sono sciolta e ho scoperto di avere un sacco di cose in comune con Paulo, soprattutto quella di passare le serate davanti alla tv a guadare serie tv su Netflix. Abbiamo passato praticamente metà a cena a parlare di Stranger Things e di quanto gli piacerebbe viverci dentro. Temevo che fosse il classico calciatore pieno di se, che parlasse solo di se e delle proprie abilità, invece è un ragazzo normalissimo, con cui puoi parlare davvero di tutto.
"Ti va di fare due passi nel parco?A quest'ora c'è poca gente!" gli chiedo una volta arrivati davanti a casa mia, ho davvero voglia di passare ancora un pò del tempo con lui. "Certo!" mi fa un sorriso e spegne la macchina. Scende e io lo seguo, controllo che la signora del secondo piano non sia come sempre appostata alla finestra per controllare cosa succede e lo raggiungo. "E' un bel posto qua!" dice guardandosi intorno. "C'è parecchio verde e la cosa mi piace!" aggiunge. "Si, piace anche a me, perchè sei in città, ma non sembra!" gli dico levandomi le scarpe. Passeggiare con questi tacchi sarebbe un suicidio. "Ti fanno male?" mi chiese guardando le scarpe nella mia mano. "No, ma se ci cammino troppo si e poi mi piace sentire l'erba sotto i pieni!"gli dico mentre entriamo nel parco. Lui mi sorride e mi prende la mano, intrecciandola alla sua. *Porca vacca* dico mentalmente e passo una mano sul petto, sperando che aiuti i mio cuore a calmarsi, ogni volta che mi tocca è un disastro. Mi guardo intorno mentre camminiamo, se lo guardo rischio davvero di saltargli addosso e adesso non c'è nessun tavolino che ci divide. "Qui c'è anche il campetto in cui giochiamo sempre!" gli dico per spezzare il silenzio e soprattutto i miei pensieri. "Ah si?" mi chiede. "Si, ci troviamo sempre qui, a volte organizziamo anche dei tornei, nulla di che, ma ci divertiamo parecchio!" dico ridendo. "Posso venire a vedervi qualche volta?" mi chiese entusiasta e io quasi mi strozzo con la mia stessa saliva. "I miei amici schiatterebbero, ma certo che puoi venire!" dico un pò nervosa. "Ma mi hanno già visto!" mi informa. "In discoteca non c'era tutti!" gli dico, lasciandogli andare la mano per avvicinarmi allo scivolo con casetta dei bambini. "Ma, ci sono anche alcuni che giocano contro di noi che ci stanno sulle palle, potremmo farli rosicare un pò!" aggiungo. "MMh, vedo che hai già capito come usarmi!" dice ridendo,raggiungendomi inconsapevole degli altri modi, molto più divertenti in cui mi piacerebbe usarlo. "Ovviamente con il tuo permesso!" dico ridendo e lui mi guarda con una luce malefica negli occhi. "Hai il permesso di fare tutto quello che vuoi con me!" ammicca leggermente e io non ci vedo più, lascio andare scarpe e pochette e tirandolo per il giacchino di pelle mi fiondo sulle sue labbra, lui mi prende per i fianchi, rispondendo al mio bacio, schiude le labbra per permettere alla mia lingua di incontrare la sua e come il sabato prima ci ritroviamo coinvolti in un altro bacio talmente passionale da sembrare finto, eppure è verissimo, la sua lingua esplora la mia bocca urgentemente,mentre mi spinge un pò indietro ritrovandomi con la schiena appiccicata alla colonna di legno dello scivolo casetta. Toglie le mani dai miei fianchi e portarle entrambe sul mio viso, mi sta letteralmente divorando e io lo voglio in una maniera spropositata, non mi è mai successo di voler qualcuno a tal punto da fregarmene di dove sono.Infilo le mie mani sotto la sua giacca e inizio a percorrere la sua ampia schiena con le mani.Lui fa lo stesso e sento le sue mani calde sulla schiena, lasciata nuda dalla scollatura. Sono bollenti eppure un brivido mi percorre tutto il corpo e mi fa muovere in avanti, per cercare il suo corpo, lo voglio più vicino. Lui probabilmente intuisce e mi stringe ancora di più a se.Si stacca poi dalle mie labbra e come la prima volta mi ritrovo senza ossigeno.Appoggia la sua fronte alla mia con il respiro affannato, è talmente sexy così da togliermi ancora di più il fiato.Non riesco a dirgli niente, riesco solo a guardarlo negli occhi e implorarlo quasi di tornare a baciarmi. La sua mano percorre il mio corpo arrivando fino all'orlo del mio vestito, lo sfiora e io sospiro. "Vieni con me!" gli dico allontanandolo, per prenderlo per mano. Recupero le mie cose a terra e con molto calma lo trascino verso gli spogliatoi. Lo so, forse sto facendo una cazzata, ma avrò tutto domani per pentirmene, ora proprio di pentirmene non ne ho voglia. "Donde vamos?" mi chiede guardandosi intorno. "Qui!" gli indico la porta e gli lascio la mano per allungarmi fino al mattone allentato, dove nascondo la chiave di riserva. Paulo non fa domande, non dice niente ed è meglio così, non saprei nemmeno che dirgli senza fare la figura della pervertita, anche se ormai le giustificazioni sono superflue dopo un bacio del genere. Apro la porta, gli faccio cenno di entrare e lo seguo. La luce di emergenza all'interno è accesa come sempre, è difettosa, ma nessuno se n'è mai occupato. Meglio così, almeno ci vedo. Chiudo la porta e appoggio le mie cose su una panchina li a fianco. Quando rialzo gli occhi vedo Paulo avvicinarsi, con uno sguardo talmente intenso che potrebbe perforare il muro. "Hai per caso intenzione di uccidermi?" chiede con un tono di voce più basso, più sensuale. "Ucciderti è l'ultimo dei miei pensieri!" rispondo tenendo il suo sguardo, posso davvero di aver superato l'imbarazzo. "E allora che intendi fare?" si avvicina ancora un pò e le nostre labbra sono a pochi centimetri, posso sentire il suo respiro caldo solleticarmi la pelle. "Hai detto che potevo fare quello che volevo con te no?" dico, appoggiando le mie mani al suo petto, lui si sfila la giacca di pelle e la lancia da qualche parte. Ho visto parecchie sue foto a torso nudo e posso perfettamente immaginarmi cosa c'è sotto quella camicia bianca,senza contare l'episodio nel guardaroba alla festa. Faccio altrettanto con la mia e lui di impeto mi afferra e mi sfinge contro la porta, fiondandosi poi con le labbra sul mio collo. Inizia a baciarlo e mordicchiarlo, strappandomi qualche gemito. *santo cielo* penso, *me lo sto per scopare qua* continuo a ripetermi nella mia testa e la cosa mi eccita e non poco. La sua mano alza il mio vestito si insinua nelle mie coulotte, lo sento sorridere sulle mia pelle, mentre continua a baciarmi il collo.Tiro indietro la testa quando sento la sua mano solleticarmi la parte più intima di me. Inizia a giocarci e non riesco ne a trattenere i gemiti e ne non muovermi sotto la sua mano. Sto letteralmente bruciando e penso che se già mi sta facendo impazzire con le mani, chissà se sopravviverei ad averlo dentro di me. Vorrei scoprirlo però. Gli slaccio la cintura e pantaloni, infilo la mia mano nei suoi boxer e sento che non sono l'unica ad essere eccitata, sento la sua erezione e l'afferro incominciando a massaggiarla. Dalla sua bocca escono dei rantoli e mi morde la spalla, prima di tornare a baciarmi con irruenza. 
Soffochiamo i nostri gemiti in questo bacio che racchiude tutto il desiderio che stiamo provando ed è talmente tanto che non resisto più, vengo sotto i movimenti delle sue dita, aggrappandomi alla sua camicia e lo stesso fa lui, sfogandosi sulla mia mano.Credo di aver avuto uno degli orgasmi più intensi della mia breve vita. Si accascia quasi su di me, mettendo la testa nell'incavo del mio collo, con il respiro affannato, tanto quanto il mio. "Cazzo!" dice e io levo la mano dai suoi boxer, così come lui dalle mie mutande. Non so che cosa dire, ho il cervello talmente annebbiato e allo stesso tempo rilassato che se mi chiedessero come mi chiamo non saprei rispondere. Si allontana un poco da me e mi guarda negli occhi. Credo già di amare quegli occhi. "Todo bien?" mi chiede dolcemente anche se con ancora un pò di affanno. "Todo bien!" rispondo accennando un sorriso. Mi stampa un piccolo bacio sulle labbra e mi sorride a mia volta. Sento un nodo sciogliersi, un nodo nemmeno sapevo di avere, forse già temevo una sua reazione negativa. "Ora che ho raggiunto il mio scopo, la prossima volta posso anche ucciderti!" dico per smorzare la tensione. "La prossima volta non farai nemmeno in tempo ad aprire bocca" mi sussurra sensualmente prima di baciarmi di nuovo. "Perdonami ma devo andare!" mi dice sulle labbra. "Devo dormire un pò o domani alla partita sembrerò uno zombie!" sorride e con la mano non impiastricciata gli sposto una ciocca di capelli. "Saresti uno zombie molto attraente!" ammetto, ormai è inutile fingere, penso che abbia capito che fisicamente mi piace e anche parecchio. "Grazie!" sorride di nuovo. "Non ti spiace vero?" mi chiede quasi con urgenza. "No tranquillo, devo essere al museum presto domani, oltre ai tour abbiamo un compleanno e dobbiamo sistemare tutto!" gli sorrido e lui si allontana del tutto da me. "Vado un attimo in bagno!" gli dico e lui accenna una risata, sa benissimo che mi devo lavare le mani . "Anche io!" gli indico quello dei ragazzi, so che sembra stupido, ma ho bisogno di un momento per me.

Dopo essermi data  una sistemata in bagno torno di la e lui si sta mettendo la giacca. Ancora non ci credo che l'ho sentito mentre veniva per mia, so che  un discorso che in genere fanno i ragazzi, ma chissene frega. "Eccomi!" lo raggiungo, metto anche io la giacca e recupero la pochette e le scarpe. Usciamo nella brezza notturna ti Torino e sistemo la chiave al suo posto. "Ci venite spesso di notte?" chiede. "Ogni tanto, quando non sappiamo dove bere in santa pace!" confesso con una risata. "E io che ti credevo una brava ragazza!" dice divertito prima di prendermi la mano. "Io sono una brava ragazza!" dico anche io ridendo prima di incamminarci.

"Eccoci qua!" gli dico davanti al portone di casa, la camminata del ritorno sembra essere stata brevissima e nemmeno voglio salutarlo. "Sana e salva!" mi dice tenendomi ancora la mano. "Grazie della serata!" dico sincera. "Grazie a te!" mi accarezza la guancia e mi da un dolce bacio. "Ci sentiamo ok?" dice annuendo anche con la testa. "Ok!" gli sorrido e gli do anche io un bacio, buffo come io abbia ancora voglia delle sue labbra. "Vincete domani!" gli dico facendogli l'occhiolino. "Hai qualche dubbio?" chiede con un sorriso sghembo. "Assolutamente no!" si avvicina quel tanto che basta per sfiorare il mio lobo con le labbra. "Buenas noche princesa!" mi sussurra. "Buenas noche Paulo!" dico sospirando e lui mi lascia andare. Lo osservo salire in macchina e andarsene tra le luci di Torino. Entro e salgo fino a casa, faccio attenzione a non svegliare nessuno, anche se sono certa che Antonio sia ancora intento a giocare con la Play station. Entro in camera e mi lancio diretta sul letto, rotolando per guardare il soffitto. Già mi manca!

Juve: storia di un grande amore || Paulo Dybala ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora