Con gli occhi chiusi premo invio

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"Allora cosa intendi fare?" mi chiede Arianna mentre le parrucchiere ci massaggiano la testa. "Che ne so!" dico sbuffando. "Quando sono tornata a casa ho provato a riflettere e anche ieri, anche oggi, ma niente!" dico frustrata. Dopo la festa ho passato la nottata a fissare il cellulare, sperando in una chiamata o in un messaggio da parte di Paulo, ma niente, silenzio stampa e anche ieri, sono stata tutto il giorno distratta, tutto il giorno ad aspettare. Possibile che non mi merito uno straccio di spiegazione? "Lui proprio niente?" mi chiede tra i mugoli che il massaggio cutaneo le provocano. "No, niente, non  nemmeno più salito su whatsapp il codardo" dico inacidita. "Non stavamo insieme ok, posso comprenderlo, ma non puoi dirmi che non vedi l'ora di vedermi e poi presentarti con la tua ex"dico sempre più inacidita e sento la parrucchiera dietro di me, fare un verso di sorpresa, oppure di indignazione per quello che ha appena sentito. La seconda direi. "Ecco fatto!" mi dice la mia e anche quella di Ari, le mette l'asciugamano e poi ci scortano alla sedia davanti allo specchio. "Cavolo, da quello che mi hai detto sembrava preso!" dice scuotendo la testa. "Preso?Era preso solo perchè l'ho portato in quel cazzo di spogliatoio e..." gli occhi della mia parrucchiera si sbarrano e io le faccio un sorriso. Donatella, la mia parrucchiera ha solo qualche anno più di me, è simpatica, ma è parecchio puritana e ogni volta che mi sfogavo su certe cose lei non faceva altro che ripetermi che sarei finita all'Inferno. Amen. "Ma secondo te perchè è tornata? Sembrava davvero finita questa volta!" dice Ari, mentre sfoglia in catalogo dei tagli. "Non lo so, non pensavo nemmeno che si sentissero ancora, insomma, lui mi ha detto che non la sentiva più quando abbiamo parlato delle nostre storie finite tragicamente!" dico. "Allora come li vuoi?" mi chiede Donatella. "Scalali un pò, ma cerca di mantenere la lunghezza e anche i due ciuffi laterali li voglio un pò più corti!" gli comunico e lei mi fa un bel sorriso.  "E invece il numero di tu sai chi?Lo userai?" mi chiede facendomi l'occhiolino e cado come dalle nuvole. Ho pensato talmente tanto a Paulo e a quante risposte vorrei, che mi sono totalmente dimenticata del numero di Bernardeschi. "Oddio, me ne ero scordata!" dico massaggiandomi le tempie. "Come hai fatto?Ci hai ballato per almeno un'ora!" dice ridendo. "Ma che centra e poi non mi sono dimenticata di lui come ragazzo, mi sono dimenticata che mi ha dato il numero, ero impegnata a pensare al bastardo!" la informo. "Comunque non lo so, insomma, Tu sai chi è carino, mi sono divertita in quell'oretta, ma non so se voglio buttarmi in un'altra cosa del genere e poi è amico suo, non voglio passare per quella che se li ripassa tutti!"  dico e Ari scoppia a ridere. "Tutti?Loro non sono tutti!" dice continuando a ridere. "In teoria non dovrebbe essere nessuno. Due sono già troppi!" ribadisco. E' vero che io e Paulo non siamo stati insieme seriamente, non so chi sa di noi a parte Gonzalo, ma non voglio rischiare di essere additata come la troia del museum che passa da un giocatore all'altro, anche se si trattasse solo di Paulo e Federico. Che poi, a me, Federico, potrebbe piacere?

"E' un gran casino!" dico frustratissima. Maledetta me e quando mi sono lasciata convincere a scrivergli al mio compleanno. Se non lo avessi fatto ora sarei più tranquilla e il mio cuore non sarebbe ammaccato per un cretino. "Puoi dirlo sorella!" afferma Arianna, mentre si rilassa alle cure di Micheal.

Due ore dopo e i miei capelli sono perfetti, quello che c'è sotto, un pò meno, anzi è un groviglio di pensieri e sensazioni che vorrei tanto far sparire. Mi sono attaccata a lui troppo in fretta e quello che ho ottenuto  stata una pomiciata e la testa che potrebbe scoppiare da un momento all'altro. "O porca puttana!"impreca Arianna. "Che c'è?" mi volto e appoggiato con la schiena c'è Paulo Dybala in tutto il suo splendore nella tuta della Juve. "Merda!" sussurro e faccio segno ad Arianna di andare. Lui mi ha ignorata, lo ripagherò con la stessa moneta. "Michelle!" mi chiama. *Cazzo* penso, mentre lo sento anche correre. "Oh ciao!" faccio la finta tonta girandomi, anche Ari lo saluta, facendo finta di niente. "Tuo fratello, mi ha detto che eri qui!" mi dice e io per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. Antonio?Lo ha visto a Vinovo?No aspetta, lui oggi non ha calcio.Porca puttana. E' andato a casa mia. Il mio cervello sta andando letteralmente in tilt. "A...antonio?" chiedo titubante, sperando davvero di aver capito male. Fantasia vana ovviamente. "Sono andato a casa tua" d'istinto Ari che è di poco dietro mi stringe la giacca, vorrebbe gridare, quasi quanto me. Ma è scemo?Se rispondeva mia madre?O peggio mio padre che oggi è a casa pure lui?. "Ah!" cerco di dire tranquilla. "Mi ha risposto lui al citofono, gli ho chiesto se eri in casa e lui mi ha detto che eri qui!" dice tranquillo e io vorrei spaccargli la faccia. "Gli hai detto che eri tu?" chiedo. "Non volevo, ma ha riconosciuto la voce!" fa un sorriso e io alzo gli occhi al cielo, maledicendo anche quell'altro coglione di mio fratello. Spero solo che non abbia detto niente a mamma e a papà. "E come mai mi cercavi?" sempre più finta tonta. "Volevo parlarti!" dice tornando serio e io vorrei scappare via. "Ora non posso, sono con Arianna e ...". "Non c'è problema!" dice lei interrompendomi e lanciandomi un'occhiata. Maledetta anche lei. Sono circondata da maledetti. "Ci vediamo domani tanto!" fa un cenno e se ne va via come una lepre. "Che volevi dirmi?" gli chiedo con un bel sorriso stampato in faccia. "Preferirei non parlarne qui!" mi dice. "Andiamo in un bar?" chiedo. "Meglio se andiamo da me, è qui vicino!" mi informa e mi prende un infarto. Io, a casa sua?Siamo matti? "Non credo sia il caso, sai con Antonella!" mai e poi sarei entrata in quella casa, con lei comodamente seduta sul divano, magari anche mezza nuda. "Antonella è a Milano!" dice prontamente. Mi ha fregato. "Va bene allora!" mento, non va bene per niente. 

La casa si Paulo è effettivamente poco lontano dalla mia parrucchiera, è buffo che non l'abbia mai trovato in giro, ma forse  il destino che mi sta dicendo che lui non va bene e che dovrei defilarmi da questa situazione al più presto possibile. "Prego!" apre la porta del suo appartamento e mi fa entrare. Istintivamente sorrido al pensiero del video di Pio e Amedeo, che volevano scroccargli dei soldi per andare a New York, con successo anche. "Accomodati pure, vuoi qualcosa?" mi chiede. Sprofondare, ecco cosa vorrei. "No grazie, sono a posto!" gli dico entrando in salotto. "Che bella casa che hai!" dico sinceramente. "L'avevo già vista nel video di Pio e Amedeo, ma dal vivo è davvero bella!" aggiungo sedendomi  e lui fa una risata. "Quei due pazzi!" scuote la testa e si siede sul divano accanto a me. Mi sento male,  talmente bello che ogni briciolo di rabbia si sta trasformando in attrazione e desiderio. *Ferraris datti un tono cazzo.Lui è uno stronzo* mi ripeto in testa.Sarà il mio nuovo mantra. "Allora, di che volevi parlarmi?" gli chiedo. In un attimo le sue labbra sono sulle mie e la lingua spinge per entrare nella mia bocca.Con che coraggio non lo so, ma lo respingo, posandogli le mani sul petto. "Wo frena! Che stai facendo?" gli chiedo sorpresa. "Ti bacio!" sorride e ci riprova. Lo blocco di nuovo. "Sei fidanzato!" sputo fuori e lui si allontana leggermente. "Lo so, ma...". "Ma cosa?" chiedo. Dove vuole andare a parare. "Tu mi piaci!" mi dice serio. Perfetto, le parole che avrei voluto sentirmi dire, ma che ora non voglio più sentirmi dire. "E visto che ti piaccio puoi fare le corna alla tua ragazza?" chiedo incrociando le braccia. Se è li che vuole arrivare, giuro che gli spacco la faccia. "No, insomma, con Antonella, è complicato!" dice passandosi una mano nei capelli, normalmente lo avrei trovato eccitante, ma ora vorrei solo andarmene. "Ci sei tornato o sbaglio?" gli chiedo. "No, non sbagli!" ammette. "Quindi qualsiasi cosa succedesse tra di noi, sarebbe un tradimento nei suoi confronti e io non voglio essere l'amante di nessuno!" dico decisa e parecchio incazzata. "Michelle!". "Abbiamo parlato per giorni, tu non hai mai accennato una volta al fatto che lei sarebbe potuta tornare e nemmeno che era tornata.Non so perchè l'hai fatto,ma quello che è che mi sono sentita una stupida ieri sera quando ti ho visto entrare con lei" dico tutto d'un fiato con le lacrime che mi pizzicano gli occhi. "Volevo parlartene di persona, non volevo rovinare tutto!" dice avvicinandosi un poco, ma io arretro. "Senti, io non sono e non ero nessuno per te, non stavamo insieme, speravo solo in una totale onestà da parte tua!" dico alzandomi. "Michelle aspetta!" mi afferra la mano e io vorrei solo morire. Alla mente mi tornano le immagine di quello spogliatoio e di tutte le sensazioni che ho provato insieme a lui. La ritraggo d'istinto e faccio violenza su me stessa per non piangere. "Sono felice che lei sia tornata, sembrate una bella coppia e sono certa che risolverete tutti i problemi che avete.Vi amate o non sareste tornati insieme" dico, con il cuore che si spezza a poco a poco ad ogni parola. "Sono felice di averti conosciuto!" dico infine, litigare non serve, ne tanto meno prenderlo a pugni.Gli do un lieve bacio sulla guancia e poi me ne vado, sbattendo la porta e correndo come una matta già per le scale del suo palazzo. Esco, tiro una lunga boccata d'aria e finalmente libero le lacrima. Vorrei tanto che mi seguisse, che mi dicesse che vuole soltanto me, ma so che non lo farà. Ama Antonella e l'amerà sempre. Si lasceranno di nuovo forse, ma alla fine torneranno sempre l'uno dell'altra. Do un ultimo sguardo al portone di casa sua, ultimo ricordo di quello che mai è nato tra di noi. Faccio un bel respiro, asciugo le lacrime e mi dirigo verso la fermata del pullman, per fortuna non ho la macchina o chissà dove sarei andata a finire in queste condizioni.

Rientro in casa e senza dire una parola mi chiudo in camera. Forse sanno, forse no. Forse mi faranno domande o forse no. Chi lo sa?So solo che ora voglio stare sola e fare quella che probabilmente è la cazzata più grande della mia vita, ma che al momento sembra l'unica cosa migliore da fare. Cerco la gonna, tra il marasma di vestiti che ho sulla sedia, quelli che dovrei decidermi a mettere a lavare e dalla tasca tiro fuori il foglietto che mi ha dato Federico. Lo so che forse è da stronza e anche un pò da puttana, ma la mia testa mi sta dicendo di farlo, non il cuore, la testa. Il cuore mi aveva detto Paulo e ha fallito, la testa mi dice Federico, magari questa volta andrà meglio. Salvo il numero sul cellulare e poi apro la chat, ancora vuota di whatsapp.

*Ciao Federico, sono Michelle!La ragazza del museum, volevo ringraziarti per l'altro giorno, mi sono divertita molto!* scrivo e con gli occhi chiusi, come ho fatto per Paulo,  premo invio. Fossa numero due, scavata.

NOTA: LO SO, LO SO!CHIODO SCACCIA CHIODO NON SI FA, SOPRATTUTTO CON UN AMICO.MA CREDETEMI, STA POVERA CRISTA STA SOFFRENDO PARECCHIO ANCHE SE NON LO SA E SOPRATTUTTO VUOLE ANCHE UN Pò VENDICARSI.PERDONATELA E PERDONATEMI <3 V.

Juve: storia di un grande amore || Paulo Dybala ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora