Capitolo 26

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Non sapevo cosa mi tratteneva vicino a lui, eppure ero convinta di odiarlo.

Quando vennero ad aprire quella porta, lo vidi schizzare via non arrabbiato, ma soddisfatto. Uscii anche io dietro di lui, tornando al tavolo da gioco. Ci sedemmo sotto lo sguardo di tutti e Ryan mi sorrise titubante: «Tutto bene?».

«Certo» annuii sussurrando al suo orecchio.

Certo che era tutto okay, stavo solo impazzendo cercando di capire i comportamenti di Kyle.

Questo riprese a girare la bottiglia senza degnarmi di uno sguardo, come se prima non ci fosse stato niente, come se lui fosse indifferente a quel fuoco che nasceva nel petto al nostro contatto. Bruciava, ma allo stesso tempo ti attraeva.

Abbey si era aggiunta al tavolo, con le sue bamboline. La bottiglia si fermò su di lei.

«Obbligo o verità?» chiese Kyle.

«Ovvio, obbligo»

«Ti obbligo a baciarmi» continuò quello.

La ragazza con un sorriso si alzò dal suo posto, mettendosi a cavalcioni su Kyle e iniziò a baciarlo, dando spettacolo. Distolsi lo sguardo, cercando di non pensare a quelle labbra, ma ogni tanto mi voltavo a guardare se avessero finito, trovando sempre Kyle a fissarmi con sguardo divertito, dando prova della propria capacità nel baciare.

«Potete anche cercarvi una stanza, noi vorremmo giocare» disse Jasmine, che ancora non avevo individuato in quel tavolo affollato.

Fortunatamente i due si staccarono.

«Certo, dopo aver finito di giocare però» disse Kyle, ammiccando a Barbie che sorrise trionfante, mentre il ragazzo, dopo, girò il volto verso di me, lanciandomi uno sguardo di sfida.

Che intenzioni aveva? Non mi resi neanche conto di stringere i pugni in grembo, fin quando Katy, strofinando una mano sulla mia, non mi disse: «Ehi, calma».

Le sorrisi per comunicarle che fosse tutto apposto. Un attimo dopo la bottiglia si era fermata su Jasmine.

«Ti obbligo a baciare Ryan» disse Kyle.

Che stronzo! Mi guardava ancora per farmi capire che aveva la vittoria in mano.

Ryan si girò verso di me e io annuii. Stavamo giocando e dovevamo giocare del tutto. I due si alzarono e si diedero un bacio a stampo, niente di più, fortunatamente, ma comunque un senso di disgusto nacque in me. Kyle continuava a guardarmi trionfante, per poi lanciare uno sguardo di sfida a Ryan.

«Sono stanco di giocare a questo gioco, ti andrebbe di ballare?» mi sussurrò Ryan. Annuii alzandomi, seguita da lui, e arrivammo al centro della pista da ballo.

RYAN'S POV

Quello stronzo mi aveva costretto a baciare Jasmine, l'amica di Desy, e mi fissava anche con un sguardo di sfida. Fortunatamente vidi che la ragazza al mio fianco non se l'era presa molto, anche perché fu solo un insensato bacio a stampo. Le proposi di ballare, tirandoci fuori da quel gioco che avrebbe potuto rovinare il nuovo rapporto, se così potevo chiamarlo.

Desy mi portò in pista, dove delicatamente intrecciò le braccia dietro al mio collo e iniziò ad ipnotizzarmi con il suo sguardo.

Mi sentivo bene con lei, non mi fregava della scommessa. Avevo soltanto paura che qualcuno potesse sottrarmi lei, o che le bugie che le avevamo nascosto potessero allontanarla da me per sempre. Ma alcune bugie erano soltanto per il suo bene, era meglio che lei non conoscesse la verità. Accarezzai la sua schiena lasciata scoperta dal vestito verde che le donava particolarmente. Non avevo capito se la situazione tra di noi fosse chiarita, ma non sapevo come chiederglielo, quindi stetti in silenzio a godermi quel momento intimo. Era tra le mie braccia, con la testa nell'incavo del mio collo. La sentivo vicina, la sentivo mia e il suo profumo mi inebriava i sensi. Chiusi gli occhi e sembrò che la serata stesse trascorrendo troppo velocemente.

Ballammo stretti l'un l'altro per un'oretta, ma era quasi mezzanotte e i ragazzi si stavano tutti radunando in giardino, dove avremmo potuto vedere i fuochi d'artificio e sparare una bottiglia di spumante per festeggiare. Anno nuovo, vita nuova e speravo vivamente che in quella nuova vita fosse inclusa la mia dolce Desy.

DESY'S POV

Eravamo tutti nel giardino della scuola e il conto alla rovescia sarebbe cominciato tra non molto. Un ragazzo mi mise un festone in mano che avrei dovuto sparare quando la mezzanotte sarebbe scoccata. Altri ragazzi e ragazze avevano lo stesso compito e poi c'erano altri ancora che in mano avevano bottiglie di spumante con cui avremmo festeggiato il nuovo anno.

«10, 9, 8, 7...» iniziarono e io con loro, con poca concentrazione. Ero attenta a ben altro. Come diavolo avrei dovuto sparare quel coso? Non l'avevo mai fatto e nessuno me lo aveva spiegato, ma non volevo fare brutte figuracce.

«...6, 5, 4...». Oh mio Dio! Cosa mi sarei inventata?

«...3, 2...», delle forti braccia avvolsero le mie, coperte da un leggero velo, e due grandi mani coprirono le mie sul festone. Mi voltai velocemente, vedendo il ragazzo sorridermi. Il cuore mi si fermò.

«...1, buon anno!» ci fu uno sparo dal mio festone in contemporanea con gli altri e gli spari delle bottiglie. Ma non ero stata io.

Fili colorati coprirono i nostri volti ormai sorridenti e io ancora guardavo sorpresa il ragazzo che mi aveva salvato da una figuraccia.

«Buon anno, principessa» mi diede un veloce bacio a stampo, sicuro che nessuno potesse vederci, sopratutto grazie alla grande quantità di fili colorati in aria.

«Buon anno, Kyle» lo continuai a fissare incredula. Non mi ero neanche arrabbiata, anzi. Per me quello era stato un perfetto inizio anno, soprattutto grazie al ragazzo che tanto odiavo.

RYAN'S POV

Quando i festoni spararono, non riuscii a vedere più nessuno. Quando riuscii a scorgere la mia Desy, la vidi felice e mi avvicinai per farle i miei auguri.

Dopo che tutti ci fummo scambiati effusioni, non feci in tempo a chiedere alla ragazza che tanto desideravo di accompagnarla a casa che Joe, il suo amico, me la strappò dalle braccia.

La festa era finita e mi stavo anche io dirigendo verso la mia macchina, quando qualcuno alle mie spalle mi richiamò.

KYLE'S POV

«Ryan!» alzai la voce per farmi sentire.

Avevo visto Desy andare via con Joe, così avevo modo di parlare con il biondo. Si girò di scatto, aspettando che parlassi.

«Non hai vinto...» e non vincerai, continuai precisando nella mia testa.

«Non è la vittoria che voglio e neanche tu» rispose indifferente.

Mi sorprese. Perché, sì, lui aspirava ad avere Desy, ma io no, io volevo solamente vincere.

«Cosa ti fa credere che non ambisca solo alla vittoria?»

«Non essere idiota, è evidente» sospirò.

«Ti sbagli di grosso» dichiarai. Non era come pensava lui.

«Sarà...» sussurrò impercettibilmente prima di girare e andare verso la sua macchina.

La mia vita si complicava di giorno in giorno e le mie emozioni ancor più. Era davvero soltanto la vittoria che volevo?

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