Black & White Family

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14 ANNI DOPO

"Attenti che adesso entra papà" dico ad Alessandro e Ricardo e loro si appiccicano subito alla sbarra per guardare meglio Paulo che fa il suo trionfale ingresso per la sua ultima partita in bianconero e anche della sua carriera. Alla fine il matrimonio con  la Juve è andato di pari passo al nostro e dopo quattordici anni  di cui 10 da capitano ha deciso di concludere la sua carriera e salutare con dolcezza la Vecchia Signora."Ma dov'è?" mi chiede Alessandro. "Adesso arriva" gli dico e posso solo immaginare quanto anche loro siano emozionati per il loro papà. Lo hanno visto vincere, perdere e lo hanno consolato quando ha capito che ormai era meglio smettere di giocare e dedicarsi magari all'allenamento. Ha solo trentotto anni, ma le ultime due stagioni sono state molto difficile a causa di infortuni gravi ed è stata la decisione migliore che potesse prendere. "Mamma, mamma stanno entrando" mi chiama Ricardo e mi sporgo con loro. Li osservo mentre aspettano il papà e non riesco a non notare quanto assomiglino a Paulo: stessi occhi chiari e stesso sorriso furbo. Sono la nostra gioia. Quando ho scoperto di essere incinta dopo quattro anni di matrimonio Paulo è impazzito di gioia e ricordo come se fosse ieri che è sceso in piazza e ha iniziato ad urlare che sarebbe diventato padre; quando poi abbiamo scoperto che erano due gemelli all'inizio siamo entrati un pò nel panico, ma  li abbiamo comunque amati alla follia e nove mesi dopo sono arrivati Alessandro e Ricardo: due meravigliosi ometti che ora hanno dieci anni e la stessa passione del padre. "Con il numero 10 Paulo....". "Dybala" lo Stadium esplode e quando lo vedo entrare non posso fare a meno di rivedere quel ragazzo che tanti anni fa è entrato per la prima volta in questo campo e ha iniziato a farci sognare, che ha farmi sognare; a quel tempo lui per me era solo una fantasia, un sogno che mai pensavo si sarebbe avverato e invece.  "Papito" urlano i miei angeli mentre Paulo saluta tutto lo stadio già commosso, ma con un largo sorriso. Il Presidente entra in campo e gli consegna una targa, come ha fatto con gli altri campioni prima di lui che hanno dedicato interi anni a questa meravigliosa squadra, a questa meravigliosa famiglia. "Che cosa gli ha dato mamma?" mi chiede Ale. "E' un regalo amore mio, perchè vogliono molto bene al tuo papà" rispondo e in effetti è così, visto che l'altro giorno il presidente mi ha chiamato al museo dicendomi di organizzare una festa post partita in cui gli avrebbe chiesto formalmente di entrare nella dirigenza bianco nera. Essendo ora io il manager del museo ho potuto accettare senza la minima ombra di dubbio. Organizzarla non è stata semplice in quanto Paulo ogni giorno viene a trovarmi dopo gli allenamenti grazie alla vicinanza della Continassa e soprattutto in quanto è più curioso di una donna e vuole sapere tutto quello che combino sul lavoro. "Ora venite a sedervi, che la partita inizia" dico ai bambini e al primo fischio ci sediamo ai nostri posti.

La partita è stata bellissima, Paulo è riuscito a segnare e non credo che fosse un modo migliore per salutare la sua casa e la sua carriera. Quando lo hanno sostituito, per permettergli di fare tranquillamente in giro per salutare i tifosi, tutto lo stadio è quasi venuto giù per gli applausi e le esultanze. Anche i tifosi avversari hanno applaudito e questo dimostra quanto Paulo sia stato un calciatore straordinario e soprattutto anche un bellissimo esempio. Lo guardo sedersi in panchina, si volta e ci cerca con lo sguardo. Lo saluto per farci vedere e quando finalmente mi vede mi manda un bacio con le labbra. Sono così orgogliosa di lui e di quello che abbiamo costruito insieme in questi quattordici anni. Non avrei mai potuto davvero desiderare nulla di meglio. "Papito è stato fenomenale,vero mamma?" mi chiede Ricky entusiasta e io annuisco. "Possiamo andare adesso?" Mi chiedo. "Si andiamo, ma tenetemi la mano e non scappate" gli dico, anche se so che appena vedranno Paulo gli correranno in contro come pazzi. "Va bene" dicono anche se ci credo poco. Li prendo così per mano e scendiamo le scalinate. Oltre che all'addio di Paulo c'è anche la festa per lo scudetto siamo a quasi 50 e in questi anni abbiamo vinto addirittura quattro Champion League. Un sogno che finalmente si è avverato per molti giocatori e per tutti i tifosi. "Papito" come previsto i gemelli mi scivolano dalle mani e corrono incontro al loro eroe. "Piano" urlo e li raggiungo. "Mi amor" mi dice e mi da un bacio. "Sei stato magnifico" gli dico e mi fa un sorrisone. Ai lati degli occhi è spuntata qualche piccola ruga e qualche capelli grigio si intravede, ma ai miei occhi è sempre quel ragazzo un pò confuso al quale ho dovuto strappare una camicia di Trussardi pur di non rompere l'orologio. "Voi vi siete dirvertiri?" chiede ai figli inginocchiandosi per arrivare alla loro altezza. "Da matti" dicono saltando e appena vedono Davide , il figlio di Federico corrono da lui. "Dove andate?" gli urlo. "Lasciali fare, sono qui tanto" mi dice Paulo e alzo gli occhi al cielo. Li sta viziando decisamente troppo, ma so che lo fa perchè purtroppo a volte è stato poco presente e vuole recuperare in tutti i modi. "Che bella serata" gli dico. "Perfetta oserei dire" mi da un bacio e il fotografo ci interrompe. "Posso farvi una foto?" ci chiede. "Certo" risponde Paulo e mi cinge per un fianco. Sorridiamo e scatta. "Anche con i bambini, è un problema?" chiede. "Certo che no" dico io. "Alex,Ricky!" li chiamo e loro corrono, mai visti così ubbidienti. "Ci mettiamo tutti quattro in posa e già mi immagino la foto pronta: noi quattro con la maglia a strisce bianconere, simbolo della nostra squadra, ma anche della nostra famiglia perchè non mi stancherò mai di pensarlo e di dirlo, ma è quella che ha reso possibile la nostra famiglia, quella mi ha permesso di incontrare l'amore della mia vita. "Siete stupendi" ringraziamo il fotografo e i bambini tornano a giocare con Davide. "Presto conquisteranno il mondo" dice Federico raggiungendoci insieme a sua moglie Stefania. "Ciao" saluto entrambi con un grande abbraccio. "Speravo di essere vicina a te oggi" dico a Stefy. "Lo so, ma purtroppo sono arrivata adesso, ho avuto un'emergenza in ospedale" spiega. Ricordo ancora il giorno in cui Fede ci ha parlato di lei: dovevano operarlo al ginocchio per un infortunio e quando è tornato ha passato l'intera settimana successiva a dirci quanto fosse brava e bella la dottoressa che lo ha operato. Con un pò di coraggio le ha chiesto di uscire e ora sono sposati da quasi undici anni e hanno un figlio di otto: Davide,un vero tesoro e migliore amico dei gemelli. "Capisco" le dico. "Non mi sono persa la festa almeno" dice sorridendo. "Si è uno spettacolo" dico guardandomi intorno. Lo stadium così è di una bellezza disarmante.
"Dai facciamoci una foto" Fede tira fuori il telefono e ci mettiamo vicini in modo da farci un selfie collettivo. A volte pensare che io e Fede siamo stati insieme mi fa strano,ma non riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza lui presente dopo tutto quello che ha fatto per me e Paulo: nonostante gli abbia spezzato il cuore mi ha spronato ad andare da lui e ci ha aiutato senza riserve a scoprire le bugie di Alessia. Nel corse degli anni poi è stato uno zio eccellente per i gemelli. "Fatto" dice e io torno alla realtà. Ci mostra la foto. "Bellissima" dice Stefy e io annuisco. Come siamo cambiati anche se infondo sembriamo sempre quei ragazzi, ancora un pò in certi che fanno casini su casini. "Oh siete qua" Antonio ci raggiunge tra la folla e ogni volta che lo vedo con quella maglia mi viene da piangere. Ha anche lui avverato il suo sogno di giocare in prima squadra e insieme ad alcuni dei suoi idoli di sempre. "Fratellino" lo abbraccio. "Hai fatto una partita fantastica" gli dico. "Due goal direi che è piì che fantastica" dice Paulo e si battono il cinque. Antonio lo guarda ancora con adorazione e nonostante gli anni passati a volte di eccita ancora al pensiero che Paulo è suo cognato. Quel ragazzino ficcanaso credo che non lo abbandonerà mai infondo. "Capitano" arriva anche Emanuele che è diventato il nostro portiere e il nuovo Gigi Buffon. Tutte le squadre lo cercano, ma lui resta fedele alla Vecchia Signora. "Ema" anche loro si danno il cinque e mi saluta con due baci sulla guancia. "La famiglia al completo" dice guarfandoci e in effetti è vero. Dopo tanti anni siamo ancora qui riuniti, in un enorme famiglia bianconera.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Purtroppo siamo arrivati alla fine del viaggio di Paulo e Michelle. Grazie per tutto il supporto che avete dato a questa storia che senza di voi non sarebbe cresciuta. È ufficialmente candidata ai wattys2019 quindi incrociamo le dita. Grazie ancora.
Un bacio enorme.
Fino alla fine
V.

Juve: storia di un grande amore || Paulo Dybala ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora