Buon Compleanno Michelle!

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2 Settembre 2017

"Dai, chiamalo!" mi incita Arianna, già un pò sull'allegro. E' il mio ventesimo compleanno e insieme ad Arianna, alcuni amici e alcuni colleghi del museum stiamo festeggiando in locale in centro a Torino: è abbastanza affollato e parecchi sono già avanti con l'alcool, ma mi sto comunque divertendo. "Per dirgli cosa?" le chiedo, anche io un poco allegra. Da quando Paulo mi ha dato il suo numero non ho ancora avuto il coraggio di chiamarlo o mandargli anche solo un messaggio per far si che abbia il mio numero. Ho voglia di vederlo, ma con il campionato iniziato non voglio essere invadente. Cazzate! Ho paura e basta.
"Gli dici, è il mio compleanno e ho voglia di vederti!" mi dice quasi seriamente guardandomi negli occhi. "No, no tu sei matta.Ho voglia di vederti?Faccio prima a dirgli che ho voglia di scoparmelo!"affermò muovendo anche il dico per marcare la mia posizione. "Qui la pazza sei tu.Hai il numero di Dybala e non ne hai ancora approfittato!" urla quasi e io le tappo subito la bocca, solo in pochi sanno di quel poco che è successo tra me e Paulo e deve restare così. "Magari se non lo fai sapere a tutta Torino!" l'ammonisco e tolgo la mano dalla sua bocca. "Scusa, però è vero!" mi dice prima di tornare a bere il suo cocktail. Forse ha ragione, forse sono una scema, ho forse in mano la chiave della felicità e non la sfrutto. "Torno subito!" le dico e mi inoltro nella folla per trovare l'uscita. Se devo farlo, voglio farlo fuori, all'aria più o meno fresca, a mente più o meno lucida. Esco dal locale, maledicendomi per aver messo le scarpe con il tacco, in genere non ho problemi con le scarpe alte, ma questa sera sembra che il connubio tacchi e alcool non vada bene, anche il tubino nero sembra essersi ristretto e devo continuare a mandarlo giù. Che strazio.

Prendo il telefono dalla pochette e apro whatapp, chiamarlo è fuori discussione, soprattutto a quest'ora, anche se con la scusa che domani non giocano magari è fuori per locali anche lui. *Appunto Ferraris, lui magari è in giro a divertirsi e tu gli rompi i coglioni sono perchè compi gli anni* mi dice la mia coscienza e non ha torto; ma infondo è sempre libero di non rispondere. E se non risponde?Oh che palle...Buttati.
Apro la chat con lui ancora vuota e inizio a scrivere: "Ciao Paulo, sono Michelle, volevo dirti.Sto festeggiando il mio compleanno allo Xò Cafè. Ti andrebbe di venire? Baci"
Fisso per un pò il messaggio e con gli occhi chiusi premo finalmente invio. E' fatta la fossa è ufficialmente scavata, blocco il telefono e mi appoggio al muro del locale. Inizio quasi a sperare che davvero non risponda o che il messaggio in qualche modo vada perso; non so perchè ma sento di aver appena fatto una stronzata colossale.

E' passato più o meno un quarto d'ora e Paulo non ha risposto, sono sollevata, ma allo stesso tempo un pò amareggiata, sarebbe stato bello averlo qui. "Oh sei qua!" Ari esce dal locale e un pò traballante mi raggiunge. "Pensavamo fossi scappata!" mi dice, appoggiandosi a sua volta al muro. "Prendevo un pò d'aria!" le dico. "Hai scritto a Paulo?" mi chiede ammiccando. "Non ha risposto!" faccio spallucce, per mostrare che mi importa poco, anche se non è vero. Mi importa e come. *Cavolo Ferraris, deciditi, o sei sollevata o non lo sei?* la mia mente ha ragione, devo decidermi. "Dai entriamo a ballare ancora un pò!" le dico, magari scatenarmi un pò mi farà bene.

Mi stacco dal muro fresco e mi volto verso l'entrata, sento la suoneria whatsapp del telefono e mi viene un colpo. *Non è lui* mi dico subito, magari qualcuno ancora sveglio che mi vuole fare gli auguri. Prendo il telefono, guardo l'anteprima e perdo dieci anni di vita. E' lui e scrive solo: "VOLTATI!"
Ho paura di farlo, ma devo.Giusto? Mi volto cercando di sembrare la persona più normale e tranquilla del mondo e a qualche metro da me, vedo Paulo con in mano il telefono che mi sorride. "Oh cazzo!" sussurro. "Mich...o cazzo!" esclama anche Arianna. "Ehm...io vado dentro!" cerco la sua mano per fermarla, ma anche con l'alcool in circolo è riuscita a svignarsela come una lepre. Adesso cosa faccio? Sento già, alcuni ragazzi che dicono il nome di Paulo e che si chiedono che ci faccia qui. Tra poco lo sapranno. Ripongo il cellulare nella pochette e con fare più sicuro possibile inizio a camminare verso di lui, sperando di non inciampare con queste scarpe. Avvicinandomi posso vedere meglio com'è vestito: ha un paio di pantaloni neri con uno strappo sul ginocchio, una camicia scura, sembra di jeans e ai piedi porta delle nike bianche. E' disarmante come sempre e inizio davvero a fare fatica a gestirlo. "Ciao!" gli dico tranquilla, non devo sembrare troppo esaltata. "Hola!" mi risponde e vorrei dargli un pugno. Lo spagnolo no, non quando ho bevuto un pò. "E' davvero il tuo compleanno?" mi chiede sorridendo, forse pensa che sia stata una scusa per vederlo? "Tecnicamente era ieri, ma stiamo festeggiando adesso!" gli rispondo. "Quanti?Se posso..." abbassa lo sguardo e io vorrei solo saltargli addosso. "Venti!" dico un pò imbarazzata, non è molto meno rispetto a lui, ma non voglio che pensi che sia una ragazzina. "Auguri allora!" si avvicina e mi stampa un piccolo bacio sulla guancia, innocente ma che riscalda subito il mio corpo e mi fa desiderare di avere le sue labbra ovunque. "Grazie!" sussurro e mi sorprendo di riuscire ancora a connettere il cervello alla bocca. "Ce ne hai messo comunque di tempo a scrivermi!" mi dice serio, incatenando i suoi occhi ai miei. "Eh..." ecco, encefalogramma ufficialmente piatto. "Ma l'importante è che l'hai fatto!" finisce lui per me. "Andiamo a ballare un pò?" mi chiede e io annuisco soltanto. *Complimenti!Stai facendo proprio una bella figura* mi dico mentalmente e mi sento veramente una scema, volevo fare di polso e invece...
Paulo mi prende per mano e ci dirigiamo verso l'entrata del locale. I ragazzi fuori ci guardano e bisbigliano al nostro passaggio dovrei preoccuparmene forse, ma l'unica cosa che sento davvero ora è la mano calda di Paulo che tiene stretta la mia.Scendiamo di sotto nella discoteca e gli faccio cenno di seguirmi al tavolo. Avrei voluto tenere ancora un pò nascosta questa non cosa, ma di certo non posso piantare in asso i miei amici alla mia festa. "Ehi!" richiamo la loro attenzione quando siamo li e Angelo appena mi vede con lui si strozza con il cocktail che stava bevendo. "Beh, suppongo che lo conosciate tutti, quindi...Paulo, loro sono Arianna, Giacomo, Angelo, Stefania, Manuel, Nicolle, Patrizio e gli altri devo essere in pista!" dico, con una risata nervosa. "Ciao ragazzi!" li saluta, senza però mai lasciare la mia mano. "Non vi spiace se ve la rubo per fare un ballo vero?" chiede soprattutto ai ragazzi e loro ancora sbalorditi annuiscono con la testa. Mi dovrò preparare a tantissime domande sconvenienti. "Bene!" Paulo gli sorrise e mi trascina in pista.In quel momento parte la canzone che nella maniera più totale non doveva partire: Despacito. *Perfetto!* mi dico mentalmente. Guardo Paulo e lui mi fa un sorriso diverso, malizioso. "Non so se..." mi interrompe afferrandomi un fianco e il cervello in tilt, l'allarme è scattato. Inizia a ballare a tempo di musica e io inizio lentamente a morire, non sono mai stata una grande ballerina, figuriamoci con lui. *Datti una svegliata!Se non puoi evitarlo, approfittane!DAI CAZZO* il mio grillo parlante ha ragione. Devo smetterla di pensare e darmi una mossa, se lui è qui un motivo infondo c'è. Metto le braccia intorno a suo collo e inizio a muovermi in modo più o meno sensuale come sta facendo lui, con la differenza che lui c'e l'ha nel sangue.Le sue mani iniziano a percorrere il mio corpo, mentre i nostri bacini di muovono a tempo, la sua gamba in mezzo alle mie. L'ultima volta che ho ballato così con un ragazzo è stato con Marco, il mio ex ragazzo, stavamo insieme già da un pò ma siamo comunque finiti per andare a pomiciare pesantemente in bagno.Sono pazza se vorrei che la cosa succedesse anche con lui?No, per niente. Sento il suo respiro caldo sul collo e il mio cervello sta andando letteralmente in tilt, a separare i nostri corpi non c'è più niente e posso quasi sentire il battito del suo cuore attraverso la camicia; camicia che gli strapperei volentieri di dosso. Anche attorno a noi sembra non esserci più nulla, ci siamo solo noi, la musica e i nostri movimenti. "Ti muovi bene!" mi sussurra, sfiorandomi il lobo con le sue labbra, d'istinto gli stringo la camicia con una mano per sopprimere un piccolo gemito. Mi sta facendo andare fuori di testa e muoio dalla voglia di baciarlo. Mi stacco leggermente da lui, senza smettere di muovermi per guardarlo, incateno i miei occhi ai suoi. O la va o la spacca. Mi avvicino, ma in un battito di ciglia viene strappato dalle mie braccia. "OH DYBALA!" urlano in coro dei ragazzi, quelli che me lo hanno portato via.Lo vedo dimenarsi un pò, finchè il gruppo non lo accerchia. *Fantastico!* penso, per una volta che stavo per fare il primo passo io. Fanculo, lui è qui con me. Mi avvicino ad un ragazzo e gli metto una mano sulla spalla, lui si volta subito, è mezzo andato. "Ehi bambola...desideri?" mi chiede ammiccando e penso subito che ad uno così non gli darei nemmeno quella di un'altra. "Veramente lui stava ballando con me, quindi se mi fareste la cortesia di lasciarlo andare!" gli dico indicando Paulo, che lo stanno strattonando neanchè fosse un pupazzo, mentre gridano il suo nome. "Ma tesoro, se vuoi ci sono io!" allarga le braccia e inizia a fare delle movenze che farebbero rabbrividire anche il peggiore dei serial killer. "No grazie, preferisco Paulo!" gli dico facendogli un sorrisetto. "Non fare la difficile!" mi si avvicina e io tento subito di spostarlo. "Lasciami stare!" gli dico. "Che c'è pensi che io non abbia abbastanza soldi, è piccola troietta?" appena sento quella parola, il mio ginocchio si alza colpendolo direttamente ai testicoli, lui si accascia, urtando alcuni dei suoi amici che si voltano. "Che cazzo..." dice uno di loro, ma certo non gli presto attenzione. "Dillo ancora se hai il coraggio!" gli grido e in un attimo ho Paulo di fianco. "Michelle!" mi guarda sconvolto e poi guarda il ragazzo a terra. "Vamos dai!" mi dice. "Si, portatela vi quella zoccola!" ringhia. "Cosa?" dico cercandomi di liberami dalla presa di Paulo. "Calmati!" mi dice. "Ti faccio saltare i denti brutto stronzo!" grido di nuovo. "Calmati!" mi ripete Paulo e mi trascina via, finchè non siamo fuori. "Lasciami o prendo a pugni pure te!" dico euforica, ho ancora l'adrenalina a mille e il sangue è al cervello. "Ehi,ehi!" alza le mani e si allontana di poco da me. "Scusami!" dico sospirando, tirandomi indietro i capelli. "Che è successo?Me lo spieghi?" mi chiede, mettendomi una mano sul braccio. "Mi ha dato della troia!" gli dico, senza guardarlo. "Questo lo avevo capito, ma com'è successo?" si mette davanti a me e con la mano mi alza il viso. "Habla!" se parla in spagnolo è sleale. "Gli ho chiesto se gentilmente potevano lasciarti andare, lui ha iniziato a provarci e quando l'ho rifiutato perchè volevo te, mi ha chiesto se avessi paura che lui potesse avere meno soldi di te e mi ha dato della troia!" gli dico con gli occhi che pizzicavo per le lacrime che mi impongo di non fare uscire. Il suo viso si indurisce. "Cosa ha detto?" fa per muoversi, ma io lo fermo. "No Paulo aspetta, non fare casini per me, l'ho risolta io!" gli dico, stringendogli un pò il braccio. "Él no tenía que decirte esas cosas!" quasi urla e io ringrazio il cielo di aver scelto spagnolo come seconda lingua. "Lo sé, pero ahora todo está bien!" gli rispondo in spagnolo per fargli capire che ho capito e lo tiro per portarlo davanti a me. "Parli spagnolo?" mi chiede sbalordito. Bene, ha già dimenticato tutto. "Un pò,l'ho imparato a scuola" rispondo sorridendo. "Sei piena di sorprese" mi sorride e si avvicina un pò di più a me. "Hai voglia di rientare?" indica il locale e io faccio segno di no con la testa.Mi spiace per i miei amici, ma per questa notte non ho intenzione di rimettere piede li dentro. "Ma se tu vuoi rientrare vai pure" gli dico, anche se me ne pento subito; potrebbe volerlo fare e piantarmi li come una scema. "Che cavaliere sarei se lo facessi?" chiede. "Pessimo!"ammetto, quel poco di alcool ancora in circolo aiuta.Prendo il telefono e mando un messaggio ad Arianna spiegandole a grandi linee cosa è successo e mi scuso per averlo abbandonati. Lo ripongo e vedo che Paulo mi guarda perplesso. "Avvisavo Arianna!" lo informo e poi gli prendo la mano. "Facciamo due passi" gli sorrido e senza dire niente inizio a camminare e lui mi segue, stringendo la mano nella mia. Prendiamo una via secondaria in modo da allontanarci un pò dal centro e la pace che c'è meravigliosa, si sentono solo i miei tacchi sull'asfalto e i nostri respiri. "Grazie ancora di essere venuto!" gli dico, rompendo il silenzio. "Grazie a te di avermi invitato...sai iniziavo a pensare che non mi avresti mai scritto" dice fermandosi e di conseguenza anche io. "Non volevo disrtubarti.Hai gli allenamenti e il campionato a cui pensare e...Non volevo rompere!" dico, omettendo ovviamente le mie altre paturnie mentali. "Se te l'ho dato è perchè volevo che lo usassi!" fa una piccola risata e io mi sciolgo da quanto è bello quando ride. "Ma ora ho il tuo quindi non hai più scuse!" fa un sorrisetto e sia avvicina, scioglie le nostre mani per posarla insieme all'altra sui miei fianchi. Mi fa indietreggiare finchè non sento un muro freddo dietro di me e poi si avventa sulle mie labbra. Il cuore si ferma così come il mondo. La sua lingua spinge sulle mie labbra e io le schiudo per accoglierla e farla danzare con la mia. Forse è un casino, ma al momento non me ne fotte proprio un cazzo. Lascio cadere la pochette, non curante del cellulare al suo interno e porto le braccia intorno a suo collo e mi stringo a lui, mentre le nostre bocche si mangiano in un bacio che farebbe invidia a quelli dei vecchi film.Nessuno mi ha mai baciata in quel modo, nessuno mi hai mai fatto sentire così desiderata. Mi stringe quasi come se non volesse farmi scappare e siamo così vicini che i nostri corpi sembrano incollati.Porta una mano sulla mia coscia nuda e la alza,facendomi allacciare la gamba al suo fianco,per spingermi ancora di più verso di lui, così che io possa sentire che è eccitato quanto me. *Santo cielo* mi ripeto, deve tenere un minimo di autocontrollo o me lo faccio in questa via buia, contro questo muro. Si stacca da me ed è come se mi mancasse l'ossigeno, non se è perchè non mi sta più baciando o proprio perchè con quel bacio mi ha tolto il respiro. Mi guarda dritto negli occhi, anche lui ha il fiato corto ed è tremendamente sexy.Non ce la faccio più. Lo tiro per la camicia e questa volta lo bacio io, forse con più desiderio del precedete.Porta una mano tra i miei capelli e li stringe leggermente, con l'altra continua ad accarezzarmi la coscia alzata e sembra che stia tirando sempre più in su il vestito, ha le mani così calde. La suoneria del mio telefono inizia a fare da sottofondo al nostro bacio bollente e lui si allontana da me come se avesse preso la scossa, come se si fosse svegliato da quel trans provocato dai nostri ormoni, è strano, ance io mi sento come se fossi appena tornata da chissà quale viaggio mentale. Repuro la pochette da terra ed estraendo il telefono, noto con piacere che è ancora integro e il nome di Giacomo spicca. "Pronto..." dico con ancora un pò di affanno. "Ehm...Arianna non ti ha avvisato?" chiedo scocciata, possibile che non abbia detto che mi ero allontanata con Paulo?Giacomo mi risponde dicendomi che aveva scoperto solo ora che mi ero allontanata, ma non con chi in quanto Arianna se n'era andata con Manuel visto che quest'ultimo non si era sentito bene. "Ah, ho capito" guardo Paulo e lui sta guardando il cielo, mi chiedo che accadrà dopo questo bacio. "Come ti hanno piantato li?" chiedo scocciata e lui mi dice che siccome sapevano che sarebbe tornato con me, lo avevano abbandonato a se stesso. "Va bene arrivo!" dico ancora più scocciata e riattacco. "Qualche problema?" mi chiede e io vorrei tanto mentirgli per restare li con lui, ma allo stesso tempo non posso piantare la Giacomo da solo. "Avevo detto a Giacomo che l'avrei riaccompagnato io e siccome i miei amici non avevano capito il perchè mi fossi allontanata l'hanno lasciato in discoteca ad aspettarmi!" gli spiego. "Perciò devo...Devo andare!" dico a malincuore e sto maledicendo gli altri in tutte le lingue del mondo. "No te preocupe, si è fatto tardi anche per me!" mi dice accennando un sorriso, anche se nei suoi occhi leggo un velo di delusione. Anche lui voleva stare?
Mi prende per mano e usciamo dalla quella via, testimone del nostro primo e passionale bacio, ho ancora i brividi a pensarci. Lui sembra invece tranquillo, anzi, sembra quasi che non sia successo niente, come se quella fosse stata una parentesi e il suo del mio telefono l'avesse chiusa per sempre. Arriviamo al locale e vedo Giacomo seduto a terra che mi aspetta, mi fa pena povero e mi spiace che si sia trovato in questa situazione.Lascio andare la mano di Paulo e mi metto davanti a lui. "Beh, allora grazie della serata!" gli dico un pò titubante, non so perchè ma ho paura che sia l'ultima volta che lo vedo, forse quel bacio è stato davvero troppo, per entrambi. Lui si avvicina e mi cinge per un fianco. "Feliz cumpleaño princesa" mi sussurra all'orecchio, posando le labbra sul mio lobo e per poco non svengo. Vuole che perda di nuovo il controllo?. "Grazie!" dico con il fiato corto e lui mi da un dolce bacio sulla guancia prima di tornare a guardarmi negli occhi. "Ci sentiamo ok?" mi fa un sorriso e poi mi lascia andare. "Si, a presto!" gli dico e controvoglia mi volto per raggiungere Giacomo. Maledetto Giacomo, ma in compenso credo di aver avuto il miglior compleanno della mia vita.

Juve: storia di un grande amore || Paulo Dybala ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora